08 Marzo 2016

Ad Urbino si diventa Narratori del gusto

Un po’ geologo, un po’ chef nasce il “Narratore del gusto, della cultura e delle tipicità italiane, comunicatore di benessere”.  Perché non si mangia solo per vivere. Il cibo è storia, cultura, conoscenza del territorio e benessere.

Parte il 16 maggio al campus scientifico “Enrico Mattei” di Urbino il terzo corso post lauream dedicato a formare nuove figure professionali capaci di comunicare e selezionare le qualità, l’unicità e l’autenticità delle produzioni italiane. Le iscrizioni sono già aperte (www.uniurb.it/it/portale) e dureranno fino al 10 giugno. In totale, 250 ore distribuite in 78 frontali, 28 di stage, 22 per project work, 50 di visite e cene guidate, 64 di studio individuale e 8 per la prova finale. Direttore del corso è il professor Rodolfo Coccioni, ordinario di Paleontologia. “Il nostro Paese – spiega – è ricco di prodotti agroalimentari ed enogastronomici di alta qualità. Ed essi meritano di essere raccontati bene, attraverso parole che suscitino emozioni e rivelino la passione che l’artigiano del gusto ha cercato di mettere nel suo prodotto. Occorre perciò saper raccontare al pubblico cosa c’è dentro il prodotto buono, saper parlare della sua anima e del suo cuore per far parlare la mente e il cuore prima che arrivi al palato, saper raccontare perché un prodotto buono ha un valore così diverso da un altro simile e saper narrare la cultura e la bellezza del luogo nel quale questo prodotto buono nasce”. Ampie le possibilità professionali con sbocchi nel settore dell’agroalimentare, del turismo enogastronomico, della comunicazione delle produzioni e della ristorazione e dell’hotellerie. “Il settore agroalimentare ed enogastronomico ha un grande presente e un grande futuro nel nostro Paese – spiega ancora il professor Rodolfo Coccioni - . Un settore molto dinamico sul quale decisamente puntare in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando”. I “narratori” laureati sono già una quarantina. Alcuni hanno trovato lavoro anche all’estero.  Il turismo enogastronomico è in crescita. Un po’ per la crisi, un po’ per la situazione internazionale, i viaggiatori hanno cambiato rotta prediligendo mete più vicine. In Italia soprattutto ricca di arte, tradizione e paesaggi incontaminati.  E per il turista che viene nelle Marche un vero en plein fra borghi storici, parchi e musei. Dietro ad ogni curva, una sorpresa. E spesso, una trattoria dove la cucina si coniuga al buon vivere. Anna Gavina, insegnante di Chieti, ha frequentato il corso per “Narratore del gusto” lo scorso anno. “Ho insegnato 30 anni negli istituti alberghieri – racconta – e volevo migliorare il mio livello di conoscenza.  Oltretutto sono guida del gusto per percorsi enogastronomici. Il corso è stato davvero utile. Alcuni aspetti, come quello geologico o storico, mi erano del tutto sconosciuti”. Anche Gino Toscani, biologo di Giulianova, è una guida del gusto. “Il corso – spiega – ci ha insegnato una lettura diversa del paesaggio. Ed è questo un aspetto importante per esercitare la professione. Dà spunto a numerose riflessioni. E’ stata davvero una bella crescita personale”. Le attività formative si svolgeranno dal lunedì al venerdì. Sono previste verifiche didattiche intermedie per i diversi insegnamenti che avverranno durante le lezioni sotto forma di colloquio individuale e la presentazione di un report come prova finale. Il corso prevede il riconoscimento di 10 crediti formativi universitari (CFU). Ai partecipanti al corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione subordinato alla frequenza obbligatoria di almeno due terzi delle ore complessive di attività formative.

Foto: Prof. Rodolfo Coccioni dell'università di Urbino 

Pia Bacchielli

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Sommario

08 Marzo 2016

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