L’Area Archeologica dei Pini apre eccezionalmente ai visitatori il 25 aprile, restituita al pubblico in tutta la sua importanza storico-culturale, grazie all’intervento della Coop. Terre del Conero che è corsa in aiuto della Soprintendenza e del Parco del Conero.
E’ risaputo infatti come questi Enti stiano attraversando un momento di estrema difficoltà economica che non permette, tra l’ altro, il mantenimento di aree verdi, monumentali ed archeologiche. Rodolfo Tagliarini, Presidente della Cooperativa e proprietario dell’omonima azienda agricola si è assunto l’onere di effettuare lo sfalcio iniziale, quello “grosso”, il più oneroso dell’area, che copre circa due ettari di superficie, affinchè ne possa giovare il turismo del Conero e delle Marche ed essere visitata da gruppi, scolaresche e cittadini. La Soprintendenza contemporaneamente sta completando il lavoro di sfalcio “leggero” e di potatura delle numerose essenze arboree, così da offrire un percorso integrato naturalistico-archeologico. Da questa collaborazione il primo effetto concreto è l’apertura straordinaria dell’area archeologica per l’intera giornata del 25 aprile prossimo, dalle 8.00 alle 19.00. La volontà è che l’area archeologica dei Pini assuma sempre più il valore di luogo di conoscenza e di memoria storica per l’intera collettività del Conero. Gli interventi continueranno nel tempo per merito degli ospiti della Comunità di Massignano, facente parte della Coop Sociale Irsl’Aurora, con un progetto finanziato dalla Regione Marche. L’Ente Parco Regionale del Conero ha da tempo intrapreso un percorso verso una più attenta conservazione e valorizzazione del suo ricco patrimonio archeologico, per far si che questo diventi un generatore di turismo sostenibile ed una nuova risorsa economica ed occupazionale. Ha inoltre promosso, al fine di tutelare e conservare tale ricchezza storico, archeologico e culturale, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica delle Marche e la Regione Marche, un lavoro di studio, divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale, archeologico e demoetnoantropologico del territorio. Promuovere tali ricchezze non è cosa facile in quanto, seppur si disponga di un ampio numero di siti di grande interesse, molti di essi sono sconosciuti al pubblico e non fruibili. Dunque, quello che spesso accade, è che il visitatore si trovi a passeggiare nelle vicinanze di un insediamento archeologico o addirittura parcheggi la propria autovettura sopra una necropoli di età picena, senza rendersene conto. Le innumerevoli testimonianze emerse negli anni, grazie all’attento lavoro di tutela e controllo della Soprintendenza Archeologica della Marche, che si vanno a sommare a quelle già ampiamente conosciute, hanno fatto emergere una maggiore consapevolezza del valore di questo patrimonio pubblico a tal punto da stimolare da una parte l’interesse del privato che lo vede come nuova risorsa economica ed occupazionale e, dall’altra, del pubblico che sta lavorando verso un ambizioso progetto di realizzazione del “Parco Archeologico del Conero”.
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