La CETS del Parco del Conero viene presa d’ esempio dal Parco Nazionale delle 5 Terre.
La Carta Europea per il Turismo Sostenibile diventa infatti occasione di confronto a livello nazionale e così l’esperienza del Conero “sbarca” in Liguria. Su invito del parco nazionale delle 5 Terre infatti il recente cammino CETS del Conero viene presentata al 1° Forum CETS nella splendida cornice di Manarola, sede dell’area protetta. E’ stato il vicepresidente dell’ Ente Parco del Conero Gilberto Stacchiotti ad illustrare ad una cinquantina di operatori, amministratori ed associazioni presenti la recente storia di come il Conero abbia traguardato l’importante riconoscimento. A partire dall’importanza di un riconoscimento che prima di tutto è uno strumento metodologico che attraverso il confronto e la partecipazione intende definire una strategia per il turismo che sia condivisa e sappia dar forza anche alle iniziative già in atto. Uno strumento elaborato, sperimentato e proposto specificatamente al mondo delle aree protette per offrire un patrimonio culturale importante e soprattutto una straordinaria visibilità ai flussi turistici del Centro-Nord Europa. Dopo aver illustrato le caratteristiche del territorio del Conero con forte presenza antropica ed il turismo come principale attività economica, il relatore ha descritto il percorso seguito dalla primavera 2012 che ha portato poi a ricevere l’importante riconoscimento a Bruxelles nel novembre scorso. Una “fatica” vincente grazie al referente di progetto, Cristina Gioacchini, che ha saputo stimolare il coinvolgimento più ampio, evidenziando l’utilità di un confronto, a tutti i livelli, sul futuro di un turismo che ha bisogno di rinnovarsi abbandonando modelli superati che guardano soltanto al profitto di oggi senza una visione di periodo. Un progetto che ha restituito all’Ente parco un ruolo importante di coordinamento, credibilità e visibilità quale soggetto “capace di fare” in favore della comunità. Per gli operatori economici una prospettiva certamente interessante per la concretezza delle proposte, i ritorni positivi in termini di maggiore competitività a livello europeo e, perché no, il fatto che tutto questo non implichi costi aggiuntivi. Tutto bene senza dimenticare qualche ombra a partire dalla difficoltà di mantenere lo stesso entusiasmo nei cinque anni di durata del progetto, evitando di considerare la certificazione come il vero obiettivo raggiunto e quindi termine del processo stesso che invece poi prevede la realizzazione delle schede progetto e l’impegno a conservare in futuro l’ambito riconoscimento. Pur nella diversità di assetto istituzionale, i due parchi nazionale delle 5Terre e regionale del Conero si sono subito rivelati con grandi affinità: trattandosi di territori costieri protetti su una superficie medio-piccola e soprattutto sostenuti da una straordinaria passione espressa dal personale tutto. Così non potevano mancare apprezzamenti per rafforzare la reciproca conoscenza e naturalmente auguri per gli importanti obiettivi che entrambi hanno in cantiere: la CETS per le 5Terre e l’AMP per il Conero. E chissà che non arrivi proprio dalle 5Terre l’esperienza che possa aiutare il Conero a raggiungere il traguardo dell’area marina protetta, perché gli amici liguri questa scelta l’hanno fatta oltre 15 anni fa, si estende per circa 4.000 ettari e suscita un grande consenso.
CETS e area marina protetta…due pratiche condivise dal Parco del Conero con quello delle 5Terre
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