Sostengo da tempo la gravità e la non condivisione di accorpare il Corpo Forestale dello Stato all’ Arma dei Carabinieri, di fatto militarizzando il CFS, Corpo Forestale dello Stato.
Ho ripetuto questa cosa anche a Roma, durante il recente consiglio direttivo di Federparchi Italia. Nel riordino della PA non sempre accorpare o sopprimere situazioni del genere è cosa giusta e producente, ma aprirei un altro capitolo. Come Presidente e Coordinatore regionale del sistema Parchi, ritengo quindi non solo che sia sbagliato accorpare ma, piuttosto, che i due corpi fossero potenziati. Questo perchè ‘baluardi dell’ ambiente’. Svolgono importanti indagini ambientali ed aiutano a preservare il paesaggio e la biodiversità. Sono attivi nella prevenzione incendi, tutte cose che oggi, rendono il territorio marchigiano importante da un punto di vista ambientale e turistico. Nel nostro Paese il 10% del territorio è tutelato attraverso la gestione dei Parchi nazionali, regionali e delle riserve ed in molti Parchi, se pur previste, per motivi di bilancio non ci sono guardie parco. In questo contesto, il CFS ha svolto un’ importante presenza per competenza ambientale di alto profilo. Nella Regione Marche non so se giuridicamente sia fattibile riformulare la proposta da me fatta alcune settimane fa alle istituzioni, di formare delle Guardie Regionali di controllo, costituite da quella parte del CFS che non verrà inserito nei Carabinieri e da quella parte di Polizia Provinciale che non sarà trasferita ai comuni. Le Guardie Regionali consentirebbero una presenza nei territori sulle questioni ambientali e potrebbero coordinare le attività di abbattimento degli ungulati, gravoso problema dentro e fuori Parco.
Lettera aperta del Presidente del Parco del Conero e di Federparchi Marche Lanfranco Giacchetti