Dei problemi finanziari dei Parchi e della non opportunità di trivellare il mare Adriatico si è parlato a metà ottobre in un incontro ufficiale tra il Presidente del Parco del Conero e di Federparchi Marche Lanfranco Giacchetti e l’ On. Emanuele Lodolini.
Quest’ ultimo aveva chiesto un incontro per approfondire, tra l’ altro, alcune questioni riguardo le difficoltà che attanagliano le aree protette legate ai finanziamenti regionali, incerti per i tagli a cascata da parte del Governo centrale. Sul tema delle “trivelle”, il Parco ha espresso fin da subito la sua contrarietà: ‘Ci siamo schierati –ha detto il presidente Giacchetti- con l’ ampio fronte dei No e al fianco all’ Associazioni No Trivelle nell’ Adriatico. 10 regioni hanno chiesto di indire un referendum in tal senso e questo dimostra la sensibilità che c’è su questo piano’. ‘A terra e a mare –secondo l’On. Lodolini- non è solo una questione di carattere tecnico per cui, come si legge da numerose dichiarazioni, basta seguire le indicazioni e le norme di legge e la sicurezza è garantita. Questo potrebbe anche essere vero, ma il tema è più di natura strategica e la domanda è: a chi conviene e a che serve estrarre idrocarburi dai nostri mari e dal nostro sottosuolo ? Qual’è il beneficio ? Quanti posti di lavoro si creano? Con il petrolio a meno di 50 dollari al barile e la prospettiva di ulteriori ribassi, non ha alcun senso cercarlo nei nostri mari. Anche con le garanzie ambientali migliori che sono offerte dalla legislazione italiana, non è nell’interesse del Paese. Forse verrà un futuro in cui sarà necessario porsi il problema ma, ora, la cosa migliore è proporre una moratoria, come suggerisce l'On. Realacci e, mi auguro che il Governo lo faccia. Sostengo questa sua proposta. L’Italia è un grande Paese manifatturiero che punta su qualità, innovazione, Bellezza e green economy’. All’ incontro hanno partecipato anche il Direttore del Parco del Conero Marco Zannini ed il responsabile dell’ Ufficio Cultura Filippo Invernizzi.