La denuncia dell’ associazione Pescatori di Numana, riguardante l’ azione delle vongolare nelle acque del Conero, porta a fare delle riflessioni. 

Premesso che rispettiamo questa tipologia di mestiere, come le altre d'altronde, riteniamo però che in un posto ricco di eccellenze ambientali quale è il Conero, non debba essere permesso ad alcuno di deteriorare i fondali o di alterarne le caratteristiche e che tale pesca vada regolamentata. Spero vivamente che questa situazione venga affrontata in maniera seria e responsabile dagli Enti ed organismi militari chiamati in causa dall’ associazione dei Pescatori di Numana (Assessorato all’ ambiente ed alla pesca della Regione Marche, i  Comuni di Numana e Sirolo e la Capitaneria di Porto). Si pensi che durante il convegno sull’ Area Marina Protetta del Conero organizzato nell’ ambito di Mosciolando, si è parlato di questo problema e, caso ha voluto, che una vongolara si avvicinasse alla Baia, subito stoppata dalla Capitaneria di Porto. Ma sono troppe purtroppo le denunce in questo senso e la preoccupazione per le conseguenze di tale pesca sul Conero potrebbero essere disastrose, sia a livello ambientale, che per le economie legate alla pesca (piccola pesca, Mosciolo selvatico di Portonovo).  I dati emersi in questo convegno sono che nelle Marche 221 vongolare pescano in 170 kilometri di costa. Si lascia immaginare cosa possa accadere al fondale marino, dato che le barche arrivano a poche decine di metri dalla spiaggia. E se i soliti noti, invece che strumentalizzare e denigrare ai propri fini l’ Area marina Protetta, dessero le giuste informazioni, si saprebbe che la pesca delle vongole, con l’ Area Marina Protetta, andrebbe subito regolamentata.

 

Lanfranco Giacchetti - Presidente Ente Parco del Conero