La prima uscita di Kairos Adriatico ha tutte le premesse per far credere in un futuro ricco di opportunità e di momenti di incontro.
La prima uscita di Kairos Adriatico ha tutte le premesse per far credere in un futuro ricco di opportunità e di momenti di incontro. Il Festival del Parco del Conero, bellissimo e grande contenitore di eventi, ci ha ospitato e ci ha portato fortuna, riunendo tante persone sotto il segno dell’amore per il paesaggio e l’ambiente che sfocia nella poesia. Tante soprese per un pomeriggio ricchissimo di emozioni. Gli autori premiati hanno partecipato con emozione ed hanno letto personalmente la loro poesia. Un ringraziamento speciale a Maria Lampa che ha coordinato la serata e che con instancabile energia ha messo insieme tutti i tasselli di un’idea rendendola realtà. Un grazie di cuore alla giuria che ha compiuto un lavoro egregio leggendo, rileggendo e giudicando le 46 bellissime poesie: Magda Andreoli, Arianna Carini, Bruno Orlandini, Michele Campagnoli. Hanno allietato il pomeriggio con intervalli di grande ricchezza tre artiste eccezionali: Paola Saracini con la sand art, Grazia Barboni con la sua voce melodiosa accompagnata dalle note delicate della sua chitarra e Loriana Tittarelli che ci ha stupito con gli equilibri della stone balance. Questa idea di “poeticAmbiente” è nata quando ci è stata chiesta la disponibilità ad organizzare una serata al Festival Del Parco, ed il pensiero è andato ad una forma di arte forse poco valorizzata nel nostro ambito, e cioè la poesia. Non volevamo poi annoiare con un’iniziativa statica, didattica, con i lettori da una parte ed il pubblico dall’altra e quindi è nata l’idea del concorso, per coinvolgere un territorio molto ampio, ambiziosamente l’Italia, per focalizzare l’attenzione su questo nostro piccolo angolo di paradiso che è il Parco Del Conero. La risposta e’ stata per tutti noi organizzatori oltre le aspettative, per cui per essere il primo anno del concorso organizzato da un’associazione appena nata, assume un valore ancor piu’ grande. La nostra giovane associazione: kairos e’ la parola greca che indica “opportunità” ma anche “momento giusto” e “tempo per superare l’attuale momento e creare un nuovo modo di affrontare il futuro”. il termine “adriatico” vuole dare un ampio respiro al progetto, non racchiudendolo in confini territoriali delineati, ma considerando un territorio vasto per operare e raccogliere adesioni di quanti si riconoscano negli obiettivi. E poi, fondamentale, c’è la libera circolazione di idee: questa associazione vuole essere il contenitore di idee ma anche il contenitore dei processi che portano alla loro realizzazione e sicuramente “poeticAmbiente” è stato un primo importante passo. Abbiamo le fondamenta solide per costruire il nostro monumento: vogliamo essere ambiziosi e non mettere limite alle idee. Ad ottobre apriremo il tesseramento 2013-2014, confidando in tante adesioni delle persone che si ritrovano nei nostri obiettivi ed hanno la volontà e la determinazione di credere che le cose buone si possono fare con l’aiuto della cerchia di amici: crescere, condividere ed aiutare con il nostro apporto questo territorio che amiamo profondamente a svilupparsi in termini di consapevolezza delle proprie potenzialità. Come dice una mia cara amica: con il piccolo contributo di tutti si può fare moltissimo! La vera ricchezza sta nello scambio e nella circolazione sana di idee! Arrivederci con tanto entusiasmo al prossimo appuntamento.
Per informazioni: kairosadriatico@gmail.com
Poesie Classificate:
PREMIO SPECIALE AUTORE PIU' GIOVANE "POETICAMBIENTE 2013" - ARIANNA PACINI
Kòmaros
M’ero accoccolata ai piedi d’un leccio,
sperando che aggrapparmi alle sue radici
bastasse a non farmi rapire dalla realtà.
