19 Marzo 2016

Pagine di memoria 34 - La storia della fisarmonica tra Numana, Castelfidardo e Camerano

L’attuale sede municipale di Numana, proprio di fronte al santuario del Crocifisso,  in passato è stata sede vescovile e poi ha ospitato una fabbrica di fisarmoniche: così se vi capita sotto mano qualche vecchia immagine troverete sulla facciata dell’edificio la scritta FRONTALINI. E questa è una storia da raccontare.

A portare nella valle del Musone uno strumento da cui – grazie all’abilità di alcuni artigiani - poi fiorirà l’industria della fisarmonica si dice fosse un soldato austriaco di passaggio,oppure un pellegrino, chissà! La vicenda affonda le sue radici in un racconto che sa di leggenda seppure il protagonista locale abbia un nome preciso: Paolo Soprani (1844-1918). E’ lui il giovane che incuriosito dallo “strano” strumento suonato da un viandante ospitato nella sua casa di contadini nella campagna fidardense inizia poi nel 1863 la storia della fisarmonica. Un successo di queste terre che in pochi decenni diventano un importante distretto industriale per la produzione di strumenti musicali; Camerano, Numana e Castelfidardo: è questo il triangolo della musica che sul finire dell’Ottocento arriva a proporsi tra le principali attività economiche del territorio con un’occupazione di alcune migliaia di addetti. Lavoro, fantasia, abilità degli artigiani sono tutti elementi che concorrono al successo di un prodotto che rapidamente si diffonde nel mondo anche grazie ai grossi flussi di emigrazione verso le Americhe di cui le Marche saranno a lungo protagoniste. E’ in questo scenario che si colloca la prima esperienza di aziende in rete, cioè la precisa scelta di sinergia con cui alcune imprese si mettono insieme per la costruzione di strumenti musicali ed alla editoria musicale, anticipando dinamiche che soltanto a fine Novecento verranno riscoperte come risposta alle sollecitazioni dei mercati. Siamo nel 1946 e dalle principali protagoniste del tempo - la "Settimio Soprani" di Castelfidardo, la "Scandalli" di Camerano e la "N. Frontalini & F." di Numana – nasce la  Fa.R.Fisa (fabbriche riunite fisarmoniche) un’impresa destinata ad essere leader mondiale del settore. Un ruolo egemone che resiste fino agli ani Settanta quando -  con la diffusione dell’elettronica, la diversificazione della produzione e la globalizzazione del mercato - arriva per questo comparto un grave declino che presto conduce ad un drastico ridimensionamento delle aziende coinvolte con gravi ripercussioni soprattutto sul piano occupazionale; finchè anche il marchio Farfisa passa ad altra società, lasciando immobili da riconvertire e fabbriche sempre più in difficoltà. Nonostante questa crisi la fisarmonica continua a restare fortemente legata alla cultura locale, in particolare della civiltà contadina di cui accompagna le feste, i bali, gli “stornelli” dei caratteristici canti popolari…insomma le manifestazioni più autentiche dello stare insieme. Il suono particolare, il ritmo, i colori di questo strumento attraggono generazioni dietro l’altra a dimostrazione della sua popolarità e la fisarmonica finisce anche nella canzone italiana, con un brano melodico del 1966 cantato da Gianni Morandi. Parlava d’amore, ovviamente! Ormai conclusa la vicenda Frontalini di Numana e spente le attività produttive di Camerano (orientando l’economia locale verso i grandi centri commerciali), a nostri giorni di quel mondo produttivo restano i ricordi di qualche anziano lavoratore e un’interessante documentazione messa in mostra nel 2013, nucleo di un atteso  museo della Farfisa. Ben diversa la situazione di Castelfidardo, che si propone quale custode della memoria attraverso una continuità di produzione seppure fortemente ridotta rispetto al passato e soprattutto con iniziative culturali di grande rilievo che caratterizzano la cittadina quale “capitale della fisarmonica”. Per gli appassionati e turisti ecco il PIF – Premio Internazionale della Fisarmonica – che dal 1987 ad oggi propone uno straordinario appuntamento annuale dei migliori autori per prestazioni musicali davvero eccellenti. Merita una visita il museo della fisarmonica che attraverso una straordinaria rassegna di documenti, strumenti e curiosità di ogni genere documenta  la storia di uno strumento musicale restituendo altresì un doveroso omaggio a quanti con il loro lavoro hanno reso possibile una così singolare storia che sul territorio ha portato benessere  economico e sviluppo culturale. Come non dedicare allora un monumento alla fisarmonica? C’è anche questo nella cittadina fidardense. E’ opera bronzea dello scultore Franco Campanari ed è stato inaugurato il 13 ottobre 2002: rappresenta il dio Mercurio che si slancia verso il sole con in mano la fisarmonica, da una grande base in cui sono rappresentate le fasi di lavorazione dello strumento e famosi musicisti ad esso legati. Sullo sfondo c’è un grande edifico degli inizi Novecento: è palazzo Soprani, residenza del fondatore dell’industria delle fisarmoniche quando ormai imprenditore di successo poteva raccogliere consensi anche come sindaco della città.

 

Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

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Sommario

19 Marzo 2016

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