Purtroppo a fasi alterne si torna a parlare degli incidenti sulla Provinciale del Conero, un argomento per cui l’ Ente Parco del Conero si sta battendo da tempo, ai fini di contrastare l’ alta velocità sulla strada del Monte.
Purtroppo a fasi alterne si torna a parlare degli incidenti sulla Provinciale del Conero, un argomento per cui l’ Ente Parco del Conero si sta battendo da tempo, ai fini di contrastare l’ alta velocità sulla strada del Monte. Qualche mese fa, si ricorda, il Presidente del Parco Lanfranco Giacchetti ha invitato il Prefetto Alfredo Pironti al Parco per parlare anche dell’ alta velocità sul Conero. Quest’ estate, nell’ ambito del Festival del Parco del Conero una giornata è stata dedicata alla Mobilità dolce, annunciando azioni pacifiche forti, di coinvolgimento del territorio per ottobre , quando il Parco organizzerà per il secondo anno consecutivo una importante iniziativa incentrata sulla Mobilità dolce e sul fatto di far diventare l’ osservazione del codice della strada un fatto di educazione al rispetto delle norme, di tutela di persone ed animali e culturale. Non ultimo nel convegno sui Parchi organizzato a luglio al Fortino da Federparchi Marche il Direttore Marco Zannini ha prodotto, sull’ argomento, i seguenti dati emersi da un progetto sperimentale diretto alla riduzione degli incidenti stradali sulla provinciale del Conero,dalla provincia di Ancona anno 2012. Dai giorni martedì 24/07/2012 ore 06:25 a martedì 31/07/2012 ore 06:25, sono passati su quella strada 30.319 veicoli, per una circolazione media di 4.362 veicoli al giorno. Di questi hanno superato il limite di velocità di 60 km/h il 93,06%. ‘Questa situazione è insostenibile per un Parco naturale dove si punti al turismo ecosostenibile. –spiega Lanfranco Giacchetti, Presidente dell’ Ente Parco del Conero- Abbiamo più volte affrontato il problema e lo abbiamo fatto in varie sedi e siamo arrivati alla conclusione che se per prevenire altri incidenti si debba arrivare al declassamento della strada, così da potervi istallare autovelox o dissuasori di velocità, ben venga. Che si lavori in quella direzione o si intensifichino i controlli con ogni mezzo possibile. Certo è che non si può continuare ad osservare inermi a questo sfacelo. Questa strada è dentro un Parco naturale, è una delle più belle e panoramiche, utilizzata quotidianamente da cittadini e turisti e deve in tutti modi essere riconsegnata al territorio, innocua dal punto di vista della sicurezza. Noi continueremo a batterci e siamo vicini al comitato del Poggio che anch’esso da tempo si batte per risolvere il problema’.
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