19 Dicembre 2013

Come finanziare le Aree Protette delle Marche

Apprendo da documenti di Federparchi Marche e di Parco del Conero che il bilancio della Regione Marche taglierebbe il 37% della spesa corrente delle aree protette regionali e il 40% sugli investimenti, naturalmente senza alcuno scenario progettuale che giustifichi tale scelta.

Non c'è, a monte di questa nefandezza, né una denuncia documentata di eventuali “spese pazze” di quegli organismi di tutela e di valorizzazione dei beni naturali, né uno studio su quanto si spenda in media in Europa per mantenere i parchi, né la promessa di futuri riequilibri all'interno di progetti in corso di elaborazione, per la serie quest'anno si taglia ma l'anno prossimo vedrete che cascata di euro sonanti.

Si sbandiera la macro regione adriatica, ma ci si guarda bene dal verificare quanto si spenda per i parchi in quei territori, e quali progetti comuni si potrebbero e dovrebbero mettere in campo per rendere la rete dei parchi presenti nella macro regione un punto di forza delle politiche di green economy o anche soltanto di risposta ai problemi del mutamento climatico.

La Regione Marche taglia e basta. I soldi sono miei, e li taglio come mi pare.

Non ha progetti, non confronta studi, che pure – almeno in parte e un pochino datati – esisterebbero pure. Ricordo che, quando rappresentavo il parco del Conero all'interno dell'associazione europea “Fedenatur”, che tenemmo a Roma, presso la sede della Società Geografica Italia, a villa Celimontana, una giornata di studi tra i principali parchi europei nel corso della quale confrontammo i bilanci di tutti i parchi associati, definendo i limiti invalicabili dei costi essenziali, in assenza dei quali le aree protette diventano inutili sperperi. Di quella giornata di studi esistono gli atti, le slide, gli abstract. E i protagonisti ancora in vita, pronti a fornire testimonianze, a partire dal sottoscritto.

Ma da quell'epoca le Marche sono andate avanti.

Adesso sul palazzo della Giunta regionale sventola uno striscione che sostiene che crediamo alla macro regione. Difatti ci crederemmo, se quando si contano i talenti e li si assegna a destinazioni fondamentali ci fossero almeno promesse di progetti integrati, da costruire assieme ai vari paesi che compongono la macro regione, e che nel tempo si sono dotati di parchi naturali, finanziandoli adeguatamente.

Quindi ho ricordato “Fedenatur”, l'associazione che ha sede a Barcellona, e il lavoro della macro regione. Se queste due piste venissero percorse, e si scoprisse che la spesa che la Regione Marche sostiene per le sue aree protette è sbilanciata, e eccessiva, ci si potrebbe fare una ragione dei tagli.

E se – al contrario – si venisse a scoprire che altrove si investe molto di più, e che sta per essere messo in pista un progetto comune della macro regione da finanziare adeguatamente, si dovrebbe lasciare intatto il finanziamento attuale, o aumentarlo.

Quello che invece lascia interdetti è l'impressione che in Regione non si desideri conoscere niente di tutto ciò. Quasi che conoscere la spesa media dei parchi europei disturbasse i pensieri degli addetti ai lavori regionali, e che interferire nelle tappe progettuali della macro regione assomigli ad un atto di lesa maestà, quando l'unica logica da venerare è quella dei soldi che non ci sono, e dei sacrifici che vanno distribuiti tra tutti.

Eppure dall'opinione pubblica si sta levando un rumore forte contro l'istituto regionale, analogo a quello che a suo tempo mise in crisi l'idea stessa di Amministrazione provinciale. E' curioso che in Regione non lo si avverta.

La Società Geografica Italiana (si, quella che ci ospitò quando confrontammo i bilanci dei parchi europei) sta elaborando una proposta di riordino territoriale delle regioni, “per migliorarne i servizi diminuendo la spesa pubblica” e uno dei criteri di quel lavoro è centrato sulla sostenibilità ambientale.

