Il Comitato per il referendum consultivo sul parco del Conero comunica che il giorno 27settembre 1996 è stata presentata ufficialmente in Comune la richiesta per un referendum comunale consultivo sul seguente quesito: “Siete favorevoli al parco del Conero, quindi che sia questo lo strumento più idoneo per la salvaguardia e lo sviluppo del territorio?”.
Così nel 1996 comincia a Sirolo l’iter del referendum comunale sul parco. A promuovere questa consultazione è la lista civica Libertà costituzionale per Sirolo del prof. Francesco Ruscello. Nonostante qualche incertezza sul quorum necessario dovuta soprattutto ad interpretazioni del regolamento comunale su un tema di assoluta novità per la collettività sirolese, le 701 firme necessarie vengono raccolte in appena un mese. Sul piano degli schieramenti, nella battaglia elettorale tra il no dei “Verdi” e i si dei prormotori il sindaco Orazi e la sua amministrazione PDS-PPI scelgono la “terza via” ufficializzata con una mozione consiliare del 28 novembre 1996 in cui esprimono la volontà di adeguare lo Statuto del parco ed i criteri di rappresentatività in base al territorio. A parte le polemiche tra i Verdi di Sirolo e il prof. Ruscello, per la verità la campagna referendaria non registra grandi sussulti; Lo stesso consorzio del parco si mantiene estraneo alla competizione referendaria non ritenendosi “controparte” del comitato organizzatore e non intendendo intromettersi sugli aspetti politici locali fortemente presenti nella vicenda. Domenica 29 giugno 1997 si vota: dei 2.810 elettori sirolesi ben 1644 si presentano alla consultazione con una vittoria schiacciante dei 1327 che si pronunciano per il NO contro soltanto 381 SI favorevoli al parco (ed una manciata di 26 tra schede bianche e nulle). Che cosa succede poi? Polemiche, manco a dirlo, soprattutto tra le forze che avrebbero dovuto contrastare il comitato referendario che si rimpallano la responsabilità di tale esito. Il Consorzio del parco, dal suo canto, prende atto della necessità di curare il “malessere” ma anche proseguire nelle attività positive che pure si sono compiute e si compiono per il “benessere” di tutti. E’ in questo spirito – si legge in una nota ufficiale del 1 luglio 1997 – che il parco del Conero si impegna a riproporre molte nuove occasioni di confronto con la popolazione, per raggiungere insieme l’obiettivo di una gestione dell’area protetta del Conero volta alla tutela ed alla valorizzazione, radicata nella dimensione territoriale locale (purché non campanilistica o localistica) e nella effettiva, costante, piena e leale collaborazione tra regione, Provincia ed i Comuni di Sirolo, Ancona, Numana e Camerano”.. Ma non cambia nulla – sintetizza il Resto del Carlino nell’articolo Resuscitati gli “antiparco” del .1 luglio 1997. “Il Comune ha speso oltre una trentina di milioni. Ma il parco rimane al suo posto. Resuscita, piuttosto, dopo dieci anni, quel sentimento e quel rancore che a Sirolo, a torto, si credeva sopito.”
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero
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