Quelle che pubblichiamo, sono le reazioni arrivate in redazione, all’ uscita di Giuseppe Misiti sul Parco del Conero pubblicata nel Corriere Adriatico il 14 novembre, nella quale lo etichettava come un ‘inutile carrozzone’.
Maura Malaspina - Assessore regionale all’Ambiente:
Solo un settimana fa le Marche hanno avuto un riconoscimento europeo che premia la capacità di valorizzare il ruolo economico e sociale delle aree protette, superando quello del semplice vincolo con cui vengono spesso identificate. Il certificato che i Parchi delle Marche hanno ricevuto rappresenta un riconoscimento della visione strategica che, come Regione, abbiamo voluto promuovere, per perseguire uno sviluppo sostenibile del territorio. Stupisce che vi sia ancora chi non ha capito l’importanza della sostenibilità dell’ambiente e della valorizzazione della cultura, agricoltura, tradizioni e tipicità, quali fattori di attrazione turistica e consideri “carrozzoni” quelle che sono invece eccellenze. Come è stato giustamente osservato con la nuova legge regionale in materia, è stata tolta ogni indennità di carica ai consiglieri mentre quella ai presidenti è commisurata al grado di impegno e responsabilità che la carica comporta. Il turismo è un elemento portante per il rilancio economico del nostro territorio e la qualità del territorio è aspetto determinante di questo rilancio”.
Fabrizio Giuliani - Presidente Federparchi Marche:
E’ inammissibile che nel 2013 si utilizzino ancora termini come ‘carrozzone’. Termini superati e non consoni a gestioni dei Parchi alle quali, in base alla nuova legge regionale, è stata tolta ogni indennità di carica ai consiglieri e quella ai Presidenti è ininfluente in rapporto all’ impegno ed alla responsabilità degli stessi. E’ ora di sfatare questi falsi miti per correttezza istituzionale e non cercare scuse per deviare l’ attenzione dai veri problemi e da prese di posizioni discutibili. I Parchi hanno ormai un ruolo importante sull’ andamento del turismo e non solo, questo perché racchiudono bellezze e valori ambientali e culturali e sono anche volano economico e creano occupazione, partendo dalla salvaguardia del territorio e dalla valorizzazione, in primis, dell’ agricoltura e delle tradizioni. Nel nostro Paese i ‘turismi’, come la cultura, hanno un ruolo centrale a livello economico e la Regione Marche è una delle massime espressioni di quello ‘sostenibile’, con i suoi Parchi regionali, nazionali e con le riserve che occupano in tutto il 10% del territorio regionale. Con le sue filiere agricole, per i tesori ambientali e culturali e per aver saputo mantenere quella genuinità che oggi come oggi in tanti ci riconoscono come valore aggiunto. Federparchi Marche è di recente tornata da Bruxelles con un successo all’attivo, la CETS Carta Europea del Turismo Sostenibile assegnata a tutti i Parchi delle Marche, una regione virtuosa che si sta impegnando tantissimo in materia di sostenibilità e di Green Economy. Ed ora è un momento in cui è fondamentale fare rete, per crescere. Siamo normati da politiche comunitarie e di area vasta e bisogna imparare a volare alto a livello culturale e non dare spazio a chi, invece dà l’ impressione di attuare una politica dell’ isolamento e dei ‘no’. Questo non aiuta la crescita. I Parchi non sono in contrapposizione con i comuni, ma sono collaterali ed alleati. Sono un valido supporto ai comuni con bilanci sempre più risicati, non avversari.