Insomma, non sono tempi che incoraggiano prepotenze o botte di burocratica ottusità. Se le Regioni dimostreranno di essere utili, saranno rilanciate. Altrimenti finiranno nel mirino del populismo, e dovranno chiedere scusa se ci si permette di prendere un caffè a Roma, al caffè Trombetta. Caso clamoroso di sperpero di danaro pubblico, che mette in moto nientemeno che la corte dei conti.

Non è meglio avere aree protette bene amministrate, inserite in progetti macro regionali, competitive rispetto alle analoghe strutture presenti in tutti i paesi europei che le usano per progetti di tutela e di sviluppo economico e sociale?

Secondo me è meglio. Ma queste considerazioni andrebbero sviluppate soprattutto dai partiti della maggioranza, primo fra tutti il Pd. Che non mi pare scatenato sul tema. Forse ho perso qualche passaggio. O lo ha perso il Pd.

 

Mariano Guzzini

Archivio Giornale

Sommario

19 Dicembre 2013

Una PETIZIONE per salvare la vita ai Parchi delle Marche

Il Direttore Zannini e la Mobilità Dolce:Il traffico è un problema sanitario e incide gravemente sul bilancio di stato e regioni
Marco Zannini - Direttore Ente Parco del Conero

Il Vice Presidente Gilberto Stacchiotti all' indomani della cerimonia di consegna della CETS a Bruxelles
Gilberto Stacchiotti Vice Presidente Ente Parco del Conero

La CETS ai Parchi delle Marche, tutti certificati. La cerimonia al Parlamento Europeo di Bruxelles

La Green Economy Marche legata alla Natura ed ai Parchi, i numeri

La natura delle Marche. La Green Economy, quale contributo allo sviluppo regionale

Coldiretti- Terranostra Ancona: Parchi motore di sviluppo, NO ai tagli

Legambiente, ItaliaNostra, WWF: Salviamo i Parchi, i tagli sono un autogol della Regione. A rischio turismo, economia, ambiente

Il Parco ed il reinserimento sociale di due detenuti

Stop al contenimento degli ungulati e degli indennizzi agli agricoltori: i tagli della Regione Marche significano anche questo

I CEA e quindi l' educazione ambientale scompariranno, con i tagli della Regione Marche ai Parchi

‘Sciatteria istituzionale ed assenza di sensibilità politica’ Luigino Quarchioni di Legambiente, non fa sconti alla Regione e parte una petizione popolare contro i tagli

La scienza internazionale applaude i Parchi marchigiani per un progetto di rete sul lupo, mentre la Regione Marcheaccompagna le Aree Protte verso la chiusura

Un anno di attività con la LIPU di Ancona
Norma Babini - LIPU

Il CAI, 150 anni di storia - II puntata
Arnaldo Piacenza, Presidente CAI Ancona

Grazie all' Ente Parco, oltre 1 milione di euro di ricadute positive nel territorio del Conero
Ludovico Caravaggi - Resp. Ufficio Urbanistica Ente Parco del Conero

Pagine di memoria 1 – Cosa c’è sotto il Conero?
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Pagine di memoria 2 - Il CamminAmare
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Pagine di memoria del Parco del Conero
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Come finanziare le Aree Protette delle Marche
Mariano Guzzini

TAGLI AI PARCHI: Documento presentato alla Commissione Bilancio della Regione Marche, da Federparchi Marche e da Legambiente Marche

L' arte di Paolo Bolognini nello scatto delle Due Sorelle, pubblicato nel sito della NASA

I ‘Sabati Culturali’ al Centro Visite del Parco, dell’ Unitrè Numana e Sirolo

Ciao Giocondo!

E’ fortemente diminuita la popolazione del cinghiale, ecco i dati dell’ ultimo censimento
Marco Zannini -Direttore Ente Parco del Conero

Un coro di voci si alza in difesa del Parco: Caro Giuseppe Misiti, basta populismo e miopi polemiche, non aiutano la crescita culturale ed economica del territorio

Il Parco è un valore aggiunto, altro che 'inutile carrozzone'! Caro Giuseppe Misiti, la demagogia spiccia non regge e certi suoi argomenti sono antiquati

Il Presidente Giacchetti scrive al Sindaco Misiti: incontriamoci per la riapertura del Passo del Lupo
Lanfranco Giacchetti - Presidente Ente Parco del Conero

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