Cristina e Riccardo Carnovalini sono due “camminatori di professione” legati ad un’impresa straordinaria: percorrere a piedi le coste italiane, passo dopo passo lungo gli oltre quattromila chilometri che separano il confine italo-slavo dai Balzi Rossi in Liguria ormai in vista della Francia.
Partiti l’8 febbraio 1985 dalle estreme propaggine triestina in una brutta giornata d’inverno concluderanno l’avventura il 14 luglio oltre Ventimiglia in un soleggiato e afoso giorno estivo. In 135 giorni di cammino, 30 chilometri al giorno di media, centinaia di comuni e di paesi da attraversare per raccogliere testimonianze preziose: uno sguardo d’insieme, documentato e commentato, dello stato delle coste italiane di cui ognuno di noi conosce o ricorda solo frammenti. Nel loro sito resta ancora intatto l’entusiasmo per un’impresa ambientale, sportiva ed umana di straordinaria rilevanza. “Quasi vent’anni prima, gli architetti Ascione e Insolera e il fotografo Italo Zannier fecero qualcosa di simile per l’Eni, ma in automobile, che volle pubblicare una collana, Le coste d’Italia, rimasta per molti anni testimonianza unica e preziosa dei litorali più lunghi e più belli d’Europa. Questo precedente dava un nuovo significato al viaggio, mio e di Cristina: permetteva di raccontare cosa fosse successo in 20 anni, cosa fosse cambiato dell’ecosistema costiero italiano. Un obiettivo importante che ci consentì di trovare sostegno e sponsorizzazioni. Il nostro viaggio trovò anche un nome, CamminAmare, un simbolo, un cuore verde con due piedi azzurri, e tantissimi sostenitori. Non si sono potute contare le dimostrazioni di affetto e di stima incontrate in questo viaggio: le feste, le manifestazioni di solidarietà, gli aiuti concreti offerti dagli enti per il turismo, dai comuni, dagli albergatori e anche dalla gente semplice. Amate sponde il titolo del libro che Guida Editore pubblicò nel 1986 con le testimonianze e le immagini del nostro cammino politico. Tanti passi, qualche impronta lasciata sulla spiaggia, un atto d’amore verso le nostre coste, il nostro mare, l’ambiente in cui viviamo. Per meditare e prendere iniziative. Oggi come tanti anni fa.” La sfida di Camminamare resterà un’esperienza unica nella nostra storia e l’immagine che fissa i due camminatori davanti alla chiesa di S. Pietro al Conero in una fredda mattina di marzo 1985 continua a rappresentare la muta testimonianza di un evento irripetibile. Tra i qualificati contributi ospitati nel libro, così scrive l’attrice Valeria Moriconi: “E’ rimasto il Conero, ancora intatto, e Sirolo, ancora fermo nel tempo. E tuttavia anche lì le ruspe sono passate ad allargare stradine nascoste nel verde e le ginestre sono state estirpate, anche lì i sacchetti di plastica si alzano al vento come gabbiani finti, anche lì ogni anno scoppiano incendi per dabbenaggine di qualcuno. Quanto durerà questo verde apparentemente intatto? Quanto spazio e tempo per fare danni troveranno gli irresponsabili? Ci sarà qualcuno capace di far capire che l’uomo e la natura sono una cosa sola e senza questo “amore” si muore? Si muore! Si muore!
QUEL TREKKING DIVENTA UNA KERMESSE ECOLOGICA
MILANO - Doveva essere un exploit ecologico-sportivo un po' bizzarro e invece è diventato un fenomeno di massa. Due giovani sposi Riccardo e Cristina Carnovalini, 27 anni lui, 26 lei, partono l' 8 febbraio da San Borromeo sul confine jugoslavo con un obbiettivo ambizioso: il periplo integrale delle coste italiane, 4 mila chilometri da Trieste a Ventimiglia. Il "Camminamare", così si chiama l' impresa, ha scopi ecologici sia di denuncia del degrado ambientale che di "scoperta" dei paradisi ancora intatti. Il viaggio di Riccardo e Cristina, 136 tappe di 30 chilometri in media ha subito preso un taglio imprevisto. Già a Trieste centinaia di persone hanno salutato i due campioni del trekking ecologico. Il sindaco assieme a una splendida miss Italia come Susanna Hecktchup e a tanti ragazzi, hanno applaudito questi romantici don Chisciotte dell' acqua e dell' aria pulita. Nei giorni successivi è stato un crescendo. In un paesino vicino a Lignano Sabbiadoro 300 ragazzini delle medie hanno discusso con i Carnovalini dei problemi amientali. Molti sindaci veneti, indossata la sciarpa tricolore, hanno accolto i due camminatori all' ingresso del territorio comunale con tanto di banda e majorettes. A Mestre, Riccardo e Cristina hanno aderito al progetto per il Parco della Laguna partecipando ad un affollato dibattito. Mano a mano che il "Camminamare" procedeva il fenomeno "montava". In Romagna si è trasformato in una kermesse dell' Italia ecologista, antinucleare, salutista, sportiva. E i due ragazzi sono diventati i messaggeri di una regione che è stata duramente colpita dall' inquinamento. L' estate scorsa, infatti, le presenze turistiche sulla riviera romagnola sono diminuite del 20 per cento a causa, dell' eutrofizzazione dell' Adriatico. Un fenomeno causato dal fosforo contenuto nei concimi, nei liquami delle porcilaie e nei detersivi. A San Marino il loro ruolo è stato solennizzato da Flavio Pelliccioli, proconsole della Repubblica del Titano, che li ha nominati ambasciatori pro-tempore del piccolo Stato. Da questo momento in poi centinaia di persone hanno accompagnato Riccardo e Cristina per tratti, anche lunghi, della loro marcia. Decine di camionisti, informati dalle radio locali della loro impresa si fermavano per salutarli lungo i tratti che i due percorrevano su strada (circa il 20-30 per cento del percorso totale). Adesso i due giovani sposi si trovano nelle Marche. A Pesaro e ad Ancona hanno avuto accoglienze festose. Pugili, allenatori, gli atleti della Scavolini, anche un campione motociclista come Lazzarini sono corsi a salutarli. Una popolarità di massa che mostra il volto di un paese stanco di Seveso, delle morie dei pesci, delle città dove non si respira, delle acque e delle piogge avvelenate.
di GIORGIO LONARDI 07 marzo 1985 14 sez. CRONACA
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