Gianluca Busilacchi - Consigliere regionale:
Non posso che commentare con estrema amarezza e grande sdegno le "miopi" polemiche sollevate in questi giorni dall'ex e dall'attuale sindaco di Sirolo sulla questione dell'Ente Parco del Conero. Francamente, penso, che oggi se un amministratore non riesce a cogliere i vantaggi e il valore aggiunto che un Comune acquisisce per il fatto che è inserito all'interno di un'area verde e protetta, potrebbe anche optare per un altro tipo di turismo, ormai obsoleto e basato sulla cementificazione, uscendo dall'istituzione Parco. Ormai tutti i dati statistici evidenziano con chiarezza che il turismo di carattere nazionale e soprattutto straniero sceglie per le proprie vacanze le aree verdi e i Parchi Naturali. Ribadisco con fermezza e convinzione ciò che ha detto il Presidente Giacchetti "è green l'unica economia che regge". Vorrei peraltro ricordare che l'ottimo lavoro svolto dall'Ente Parco del Conero in questi anni, con il fondamentale contributo della Regione Marche che crede fortemente nel progetto di valorizzazione delle aree verdi e sostiene la rete dei Parchi regionali, ha portato la nostra regione ad ottenere la certificazione europea "Cets" per il turismo sostenibile, un progetto che ha visto come capofila proprio l'Ente Parco del Conero in collaborazione con Europarc Federation e Federparchi. Le Marche sono la seconda regione d'Italia (dopo la Puglia) ad aver ottenuto questa certificazione.
Mariano Guzzini – Già Presidente del Parco del Conero:
E' bello ritrovare sul giornale le idee di sempre di Pino Misiti. Tutte in fila, dove sono sempre state: nello scaffale delle vecchie polemiche di pessimo gusto che hanno scaldato i cuori decine e decine di anni addietro, quando eravamo tutti più giovani e ancora non era diventato un luogo comune, acquisito da tutti nel mondo, che le aree protette sono indispensabili per tutelare l'ambiente e per assicurare ai nostri figli un territorio naturale e un paesaggio da gustare e da interiorizzare senza traumi. E' probabile che i parchi non siano sufficienti né a tutelare né a valorizzare l'ambiente, né a fornire alla nostra economia in crisi quel valore aggiunto che alcuni di noi ritengono possa scaturire dal mondo dei parchi, sulla base di esperienze già largamente sperimentate in Europa. Forse ancora il complessivo sistema dei poteri locali non ha interiorizzato il tema, e non è escluso che molti lo vivano con i parametri culturali di Pino Misiti, che non solo non è uno sprovveduto, ma che è stato sempre a stretto contatto con la sua gente e quindi è in grado di interpretarne gli umori e i risentimenti. Anche papa Francesco sa quanto sia necessario tutelare il globo. E sta preparando addirittura una enciclica per ribadire il concetto. Ma chi amministra la cosa pubblica non accetta il dato di fatto che i parchi sarebbero una assoluta difesa, un antemurale invalicabile contro ogni violazione delle delicate leggi della biodiversità e della vita degli ecosistemi, se fossero adeguatamente finanziati sulla base di precisi progetti mirati ai due obbiettivi che i parchi dovrebbero garantire: la tutela e la valorizzazione del territorio protetto. In assenza di questa convinzione dei maggiori legislatori, e in assenza di politiche culturali ed economiche capaci di inserire la risorsa parco in ogni strategia di sviluppo, compresa quella macro regionale, le osservazioni di Pino Misiti rischiano di essere pertinenti e di cogliere contraddizioni reali. Certo, è paradossale la tesi che ogni tutela e ogni valorizzazione sia stata e sia frutto di un particolare “gene” posseduto da sempre dai sirolesi, il quale renderebbe superfluo il parco. Questa tesi, molto usata in passato, finirebbe per essere in qualche modo razzista e vanagloriosa, e non ci permetterebbe di fare passi avanti nel problema di come garantire davvero il massimo di tutela e di valorizzazione. Tuttavia, al netto di anticaglie polemiche, io credo seriamente che quel sasso gettato nello stagno dovrebbe essere ben soppesato e analizzato dalla Regione Marche, affinché dalle critiche si producano autocritiche e nuove e migliori politiche, in grado di convincere i cittadini che parlano con Pino Misiti che perfino lui a volte prende qualche cantonata, in perfetta buona fede e credendo di far bene.
