Per trasparenza e chiarezza nei confronti di chi nel Parco del Conero crede e di chi collabora e ci mette del suo per una crescita culturale collettiva nei confronti della 'sostenibilità' e per l' innalzamento della qualità della vita di tutti attraverso buone pratiche, si riporta la nota integrale inviata al Corriere Adriatico (pubblicata nel quotidiano il giorno 14 novembre), rispetto alle asserzioni del cittadino, nonchè ex sindaco ed ex consigliere del Parco Giuseppe Misiti (pubblicate nel Corriere Adriatico il 13 novembre). Lanfranco Giacchetti, Presidente dell' Ente Parco del Conero

 In questo momento di crisi congiunturale, se una persona si informasse, capirebbe che l’unica economia che regge è quella ‘Green’. I dati parlano chiaro. Ne sanno qualcosa i 60 agricoltori e l’ ampio indotto che ruota attorno al progetto di PSR regionale di filiera Terre del Conero, nato grazie al Parco del Conero, permettendo all’ agricoltura di diventare una risorsa. Con la certificazione Carta Europea del Turismo Sostenibile ritirata la settimana scorsa a Bruxelles, si è entrati a far parte di un circuito europeo che porterà grande visibilità ed altro turismo rispetto a quello che già c’è e progetti di riqualificazione e servizi. Ne beneficeranno cittadini e portatori di interesse economico. A livello di Governo Centrale la CETS è importantissima, come sostiene il Ministro dell’ Ambiente Andrea Orlando. Siamo sulla strada della formazione di tour operator ‘Verdi’, per imporre sul mercato tale tipologia di offerta e per far si che anche l’ Associazione Riviera del Conero abbia ulteriori strumenti su cui lavorare. La Regione Marche ci ritiene un’eccellenza all’avanguardia, ha coordinato e promosso la partecipazione alla CETS delle aree protette marchigiane per rafforzare il brand “turismo verde” e ci sta investendo. Anche l’ area marina protetta, come il Parco terrestre, diventerebbe attrazione, catalizzerebbe nuova economia, nuove attività, senza nulla togliere all’ esistente, ma l’ Amministrazione di Sirolo dice ‘no’. Il Parco investe sulla crescita culturale e di sensibilità ambientale ed attorno gli gravitano tante associazioni che hanno capito che se questo Ente è forte, sono più forti tutti. I cittadini amano quest’ area protetta e, al passo con i tempi, riconoscono nel turismo sostenibile un valore economico indiscutibile che si ottiene dalla salvaguardia dell’ ambiente e dalla valorizzazione della cultura, agricoltura, tradizioni e tipicità. Crea posti di lavoro ed alza la qualità della vita, perché avere un territorio curato, verde e non consumato dall’edilizia speculativa, ha un risvolto positivo per prima cosa su chi ci vive! Alla luce delle tantissime cose positive a firma del Parco, che sono sotto gli occhi di tutti, sinceramente, si rimane basiti di fronte al livore da parte dell’ ex sindaco Misiti verso un Ente che opera in un clima di massima partecipazione e trasparenza, al solo scopo di aiutare il territorio a superare la crisi. E’ così terribile essere dalla parte dei cittadini? Noi pensiamo di no. Forse al cittadino Giuseppe Misiti, uomo di grande esperienza politica, sfugge che i consiglieri del Parco non percepiscano alcuna indennità ed il Presidente percepisca un compenso talmente basso da risultare imbarazzante. Pertanto, parlare del Parco come un carrozzone non regge, è ormai superato. Visto che i Comuni hanno sempre meno risorse per la promozione turistica a causa dei tagli ai bilanci, dovrebbe essere apprezzato lo sforzo del Parco che, senza un ritorno economico diretto, dà un supporto importante al territorio. Certo si può crescere e migliorare ancora, ma solo con l’aiuto e con la collaborazione attiva di tutti, non con le chiacchiere demagogiche da bar, che hanno solo un risultato distruttivo gratuito.