La Felimare villafranca (Risso, 1818, ritratta nella foto con la scritta bianca) e la Thuridilla hopei (Vérany, 1853, ritratta nella foto con la scritta nera) sono due animali appartenenti al phylum dei molluschi.
Nonostante abbiano un aspetto molto simile in quanto sembrano entrambe due lumachine blu striate di giallo, appartengono a due ordini completamente diversi. Gli ordini sono raggruppamenti tassonomici di livello inferiore rispetto alla classe (che in questo caso è quella dei gasteropodi) ed al phylum. La Felimare appartiene all’ordine dei nudibranchi, ovvero quei molluschi gasteropodi che hanno le branchie nude, scoperte, facilmente individuabili nella parte posteriore del corpo “da lumaca”. Si nutre delle spugne del genere Dysidea, in particolare della Dysidea fragilis, una spugna che va dal colore giallognolo al biancastro. La Thuridilla invece appartiene all’ordine dei sacoglossi. Questi sono molluschi gasteropodi che non possiedono una mandibola articolata e quindi, generalmente, utilizzano la radula (una struttura dentellata presente nella bocca di tutti i molluschi) per succhiare il contenuto delle cellule delle alghe delle quali si nutrono. In particolare, la turidilla che vive nella zona del Conero si nutre soprattutto di Cystoseira, una alga bruna facilmente riscontrabile lungo la Riviera. Nonostante quindi all’impatto questi animali siano molto simili sia per i colori ma anche per le loro dimensioni (lunghezza media di 3 cm circa anche se la Felimare raggiunge anche i 5 cm di lunghezza), i buoni osservatori possono distinguerli grazie ad una dritta: i sacoglossi non hanno le branchie scoperte, quindi non possiedono un “ciuffetto” nella parte posteriore del loro corpo. Un’ultima curiosità: nutrendosi di alghe, spesso la turidilla è in grado di trattenere all’interno del proprio corpo i cloroplasti delle alghe di cui si sostenta, ovvero degli organelli cellulari all’interno dei quali avviene la fotosintesi clorofilliana. In questo modo, la turidilla si garantisce una certa quantità costante di energia fornita da questi cloroplasti.
Zaira Da Ros - Biologa Marina - Sea Wolf diving di Numana