Carlo Neumann – Presidente dell’ Associazione Riviera del Conero:
L'Associazione Riviera del Conero in questi anni ha lavorato intensamente con il Parco del Conero per il rafforzamento del brand Riviera del Conero, promuovendo concretamente un'offerta turistica integrata che abbraccia tutte le peculiarità del nostro territorio: mare, enogastronomia cultura,natura e spiritualità.In questo momento congiunturale l'unica via possibile e' quella della collaborazione, cercando di fare un vero e proprio lavoro di squadra, risparmiando risorse economiche ed ottenere risultati concreti. Quindi parliamo di networking, messa in rete delle professionalità, dei progetti, delle idee, delle attività, della comunicazione tradizionale ed on-line. I Progetti di valorizzazione territoriale sviluppati dal Parco del Conero con la collaborazione della regione Marche e della Associazione Riviera del Conero sono stati fondamentali:Progettazione e mappatura delle piste ciclabili del Conero, progetto terre del Conero, progetto della Carta della certificazione europea,....La nostra strategia di Web marketing e' al passo con i tempi, avanguardia in campo nazionale ed internazionale, di cui press tour, blog tour, canali social media, che hanno portato una forte attenzione al turismo nella riviera del Conero e soprattutto ad un turismo di qualità, verde e sempre più legato alla natura. Le attività svolte dall'ente Parco del Conero sono parte fondante e le basi su cui si può fare questo tipo di offerta turistica e di comunicazione.Riteniamo che sono finiti i tempi dei campanilismi e dei protagonismi personali, che sono di ostacolo per il raggiungimento di risultati efficaci e necessari all'economia locale. Le potenzialità di questo territorio sono elevatissime e lo hanno dimostrato le ultime statistiche, perciò le attività svolte insieme fino ad ora ed il lavoro di team nelle rispettive competenze ci porteranno sicuramente ad un ulteriore passo avanti.
Michele Pallini - Circolo PD Sirolo:
Proprio l’opinione pubblica più intelligente e attenta, a cui si riferisce l’ex sindaco Misiti nell’articolo di martedì, deve essere in grado di distinguere tra le finalità di un soggetto pubblico e le modalità con cui queste finalità vengono perseguite. I casi di sprechi, clientelismo e mala gestione di enti pubblici, che ci giungono dai mass media sempre più numerosi negli ultimi tempi, non devono automaticamente far pensare che siano tutti inutili. Avallare populisticamente questa considerazione diffusa tra la gente può, nell’immediato, servire a raccogliere un facile consenso, ma non si traduce in niente di positivo per la comunità. Nello specifico, riteniamo l’Ente Parco un’istituzione importante per quello che sta facendo e farà per la salvaguardia dell’ambiente, in particolare con l’auspicato supporto normativo a livello regionale. Non dimentichiamo che, fonte Regione Marche, il 47% dei turisti sceglie la Riviera del Conero proprio perché inserita in un’area naturalistica protetta. Il lavoro svolto dall’Ente Parco per la crescita e la promozione di questo territorio, sia a livello nazionale che europeo (basti citare la filiera corta Terre del Conero e la Cets), è stato determinante nel raggiungere questo risultato. Certo la sua opera non può limitarsi a questo: ci sono, ad esempio, gli interventi di manutenzione e di regolamentazione delle attività sul monte che l’Ente dovrà attuare nel prossimo futuro, proprio per compiere appieno quella funzione di protezione e valorizzazione delle bellezze naturali che abbiamo ereditato. Protezione e valorizzazione di cui necessita anche il nostro mare, per esempio grazie alla possibile istituzione di un’ Area Marina Protetta che contribuisca a preservare, se non a migliorare, l’Adriatico che bagna la nostra costa. Senza il Parco e l’AMP, le bellezze potrebbero “scomparire”, rovinate da abusi edilizi, incuria e mancanza di iniziative, in un periodo, peraltro, in cui i fondi a disposizione dei Comuni sono sempre più esigui ; con esse, scompariranno i turisti che tanto apprezzano questa zona. I costi di gestione di Parco e AMP, molto limitati, sono quindi notevolmente inferiori ai benefici, anche economici, per i residenti. Ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale di Sirolo collabori con queste istituzioni, con le Associazioni della Riviera e con gli altri Enti Locali perché non è isolandosi ma, al contrario, è solo unendo le forze che il nostro patrimonio naturale, insieme a quello artistico e alle tipicità del territorio, potrà costituire in futuro un esempio vincente di turismo sostenibile e di qualità.
Andrea Giacomelli – Novoconero:
Leggiamo con noia e stupore le esternazione dell'anziano ex-sindaco della nostra cittadina circa l'utilità e la funzione delle aree protette e la funzionalità ed efficienza degli enti preposti alla loro gestione. E' evidente che la pochezza degli argomenti di critica richiamati e la sterilità degli stessi denotano una totale ignoranza (nel senso latino della locuzione "non conoscenza") del soggetto sui temi a dibattito (in particolare sull'utlità dell'Area Marina Protetta e dell'Area protetta del Parco del Conero), è ormai risaputo e provato in tutti i modi che tali strumenti sono gli unici adatti alla protezione e valorizzazione dei nostri unici asset ( valori patrimoniali) territoriali. I cittadini di Sirolo hanno sicuramente a cuore il loro territorio, il nostro ex-sindaco sicuramente meno, questo è evidente. Infine, e non c'è nulla di personale in questo, con riguardo all'efficienza funzionale ed alle caratterisitche dell'Ente Parco del Conero; senza entrare nei meriti o demeriti delle singole gestione, ci preme sottolineare che forse il nostro ex-sindaco non ricorda che lui per primo si è adagiato comodamente per diversi anni proprio sulle poltrone dell'ente da lui così aspramente criticato, percependone, senza verbo proferire i lauti compensi . Se di carrozzone si trattava, che restituisca i soldi ricevuti in quanto percepiti per ricoprire un ruolo e una funzione inutile anzi deleteria (a voler seguire i suoi voli pindarici).
Filippo Moschella – ImpegnaTi per Sirolo:
Come responsabile del Gruppo “impegnaTi per Sirolo” esterno il mio profondo rammarico per le dispute apparse sui quotidiani sull’inutilità dell’Ente Parco del Conero e dell’Area Marina Protetta. Partendo da un fatto oggettivo, se le leggi della Repubblica Italiana hanno permesso la creazione di parchi terrestri e ambiti marini protetti, si deve ritenere che servano ad assolvere una funzione sociale. Mettere in discussione questa finalità a priori e senza dati è quantomeno inopportuno, perché si creano inutili contrasti con un unico perdente: il cittadino sirolese. La posizione del gruppo è limpida: il Parco del Conero, con tutti i suoi pregi, difetti e limiti, è un ente con precise finalità, che si devono coniugare con l’offerta turistica della Riviera del Conero. Il Comune di Sirolo, invece, ha sempre considerato l’ente come portatore di problematiche, senza considerare le grandi opportunità derivanti da un gioco di squadra, anche nell’ambito del turismo green. Per questa scelta, gli albergatori, i bagnini e gli altri operatori turistici hanno perso tanti clienti sensibili al turismo ecosostenibile a pieno contatto con la natura, come provato oggettivamente dal calo di 8.096 unità delle presenze dei turisti nel 2012, rispetto all’anno precedente, pari a un - 5,05 % (fonte: statistica.turismo.marche.it della Regione Marche), corrispondenti a mancato introito economico di oltre 500.000 euro, secondo le stime più caute. I mancati introiti, le maggiori tasse, come la Tares che ha determinato aumenti anche del 300%, e una politica turistica inconsistente, stanno facendo impoverire tutte le famiglie sirolesi che vivono di turismo e, di conseguenza, il tessuto sociale. Occorre superare la storica contrapposizione fra alcuni amministratori del Comune di Sirolo e l’Ente Parco del Conero, perché con il dialogo si trova inevitabilmente un punto comune e soddisfacente per tutti gli attori, altrimenti le sterili diatribe da bar e l’isolamento porteranno a diminuire ulteriormente i guadagni delle imprese locali e, conseguentemente, le entrate delle tasse, per cui il comune potrebbe essere costretto ad aumentare la tassazione o diminuire le esenzioni e i servizi. Il gruppo impegnaTi per Sirolo auspica un confronto sereno su tutto ciò che serve a rilanciare il turismo sirolese e produrre reddito, come ad esempio sulla riapertura del Passo del Lupo, seguendo il tracciato solcato dai cavatori.
