In un’ articolo pubblicato sul Corriere Adriatico il 18 ottobre 2015 dal titolo ‘Il Parco risarcisca i danni dei cinghiali’, si legge di una recente sentenza emessa dal Tribunale Civile di Ancona dove si condanna il Parco del Conero a risarcire i danni ad un cittadino che ha investito nel 2012 un cinghiale sulla SP1 del Conero.
Da questa sentenza, pare evidente che il giudice monocratico non abbia ben capito le funzioni di un Parco Naturale. Se questa fosse, come si dice tramite stampa, una sentenza ”apripista” per i rimborsi degli incidenti stradali causati da fauna selvatica, si farebbe prima a ‘consegnare le chiavi’ del parco al giudice in questione, perché tale problema, si sa, è a carattere regionale e nazionale. Inoltre, è importante sapere che a questa sentenza se ne aggiungono tante altre che dicono esattamente il contrario. Pur capendo le rimostranze del danneggiato, che ha tutta la nostra comprensione, è un peccato che si vada in questo modo ad annullare, nella percezione del cittadino, anni di buona gestione. Si distorce la realtà dicendo che c’è uno sproporzionato numero di cinghiali a cui non è seguita alcuna efficace azione di contenimento e riduzione del numero dei capi in eccesso, come dimostra la seguente tabella degli abbattimenti:
- |
Maschi |
Femmine |
Indeterminati |
Totale |
2015 |
np |
np |
np |
222 |
2014 |
87* |
55* |
5* |
194 |
2013 |
166 |
198 |
36 |
434 |
2012 |
244 |
258 |
28 |
530 |
2011 |
164 |
138 |
22 |
324 |
2010 |
135 |
113 |
13 |
261 |
2009 |
23 |
35 |
9 |
67 |
Totale |
819 |
797 |
97 |
1713 |
L’Ente Parco contiene la popolazione di cinghiale grazie all’operato di 44 selettori che operano da 80 altane, 6 ore al giorno, per tre giorni alla settimana, per undici mesi all’anno. Sono 10 le trappole gestite dagli agricoltori tutto l’anno e il Parco ha anche attuato tutto ciò che è in suo potere per attenuare la conflittualità tra l’ungulato e le attività antropiche. si sono messe in opera 25.000 m di recinzioni elettrificate per ridurre la disponibilità di cibo, la cartellonistica stradale per allertare l’utente del pericolo di attraversamento della fauna selvatica. Si è attuata una campagna mediatica sulla biologia del cinghiale con annessa pubblicazione di un libro in cui si cerca di formare ed informare il cittadino sulla presenza della fauna. Avere una vasta componente di fauna selvatica nel territorio protetto è, per i Parchi, segno che quello che si sta facendo per la protezione della natura è positivo, perché si seguono le linee comunitarie. C’è da dire anche che i cinghiali negli anni sono diminuiti, mentre il numero delle autovetture che giornalmente circolano sulla SP1 del Conero non lo è, anzi è in aumentato con punte di 4.000 macchine al giorno (contate in una sola direzione) nel periodo estivo e da una indagine eseguita dalla Provincia di Ancona, circa il 90% delle contravvenzioni accertate sulla SP1 del Conero è dovuto ad eccesso di velocità dei piloti di auto e moto. Illuminare, recintare, realizzare soprapassi e sottopassi x i cinghiali nelle strade del parco? Si spero sia chiara a tutti l’impossibilità di quanto richiesto per ovvi motivi di proprietà delle strade (provinciali, comunali), motivi di risorse economiche che porterebbero i cittadini a pagarne il pedaggio, come accade per le autostrade che sono private, recintate e, a volte illuminate. Se poi il principio vale nelle aree parco, dove la natura (flora e fauna) è protetta, fuori dalle aree parco sarebbe ancora peggio perché c’è un regime di gestione (di protezione) dell’animale selvatico che, però, è in capo alle Provincie o Regione o Stato. Si conclude quindi chiedendo sostegno in questa battaglia culturale sulla gestione della fauna in un Parco, zona protetta, pregiata e di eccellenza e si auspica che la Provincia e la Regione si facciano parte attiva per contrastare questa cultura distorta nei confronti dell’Ente Pubblico che deve pagare o farsi carico di assicurazioni insostenibili, tutti costi che ricadrebbero sui cittadini e distolgono le finanze da investimenti pubblici necessari per il territorio come, ad esempio, l’ asfaltatura delle strade.
Lanfranco Giacchetti - Presidente Parco del Conero e Federparchi Marche