Dal primo esemplare abbattuto dalle guardie venatorie della Provincia di Ancona nel 1994 ad oggi, il cinghiale è una delle questioni principali nella gestione della fauna selvatica all’interno del parco del Conero.
La situazione circa la popolazione degli ungulati è sotto controllo. Notizie positive arrivano dai risultati del piano di gestione del cinghiale redatto dal tecnico faunistico Paolo Perna e recentemente approvato dall’Ente Parco. Al Conero si è passati da oltre 600 esemplari del 2009, alle attuali presenze inferiori ai 200 per mano dei selettori volontari che, tramite azione diretta in altane hanno sinora portato alla diminuzione di oltre 2.300 esemplari. Un risultato ottenuto anche grazie all’attività di controllo delle associazioni ambientaliste e delle forze dell’ordine, Forestale in primis, che vigilano sulla sicurezza del territorio. Nell’ultimo quadriennio è stata mantenuta una consistenza di 200 capi, decisamente contenuta per un territorio protetto di 6.000 ettari. Trend in diminuzione rispetto al passato per gli indennizzi ai danni all’agricoltura e gli incidenti stradali. Insomma, segnali incoraggianti che confermano l’efficacia delle modalità di intervento attuate dall’Ente dal 9 settembre 2009, da quando è partita l’azione di contenimento sul Parco, in base alle indicazioni del piano faunistico. Per l’anno 2016 sul Conero lo studio indica una popolazione stimata di 184 capi, con 270 abbattuti da selettori e 12 prelevati da trappolamenti. 16 incidenti stradali mentre per 15.500 € i danni all’agricoltura indennizzati. Le reti elettrificate sono state implementate di altri 3.860 metri . Dal dicembre 2012 è attivo il prelievo da trappolamento con risultati numerici inferiori ma i cui benefici a favore del modo agricolo in termini di risposte alle criticità sono assolutamente sostanziali, come lo è la diffusione di reti elettrificate nella tutela delle coltivazioni – soprattutto i pregiati vigneti – che si pone come azione d’importanza strategica su cui il parco continua ad intervenire con specifici finanziamenti a sostegno. Inoltre, i danni indennizzabili alle colture per il 2016 sono stati già deliberati quindi gli agricoltori potranno ricevere le somme con tempestività. Un buon segnale che conferma l’efficacia dell’attività amministrativa dell’Ente parco, un motivo di soddisfazione per quanti contribuiscono ogni giorno a fare del proprio meglio in questo delicato tema senza cedere alle lusinghe della polemica. ‘Dati ed indicatori gestionali –spiega Gilberto Stacchiotti, Presidente Ente Parco del Conero- confermano che l’emergenza cinghiali per l’ area protetta è sotto controllo e questa è una buona notizia per tutti: agricoltori, amministratori e ambiente. Significa che si è intrapresa la strada giusta perciò la situazione attuale non smorza l’impegno su tutti i fronti perché si continui con altrettanta determinazione in modo da ridurre ulteriormente la presenza degli ungulati nel parco per portarla a quantità sempre più esigue. Adesso appare sempre più evidente la necessità di una strategia “allargata” che rafforzi la positiva collaborazione della Provincia di Ancona, coinvolga l’area contigua attraverso una gestione specifica di questa zona cuscinetto ancora da istituire e attivi sinergie con i diversi soggetti coinvolti con particolare riferimento ai cacciatori. Obiettivo ottimale sarebbe la predisposizione di linee guida di gestione regionale magari esportando l’esperienza del parco del Conero in cui attività di selezione, reti elettrificate, trappolaggio stanno costituendo una soluzione integrata di tutto rispetto. Insomma serve un orizzonte diverso per superare i nostri limiti geografici e culturali perché, come noto, i cinghiali non rispettano i confini degli umani’.
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