I vini delle Marche spopolano al Vinitaly: “Numeri in crescita, -commenta Anna Casini, vicepresidente della Giunta regionale e assessore all’Agricoltura- enorme affluenza, tantissimi i visitatori e i buyers, molti stranieri, per le oltre 250 etichette marchigiane presenti in fiera ed esposte in uno degli stand più belli e attrattivi dell’intera manifestazione'.
Alla 50^ edizione del Vinitaly, dove ancora una volta le produzioni made in Marche hanno mostrato di saper attrarre l’interesse e le preferenze dei tantissimi visitatori, il vicepresidente della Giunta regionale ha partecipato commentando la partecipazione marchigiana a Verona, ad una delle più prestigiose vetrine dedicate al vino. 'Un allestimento -spiega Casini- che valorizza la crescita qualitativa e quantitativa delle produzioni e delle aziende vitivinicole marchigiane e per il quale faccio i complimenti agli uffici regionali, all’Istituto marchigiani tutela vini e al Consorzio vini piceni. Il trend positivo del settore vitivinicolo marchigiano testimoniato anche dall’andamento dell’export prosegue e qui a Verona si ha un’evidenza tangibile di questo grande interesse. Il flusso di visitatori è davvero ingente ed è accolto secondo un format vincente. Al piano superiore dello stand, infatti, è possibile un approccio libero e personale alla singola etichetta, mentre al piano sottostante si può incontrare il produttore, approfondire ed eventualmente avviare contatti. Vinitay si conferma quindi sia come imprescindibile vetrina promozionale sia come ottima occasione per conquistare nuovi mercati, anche grazie ai tanti acquirenti stranieri presenti”. A Verona Fiere l’assessore Casini ha anche preso parte a diversi incontri e iniziative sia istituzionali, che con focus sulle eccellenze delle produzioni marchigiane. Ha poi incontrato molti dei produttori presenti, registrando un bilancio largamente positivo per presenze e contatti avviati. “Le aziende che ho incontrato direttamente – conclude Casini – sono soddisfatte e positivamente colpite dalla forte affluenza che si sta registrando, ma soprattutto per la notevole presenza di acquirenti. Noi, come istituzione, assieme ai consorzi di tutela, facciamo la nostra parte, ma un plauso particolare va ai produttori, al loro impegno per la crescita della qualità e per la sensibilità mostrata nel cogliere le opportunità offerte dalle politiche regionali. A cominciare dai fondi previsti dal Piano di sviluppo rurale 2014-2020, che sta incentivando operazioni di aggregazione”. Sono 21 le denominazioni di origine marchigiane (5 Docg, 15 Doc e 1 Igt) che hanno segnato e continuano a segnare performance particolarmente positive in Cina, Usa e Giappone, con una crescita complessiva in valore dell’export di oltre il 65 per cento nell’ultimo decennio.
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