Al momento dell’inaugurazione, 17 maggio 1997, era per l’Italia una proposta di assoluta novità, il primo seme di quel turismo del vino destinato in breve tempo a diventare uno straordinario veicolo di promozione della qualità in agricoltura abbinata alla bellezza dei nostri territori più preziosi.
Non una via come tante legata a uomini illustri bensì una strada attrezzata con segnaletica appropriata per la scoperta di un vino e dei paesaggi che lo vedono nascere così da favorire la conoscenza diretta dei produttori, avvicinare i turisti e rafforzarne il prestigio con una forte identità territoriale: ecco la carta d'identità di un progetto vincente, la Strada del Rosso Conero, che ha contribuito, grazie anche al parco, a portare al successo uno dei tanti prodotti di grande qualità dell'enogastronomia italiana. Un risultato raggiunto attraverso il lavoro sinergico che accanto al parco vede il coinvolgimento di nove aziende vinicole produttrici insieme alla Camera di Commercio di Ancona, al Consorzio volontario di tutela del vino Rosso Conero, al Movimento del turismo del vino, alla Prioria del rosso Conero e all'Azienda di Promozione Turistica regionale. “Ecco il percorso di Bacco” titola con enfasi la stampa locale nel descrivere il viaggio inaugurale di giornalisti, amministratori ed esperti del settore lungo il nuovo circuito ad anello contrassegnato da nove tappe, che da Pietralacroce di Ancona raggiunge Sirolo e Numana per poi far ritorno verso il capoluogo dopo aver offerto una ricca rassegna di cantine e vigneti all’interno del parco. E ben presto l’iniziativa viene inserita da Federparchi tra le buone pratiche della natura protetta, quelle segnalate per originalità ed importanza tra i modelli di gestione virtuosa. “La zona di produzione del Rosso Conero - rosso "morbido e ricco di corpo", dice un'etichetta, dal "sapore sapido ed armonico e profumo fruttato con note speziate " - si estende nel territorio di sette Comuni: Ancona, Camerano, Numana, Offagna, Sirolo e parte di Castelfidardo ed Osimo. Ed ha come riferimento geografico indiscusso il promontorio del monte Conero, protagonista dell'omonimo parco naturale. I vigneti sono concentrati nella zona collinare a sud di Ancona e sono a spalliera, con una densità che va dai 2500 ceppi dei vecchi impianti agli oltre 4000 di quelli nuovi, con rese per ettaro che non superano gli 80 quintali d'uva. Il vino è fatto usando prevalentemente uve Montepulciano, ma il disciplinare di produzione prevede la possibilità di aggiungere uva Sangiovese per una quantità che non superi il 15%: quasi tutte le aziende, però, utilizzano Montepulciano in purezza. Dopo la fermentazione in contenitori di acciaio o più raramente legno, il Rosso Conero (Doc dal 1967) passa ad affinarsi in grandi botti di rovere o in barrique per 10-12 mesi prima di essere messo in bottiglia.” Da quegli anni di fine Millennio, il seme del Conero ha posto radici rigogliose che oggi vedono nel nostro Paese la presenza di 154 strade del vino, la vitalità della rete città del vino, il successo di iniziative importanti quali calici di vino e cantine aperte. Ed anche al Conero sono arrivate novità importanti. A partire dall'annata 2004, la versione "Riserva" del Rosso Conero DOC ha cambiato denominazione e disciplinare sottomettendosi alla più rigida legislazione che regola le DOCG (Denominazioni ad Origine Controllata e Garantita) in cui vengono stabilite rese massime per ettaro, tempi di affinamento ed uvaggi oltre a standard dei valori chimici dalla qualità più elevata. E soprattutto il “nostro” vino ha legato la propria immagine ad un comune del parco, Camerano, che oggi si fregia del titolo di paese del Rosso Conero perché, oltre ad esserne un produttore importante, puntualmente – ogni anno nel primo fine settimana di settembre – dedica a questa eccellenza locale una festa ricca di appuntamenti culturali, spettacoli, degustazioni e buona cucina. Così il Conero, un monte verde in un mare blu, si tinge del color rubino del Rosso Conero a significare il vino che diventa apprezzato ambasciatore di un territorio unico nel mondo.
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero