Per fare alcune considerazioni in merito all'importanza del settore agricolo e al ruolo che riveste nel contesto socio-economico del nostro sistema produttivo nazionale, e' opportuno partire da quanto è accaduto negli ultimi decenni.
Per fare alcune considerazioni in merito all'importanza del settore agricolo e al ruolo che riveste nel contesto socio-economico del nostro sistema produttivo nazionale, e' opportuno partire da quanto è accaduto negli ultimi decenni. Abbiamo assistito ad un inesorabile esodo dalle zone rurali, muovendosi dalle aree marginali ed un mancato ricambio generazionale. Si è perso quel patrimonio storico culturale, rappresentato dalla sapiente opera degli avi che ancora oggi intravediamo nella straordinaria bellezza del paesaggio rurale, parte integrante del nostro vivere quotidiano. Le conseguenze che ne derivano sono un aumento dei dissesti idrogeologici quali frane, esondazioni fenomeni di erosione, emergenze nitrati, eutrofizzazione ed un consumo del territorio per scopi diversi da quelli agricoli senza un' adeguato parametro di riferimento tra il costruito e il coltivato. L’attuale ordinamento produttivo, a seguito di inadeguate politiche che risalgono al periodo antecedente la riforma Fishler del 2003, e' a prevalente indirizzo cerealicolo con drastica riduzione degli allevamenti, in particolare quelli estensivi, determinanti per preservare la biodiversità in ottica di ecosistema e favoriscono le rotazioni. In contrapposizione cresce però il desiderio di affermazione del carattere identitario che contraddistingue l'agroalimentare Made in Italy , ovunque sinonimo di qualità. Si pensi che il brand Italia e' al terzo posto nel mondo dopo Coca Cola e Nike. Nasce anche, a seguito di adeguate campagne di informazione, la sensibilità nell' opinione pubblica sull'importanza del settore agricolo in tema di: sicurezza e salubrità degli alimenti tracciati all'origine; di gestione , presidio del territorio e maggiore fruibilità dello stesso dovuta alla presenza dell'imprenditore agricolo. L'agriturismo inteso come importante sostegno del reddito agricolo e come veicolo di promozione e valorizzazione delle produzioni agricole di qualità. Anche la strategia di programmazione europea, con la riforma Fishler, introduce importanti elementi quali il benessere e la salute degli animali, le buone pratiche agricole e la condizionalità degli aiuti che uniti ai sistemi biologico e basso impatto ambientale elevano l'agricoltura a rango superiore di soggetto per la tutela attiva del territorio a costo zero per la collettività. Inoltre, attraverso l'individuazione delle zone di protezione speciale, i siti di interesse comunitario quindi la rete natura 2000 ricomprese nelle aree protette e non , l'Unione Europea coinvolge i soggetti quali l'Ente Parco del Conero ed altri analoghi, in progetti di promozione e valorizzazione nell'ambito della sostenibilità ambientale e nel sostengono ad un settore strategico, anche e sempre di più, e questo è quello per cui dobbiamo impegnarci, verso la direzione di quei servizi ecosistemici, ovvero rivolti alla collettività, che potrebbero vedere un aumento significativo delle risorse nei piani di sviluppo rurale e dovrebbero essere ricondotti al settore agricolo. L'Ente Parco svolge importante ruolo di concertazione che ha contribuito sia nel caso della Cets che nel progetto di filiera a coinvolgere, coordinare e sostenere progetti creativi e sperimentali che partono dalla sostenibilità ambientale e vanno a migliorare il benessere socio – economico. Questo anche attraverso quel patrimonio di conoscenza e specifica professionalità per cui l'ente diventa un'importante agente di sviluppo locale e secondo una logica condivisa in cui può allargare il proprio spettro di azione. Volevo ricordare che il progetto di filiera si estrinseca in tre misure. la più importante a sostegno del progetto, riguarda il piano di comunicazione, che individua i punti di forza del progetto ed è importante strumento di integrazione con gli altri settori produttivi ( turismo) piano di formazione e sperimentazione: particolarmente importante per l'Ente Parco in quanto consentono entrambi di sensibilizzare gli imprenditori agricoli in merito a sistemi di gestione quale il basso impatto ambientale, il biologico gli allevamenti estensivi e che portano l'agricoltura ad essere il principale attore nella tutela attiva del territorio. Importante e' anche il sistema di tracciabilità Qualità Marche, parte integrante del progetto, che offre garanzie di provenienza dei prodotti agricoli e tutela la biodiversità prediligendo cultivar autoctone, monovarietali ecc. ne consegue un forte carattere identitario delle nostre produzioni in contrapposizione agli standard offerti dalla globalizzazione. Concludo con alcuni aspetti condivisi con Paulo Castro, verificatore in ambito CETS. Ampia condivisione sull'azione parallela tra piano di comunicazione / interazione con il settore turistico e metodi di coltivazione e accordi agroambientali d'area a sostegno di un'agricoltura sostenibile. Questo in un'ottica in cui il settore primario rappresenta quel solido tessuto socio- economico e detiene quei valori che non sono quantificabili in termini di Pil ma che sono la solida base su cui regge l'intero sistema produttivo. L'agricoltura rappresenta l'1,5 % del pil e il 3% se associato all'agroalimentare, ma non misura tutti quei valori immateriali che esso detiene. La speranza è che si possa aprire una nuova stagione, che alcuni definiscono conversione economica, ma che personalmente vedo come corretta visione dell'ordinamento produttivo nazionale.
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