Alzavo gli occhi al cielo;
si divertiva a nascondersi
in quell’intreccio di rami, braccia
che si univano e si muovevano col vento
in un silente valzer.
Sentivo i pensieri uscir fuori dalla mente
e accordarsi al suon gentile del martin pescatore.
Sapevo che soltanto lì, sulla tua cima, ero al sicuro.
Poi, riconobbi nel frusciare incessante
della brezza, una voce.
M’alzai e m’incamminai per uno stradello,
la terra vibrava sotto i miei passi,
la ginestra fremeva e tremava
coi suoi gialli petali.
Su di essa posava una farfalla,
piccola grazia della natura,
fiore alato, da giochi di luce ornato.
Tutto, man mano che avanzavo,
sfumava nella dimensione del sogno.
D’improvviso sentii nascere, da un punto
in fondo al sentiero, un fragore.
Eri tu quel richiamo, Monte Kòmaros,
quella voce che parlava di primavera
e salendo dai fiori e dagli anfratti
mi aveva portato fin là.
Mi approssimai, scansando le foglie di corbezzolo,
e il mio sguardo si inondò di meraviglia e di colore.
Vidi il mare morire e nascere
dalle tue scoscese pendici.
E scorsi in mezzo ad esso due gemelle,
due pilastri immobili dal cuore di roccia.
Il sole si gettava fra le onde e creava
col suo riflesso coriandoli di bagliore.
Mi sentivo piccola, ma anche parte
di quella natura inviolata.
In quell’istante, il tuo indelebile ricordo
mi scosse e lasciò la sua impronta
dentro di me.
Arianna Pacini
4° CLASSIFICATO "POETICAMBIENTE 2013" - BARBARA RAPONI GIORGINI
Prima di me
Prima di me
deve essersi affacciato Dio
da questa staccionata
sconnessa
per spiare il mare dal dirupo,
i riverberi della luce dal cielo
… avrà pianto
mirando questa baia
dove i gabbiani si rincorrono felici
fra schiuma bianca degli scogli
e tinte accese di inesorabili
tramonti
Anche lui, con la sua anima sola,
deve essere passato da qui
per questo sentiero polveroso
dove spuntano cardi e cespugli d’erbe
e fiori gialli
… avrà mirato questo monte
che poggia al mare
e avrà pensato alla sua vita …
non a quella vissuta,
ma a quella che avrebbe voluto
O forse
un’aquila …
padrona di questa Natura
avrà ascoltato il frangersi delle onde
il pianto di Dio
il cuore di un Uomo
Adesso sono io
a violare il suo nido
sul dirupo
a sentire gli spiriti dell’aria
Si son raccolti
qui,
prima di me
senza immaginare
BARBARA RAPONI GIORGINI
3° CLASSIFICATO "POETICAMBIENTE 2013" - ANNA MARIA RAGNI
Ode al Monte Conero
Bianco profilo di monte,
lucore di pietre
biancastre
sul verde selvaggio
del mare,
che in onda di schiuma
si torce,
giallo tenace
di odorose ginestre,
tra l’oscuro vuoto
di anfratti
misteri di grotte
e macchie di rossi komaros,
in sinuosi sentieri
cespugli spinosi silvani
su cui tesson ragni
veli da sposa avvolgenti.
Su aguzze rocce
schizzate di nero,
faraglioni silenti,
stride errabondo il gabbiano.
ANNA MARIA RAGNI
2° CLASSIFICATO PARIMERITO "POETICAMBIENTE 2013" - LIDIANA FABBRI
Incanto
Lungo la costa, imponente sasso
ove pensili ginestre
si abbandonano al dolce vento.
Sentieri scoscesi fra corbezzoli aceri, lecci
si intrecciano gentili.
Il cielo si specchia
nella grande conchiglia:
i Della Róbbia
ne rapirono l’intenso colore!
