La notizia era nell’aria da qualche settimana, poi è arrivato l’annuncio ufficiale. Le due candidature che la Commissione Nazionale Unesco Italia presenterà all’ Ufficio UNESCO Global Geoparks di Parigi nella prossima sessione riguarda i parchi nazionali dell’Aspromonte e l’abbinata Gran Sasso Laga e Maiella.
Il parco del Conero per ora resta fuori ma non si tratta di una bocciatura definitiva bensì di un rinvio all’anno prossimo. Lo stesso coordinatore del programma infatti, dopo aver comunicato che non sussistono ancora le condizioni per una candidatura nel 2017, precisa che “sarà importante, per finalizzare una candidatura pronta per il 2018, prendere coscienza ed atto delle finalità e delle prerogative di un geoparco. Nello specifico essere Geoparco Unesco non significa avere solo dei geositi nel proprio territorio ma un sistema di sviluppo sostenibile, di ricerca e di educazione ambientale collegato ad essi.” Si tratta in sintesi di rafforzare le iniziative di conoscenza, valorizzazione e fruizione del patrimonio geologico del nostro territorio, che viene comunque riconosciuto di straordinaria valenza così come idonei sono apprezzati i livelli di tutela. Occasioni di rendere ancora più ricca questa offerta sicuramente non mancheranno e, nel contempo, sarà bene far tesoro e dare migliore visibilità a quanto già si sta facendo da decenni nell’attività gestionale dell’Ente e attraverso i diversi soggetti operanti nella didattica e nel turismo. Scenario in cui ampliare e definire anche nuove prospettive di sinergie e collaborazioni con l’Osservatorio geologico di Coldigioco che festeggia il suo venticinquennale, l’ordine dei geologici delle Marche e le Università marchigiane che pure già hanno dato il loro supporto al parco del Conero e ne promuovono la conoscenza nell’ambito della ricerca. La ricchissima bibliografia e gli studi recenti potranno essere occasione per realizzare un ponte sempre più dinamico tra l’ambiente, la scienza e la gente; nuove proposte, itinerari e strumenti faciliteranno questa strategia. Senza dimenticare che tra i fattori di successo per questa candidatura vanno considerati la determinazione politica espressa dal territorio nel suo insieme (Regione, Università, Comuni, associazioni di categoria ed ambientaliste, soggetti pubblici e privati) accanto ad una progressiva visibilità internazionale acquisibile attraverso la partecipazione del parco del Conero ad eventi tecnici ed organizzativi di livello internazionale accogliendo in tal modo gli inviti della stessa Commissione Geoparchi italiana. “Il percorso è stato una sfida sin dall’inizio – commenta il presidente dell’Ente parco Stacchiotti Gilberto – e la determinazione con cui è stato predisposto il dossier, per il brevissimo tempo a disposizione insieme alla necessità di “raccontare” un patrimonio geologo e gestionale estremamente ricco e complesso, rappresenta già un traguardo prezioso. Numerosi i soggetti che con suggerimenti, immagini, consigli e contributi hanno cooperato in questo intenso percorso a cui va il ringraziamento dell’Ente parco. Tra tutti, voglio esprimere una gratitudine particolare ai geologi Alessandro Montanari e Maurizio Mainiero, al responsabile del parco per la cultura Filippo Invernizzi nonché a Paola Paolucci dell’associazione Riviera del Conero e Colli dell’Infinito. Un grazie ad Alessia Amorfini del parco regionale delle Apuane, già riconosciuto geoparco, per la preziosa attività di tutor nella delicata istruttoria che ha confermato la piena disponibilità a continuare il supporto anche per il futuro. Insomma, è stato un lavoro di alta professionalità, svolto gratuitamente, che sottolinea ancora una volta la straordinaria passione attorno al Parco e la bellissima capacità di concretezza anche in carenza di fondi. E’ evidente tuttavia che senza risorse adeguate l’obiettivo del geoparco resti un’impresa in salita. Ora c’è un dossier da integrare ed arricchire secondo le indicazioni della Commissione, dimostrando così in modo ancor più evidente e concreto che questo straordinario patrimonio geologico del Conero è davvero occasione di cultura, turismo e sviluppo per il territorio. Giunti ormai a fine mandato, il lavoro passa di mano ai nuovi amministratori del parco del Conero che, sono convinto, sapranno costruire la proposta vincente con la dovuta convinzione politica e il sostegno della comunità.” Il gioco di squadra già messo in campo è probabilmente la migliore garanzia di un successo certamente fattibile, auspicabile, importante. Nessuna delusione, in fondo, ma stimoli ancora più forti per un traguardo ambizioso e sempre fortemente desiderato per questo territorio e la sua comunità.
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