09 Luglio 2017

Il Parco firma il verde della scuola di Marcelli, progetto pilota della REM Conero

L’Ente Parco presenta la REM del Conero e insieme agli altri firmatari del protocollo d’intesa - 9 Comuni (Agugliano, Ancona, Camerano, Castelfidardo, Loreto, Numana, Offagna, Osimo e Polverigi, 2 Province (Ancona e Macerata), la Regione Marche – ne avvia la fase progettuale. 

Accade a Sirolo, presso il centro visite del parco in una calda mattinata di giugno 2017! Occasione speciale per  parlare delle schede progettuali del Progetto Ambientale d’Area, a partire dal progetto pilota redatto dall’Arch. Caravaggi Vivian Ludovico dell’Ente Parco del Conero per la realizzazione delle zone esterne a verde della nuova scuola elementare in corso di realizzazione in località Marcelli di Numana. Questo progetto infatti si inserisce nelle azioni di riqualificazione e rafforzamento del sistema urbano delle Stepping stones e dei sistemi di connessione locali per estendere e rafforzare i collegamenti ecologici nelle aree a maggior frammentazione (progetto questo replicabile negli altri comuni. La nuova area verde sarà parte integrante della scuola stessa .per assolvere con maggiore efficacia alla funzione didattico divulgativa per la conoscenza dell’intera rete ecologica e della biodiversità, trasferendo sensibilità preziose alle nuove generazioni. Con le risorse già disponibili – finanziate dalla regione Marche – sarà possibile realizzare analoghi interventi in altri Comuni per far crescere il verde e la sensibilità ambientale sui valori della REM con una visione finalmente ampliata e comunicante tra il parco e i territori di area vasta. Perché in natura tutto è connesso, collegato e interdipendente. Bisogna partire da qui per comprendere il valore del progetto REM, la realizzazione di una rete ecologica nelle Marche quale strategia per permettere agli ambienti naturali ed alle loro esigenze vitali di restare collegati rispetto alle trasformazioni indotte dall’uomo. In questo processo, la realizzazione di un progetto ambientale d’area per l’attuazione della Rete Ecologica Marche nell’area del Conero rappresenta occasione di approfondimento delle conoscenze ambientali per un territorio che si allarga ben oltre i confini dell’area protetta, inglobando di fatto l’idea stessa di area contigua per diffondersi ad una ben più appropriata area vasta. Si supera così il concetto di “isola protetta” in un mare di “altro” per favorire finalmente e con maggiore evidenza  la diffusione di quelle buone pratiche di cui il parco è sede di sperimentazione e  protagonista da decenni. In questa ottica di orizzonte allargato, il parco del Conero non è quindi il fortino assediato e costretto dall’abbraccio infrastrutturale che ne delimita in modo artificioso una sub regione omogenea ma diventa il cuore pulsante da cui tracciare, conservare o potenziare corridoi e legami perché i processi biologici possano propagarsi nei loro benefici effetti. Questo è possibile, come dimostra lo studio, e ancor più indispensabile per quell’auspicato bisogno di benessere e sostenibilità che in fondo costituiscono gli obiettivi principali di una società. Nonostante le condizioni talvolta critiche in cui versa, il reticolo idrografico minore del bacino dell’Aspio-Musone è l’arteria principale di questa rete che possa garantire continuità ai processi vitali di questo ampio territorio. L’intero progetto della REM Conero si sviluppa su quattro strategie principali che riguardano la tutela del reticolo idrografico minore, la valorizzazione del sistema di mobilità lenta, la riqualificazione delle aree residuali e il potenziamento del sistema degli attraversamenti. Ambiente e mobilità dolce sono dunque i pilastri su cui trovano traduzione ben 48 progetti che in estrema sintesi rappresentano possibilità di ”buoni  interventi” rivolti alla sistemazione idrogeologica per una stabilità e continuità dei superstiti corridoi ecologici accanto alla realizzazione o completamento di percorsi escursionistici e ciclabili che a questa natura consentono di accedere per una corretta fruizione. Espressione di concretezza e di futuro. Anche frutto di preziose sinergie tra tecnici ed amministratori (nove i Comuni interessati), insomma un ottimo lavoro di squadra tra urbanisti, biologi, geologi e  progettisti che nel guardare alla rete ecologica ha rappresentato già una straordinaria rete umana di competenze e di esperienze condivise. Uno studio  cui il personale del parco – va ricordato con legittima soddisfazione -  ha saputo dare impulso, stimoli, contenuti e visione. Che poi questo primo esempio di virtuosa collaborazione su una pianificazione ambientale di area vasta sia stata realizzata proprio dal primo parco naturale delle Marche in fondo è la testimonianza di una maturità che in questi 30 anni di Conero ha saputo trovare sempre nuove risorse e impegno.