Irte le due Sorelle
ninfe marine dai veli celesti
immobili nel tempo.
Rondini festose
arabeschi immaginari
nel tardo pomeriggio
nessuna burrasca spezzerà fuscello
in questa quiete di giugno.
Incanto, dentro
a questo immenso turchese
in questa baia senza spine
superba bellezza di un’alba primordiale.
Placherà la mia anima
e io veliero ozierò
sulle tue acque, ormeggiando
i miei sensi attoniti allo stupore
delle ultime luci.
Al sorgere della luna
nessuna mano crudele
fermerà
il moto perpetuo delle tue maree
e il mare sussurra…
LIDIANA FABBRI
2° CLASSIFICATO "POETICAMBIENTE 2013" - ALDO SPADARI
STRAPIOMBI
(DEL CONERO)
Strapiombi benedetti,
bianchi e verdeggianti,
riparo e approdo,
un tempo,
per le imbarcazioni dei primi
dorici naviganti.
Sentieri pietrosi,
paesaggi
di lontani eremitaggi,
di mistici voli
e di assordanti silenzi.
Ecco sotto di noi si aprono
gli scogli gemelli.
Testimoni del tempo immobile,
fendono le inquiete,
onde spumeggianti,
incuranti
dell’ennesimo
nuovo transito
di altri due amanti.
La vertigine di un Amore
appena iniziato,
del primo bacio rubato
in questo scorcio di Paradiso
pieno di storia,
ci fa sentire
come la prima coppia
della memoria.
Scie di aerei adesso
si intersecano
sopra di noi
e disegnano bianche croci
di nuvole.
Un raggio di sole al tramonto,
sullo sfondo di un mare blu
e arancione,
incontra,
all’improvviso,
un muro di prismi bagnati
e li scinde
nei sette colori,
regalandoci un doppio arcobaleno.
E’ qui che mi sento venir meno.
Negli strapiombi,
nei dirupi,
nelle discese
e nelle faticose risalite,
tra viburni, lentischi, corbezzoli,
con anima pura e mite,
torno bambino,
respiro l’odore della lavanda,
e quello del gelsomino.
Sprofondo, ascendo
dalle rupi,
volo anch’io
in un baleno,
come il fiero
e libero gabbiano.
E’ qui,
come angelo profano,
che mi sento più vicino a Te,
mio Dio,
potente,
nascosto,
sicuramente più che altrove,
…meno lontano.
ALDO SPADARI
1° CLASSIFICATO "POETICAMBIENTE 2013" - FERNANDO MONTALBINI
La Riviera del Conero
Come t’invidio o candido gabbiano,
tu poiché del sogno di Icaro hai il dono,
quel vedere dall’alto del tuo volo
che il cercare posto più bello è vano.
Un incanto per essere gustato
non sopporta rumori né violenza,
il tuo volo planato ed aggraziato,
è quello che si addice all’occorrenza.
Puoi ammirare tanti quadri in armonia,
di ginestre, girasoli e oro grano
con le spiagge tra gli scogli in sintonia,
l’azzurro-verde mare giù nel piano.
Non bastasse quest’opera divina,
anche l’uomo ha operato col cervello,
sul colle, sulla china e alla marina
ha dipinto dei borghi col pennello.
E non sai dir qual di questi è il più bello
ognuno di loro è come un’icona
e se Sirolo si può dirne il gioiello,
perché incastonato è, in degna corona.
Cambia stagione, cambia lo scenario,
ma con la luna o al tramontar del sole,
resta l’incanto, aumenta lo splendore,
guardi estasiato e mancan le parole.
Vola gabbiano, vola e non strillare,
lascia sentire il canto della brezza,
lo sguardo abbracci cielo, terra e mare,
sazia così la sete di bellezza.
Fernando Montalbini
Fabia Buglioni Presidente Associazione Kairos Adriatico
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