Circolo Naturalistico Il Pungitopo ONLUS:
Le esternazioni di Giuseppe Misiti, ex sindaco di Sirolo, sull’inutilità dell’Ente Parcodel Conero di cui peraltro fu lui stesso vicepresidente, affidate ieri alle pagine del Corriere Adriatico, suonano ormai come un disco rotto che ripete da anni sempre lo stesso monotono ritornello. I suoi argomenti continuano infatti a non reggere e a non convincere alcuno, se non una ormai sempre più sparuta platea di persone. La difesa dell’ambiente, secondo Misiti senior, andrebbe affidata ai Comuni. Le amministrazioni comunali spesso si trovano però in una forzata condizione di conflitto d’interessi, incassando gli oneri di urbanizzazione relativi alle nuove edificazioni. Affidare loro la tutela del territorio equivarrebbe perciò ad affidare un pollaio ad una volpe. Non ci riferiamo necessariamente al Comune di Sirolo giacché qualsiasi amministrazione comunale difficilmente resisterebbe alla tentazione di sacrificare il territorio per puntellare bilanci sempre più traballanti. Altro punto debole della filippica dell’ex primo cittadino sirolese riguarda il turismo di qualità. La bellezza e l’unicità di questo angolo di costa sono indiscusse ma non siamo convinti che gli amministratori della Perla del Conero ne abbiano colto appieno le potenzialità. Sembra, al contrario, che la dinastia Misiti si ostini su un modello di turismo massivo ormai palesemente obsoleto oltreché insostenibile per un territorio come quello di Sirolo. Si potrebbero citare numerosi segnali di questa ostinazione, come ad esempio la proposta, poche stagioni fa, di effettuare ripascimenti alla spiaggia delle Due Sorelle, quasi si trattasse di un lido romagnolo su cui riversare masse di vacanzieri armati di ombrelloni e borse-frigo. O come lapreclusione dell’accesso alla medesima spiaggia attraverso lo storico stradello, che disincentiva il turismo sostenibile degli escursionisti e degli appassionati di ambiente, privilegiando invece l’accesso fragoroso e invasivo dei barconi stracarichi di turisti distratti e di chi è costretto a pagare di malumore un salato pedaggio per ciò di cui potrebbe fruire gratis e in modo ecosostenibile. Per contro, il Parco realizza buone pratiche, di cui il sindaco emerito sembra non essersi accorto. Il presidente dell’Ente Parco ne ha oggi enumerate diverse sulla stampa, delle quali va secondo noi sottolineata la creazione della filiera Terre del Conero e il certificato CETS, veri propulsori di un turismo e di un’economia pregiati ed ecosostenibili. Vorremmo ricordare però anche la variantina votata pochi anni fa dall’Ente, che scongiurò un’edificazione a Fonte d’Olio con potenziali effetti preoccupanti per l’ambiente ed il paesaggio. Edificazione ostinatamente difesa (fortunatamente invano) per le vie legali, proprio da quel Comune di Sirolo che Misiti pretenderebbe nell’improbabile ruolo di paladino dell’ambiente, smentito clamorosamente dai fatti.
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