12 Aprile 2016
Le vacanze nel Parco del Conero tra storia ed archeologia
Un Monte a strapiombo sul mare, che ricava scorci incantevoli. Itinerari escursionistici che strizzano l’ occhio al turismo sostenibile. Un’offerta di tipicità all’insegna della qualità.
Tanta storia raccontata in ogni angolo del territorio: tutto questo è il Parco del Conero, un’opera d’arte cesellata dalla natura, una gemma incastonata nelle Marche, sulle sponde dell’Adriatico. Istituito nel 1987 per salvaguardare le ricchezze naturali e culturali, il Parco Regionale del Conero, esteso per 6.011 ettari, include gran parte del territorio di Ancona e delle cittadine Camerano, Sirolo e Numana. Quest’Area Protetta costiera offre ambienti variegati ed affascinanti, da cui spicca il Monte Conero, originatosi a seguito di una lunga azione di sedimentazione marina iniziata nel Giurassico, emerso nel Pliocene, 5 milioni di anni fa. Dall’alto dei suoi 572 metri, dal Gargano fino alla costa triestina, è l’unico baluardo roccioso composto da formazioni calcaree con litotipi della maiolica e della scaglia bianca e rossa, fin da epoca antica luogo di estrazione di pietra. Già approdo nel IV sec. a.C. quando i Siracusani posero una colonia sulle alture che circondavano il golfo di Ancona (dal greco Ankon cioè gomito) il Monte Conero è stato abitato già a partire dal Paleolitico inferiore ed in maniera quasi ininterrotta sino ad oggi. In questa straordinaria frequentazione l’età del ferro è il periodo più rappresentato. Le quasi 3.000 tombe scoperte nel territorio del Parco, compresa quella della monumentale Tomba della Regina di Sirolo-Numana e caratterizzate da ricchissimi corredi di grande valore storico e culturale, testimoniano infatti tutte le fasi di sviluppo della civiltà picena (IX-III sec. a.C.). Oggi, grazie al Museo Archeologico Nazionale delle Marche di Ancona ed all’Antiquarium Statale di Numana è possibile ammirare questi preziosi reperti. Altre testimonianze spaziano dalle incisioni rupestri di Pian di Raggetti alle Grotte Romane scavate nel versante orientale del Monte Conero, dai monasteri benedettini e francescani, alle strutture difensive come il Fortino Napoleonico e la Torre Clementina a Portonovo. Sempre nella Baia si specchia sull’ Adriatico la stupenda chiesa romanica di Santa Maria. A Sirolo, da non perdere la visita al Monastero di San Pietro al Conero in cui si sono stabiliti, fin dall’anno Mille, in alternanza, vari ordini religiosi (Benedettini, Camaldolesi e Gonzagiti).
Cristina Gioacchini