23 Giugno 2017

Numana tra i migliori comuni ricicloni

Prevenzione della produzione dei rifiuti e buona gestione: questi sono i parametri, oltre al raggiungimento di raccolta differenziata del 65% previsto dalla legge, con cui 5 comuni marchigiani sono stati incoronati oggi a Roma per la XXIV edizione di “Comuni Ricicloni”.

Anche quest’anno, oltre a premiare l’alta percentuale di raccolta differenziata, la soglia massima di rifiuto indifferenziato (costituito dal secco residuo e dalla parte di rifiuti ingombranti avviata a smaltimento) da non superare per entrare nelle graduatorie, è stata fissata in 75 chilogrammi annui per abitante. Quest’anno nessun vincitore per la categoria sopra ai 10.000 abitanti, mentre, per quella sotto, Castorano (AP) risulta il vincitore assoluto con l’84,3% di raccolta differenziata e 39 kg all’anno per abitante. Seguono i comuni di Folignano (AP), con 56,9kg/a/ab, Arquata del Tronto (AP) con 63,6kg/a/ab, Torre San Patrizio (FM) con 69,5kg/a/ab e Ripe San Ginesio (MC) con 70,5kg/a/ab. Premiati, inoltre, anche il COSMARI srl con il Premio CIC (Consorzio Italiano Compostatori) per aver effettuato la miglior raccolta di verde e organico, il comune di Numana (AN) con il premio RILEGNO per miglior raccolta di imballaggi in legno e il comune di Visso (MC) con il premio RICREA per la miglior raccolta degli imballaggi in acciaio. “Bisogna puntare alla riduzione della frazione indifferenziata che finisce in discarica e accompagnare la nuova fase della gestione dei rifiuti che ci permetta di dire definitivamente addio alle metodologie utilizzate negli anni ’90 e 2000, come le discariche e gli inceneritori – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche –. Per realizzare questo, accanto alla prevenzione della produzione dei rifiuti, dobbiamo continuare a lavorare nei territori che sono in ritardo con la raccolta differenziata, continuare a investire sul porta a porta, sul sistema di tariffazione puntuale su larga scala e puntare sulla qualità di quanto viene differenziato. Inoltre è necessario investire su un’impiantistica che sia al servizio del riciclo, per recuperare i materiali in parallelo ad una raccolta differenziata di qualità. Chiaramente la realizzazione di questi impianti non può essere solo una questione dei Comuni o dell’A.T.A., ma deve essere gestita a partire dalla Regione, che può convogliare le esigenze di tutti i Comuni in pochi impianti. Il biometano inoltre, se gestito in maniera intelligente e innovativa, può essere una risorsa fondamentale e, soprattutto nella nostra Regione, può aiutare a risolvere le criticità legate alla gestione dei rifiuti. Solo attraverso questi step necessari saremo in grado di passare alla fase successiva della gestione dei rifiuti delle Marche e riusciremo ad ottenere un miglioramento delle performances, un’economia più sostenibile, innovazione e una comunità più forte e pronta alle nuove sfide”.