02 Giugno 2016

Camerano e la rinascita del Teatro Maratti

La regione Marche, unica regione italiana col nome declinato al plurale, è detta la “regione dei teatri”. Quasi tutti i paesi marchigiani ne hanno uno e sono autentici scrigni di arte, storia  e cultura. 

A Camerano un teatro intitolato al pittore Carlo Maratta esisteva già prima del 1870, successivamente venne adibito a scuola pubblica; questo locale era stato concesso dal Municipio alla Società del Progresso, poi disciolta. Lo stesso Municipio nel 1872  trovò per il teatro un altro locale, precisamente la casa che dava sulla piazza, il cui tetto minacciava rovina e che fino ad allora era servito da locanda. Alle spese di risistemazione dell´edificio concorse per mille lire il Municipio, mentre la Società dei Palchettisti provvide alla costruzione del palcoscenico e dei palchi, degli scenari e degli ornamenti. Il disegno venne commissionato a Gregorio Freddara. All´interno dovevano essere eseguiti due ordini di palchi con undici palchi in senso ruotante, oltre il loggione aperto, corrispondente ad un terzo ordine. Ad eccezione del palco di mezzo al secondo ordine e di un altro a attiguo al proscenio riservati al Municipio, gli altri palchi sarebbero stati posti in vendita ai prezzi corrispondenti alla spesa. Lo Statuto e Regolamento del nuovo Teatro Maratta portava la data del settembre 1873. Nel 1912 il Teatro giaceva in uno stato deplorevole, tanto da essere chiuso e vietato all´uso per ragioni di sicurezza. Venne interamente restaurato a cura del Comune e con il contributo dei palchettisti in occasione delle feste bicentenarie del Maratti (1913) ed il sipario dipinto da un altro grande pittore nativo di Camerano ed operante a Roma, Ettore Ballerini, noto anche per aver affrescato alcune stanze del Quirinale e la Basilica di San Pietro in Vincoli a Roma. Ha opere in Francia, Australia, Sicilia, Tuscia.Gli interventi al teatro invece vennero eseguiti da Roberto Buratti. Quindi nel 1933 si provvide ad eseguire nuovi interventi di decorazione e verniciatura. Si arrivò così agli anni Sessanta e, durante il boom economico, i cameranesi comiciarono a chiedere una sala cinematografica e, in seguito alla trasformazione furono abbattuti i palchi. Il cinema cessò di funzionare nei primi anni ottanta dopo aver visto generazioni di ragazzi fare le prime esperienze di conoscenza cinematografica. Infine, da anni si pensa ad un suo recupero plurifunzionale (teatro, cinema, sala conferenze...). Il rivestimento della facciata è in mattoni faccia a vista mentre, la torre dell´orologio, porta la data 1886; orologio che ha scandito tra l’altro per decenni le ore di lavoro delle ragazze della vicina camiceria Imperia che ha dato da vivere per  a tutto il paese, insieme alla ditta di fisarmoniche Scandalli (poi Farfisa), fino all’inizi degli anni ottanta. Il sipario del Ballerini rappresenta, in omaggio al Maratti, le due componenti principali della personalità del pittore, l´Agricoltura e la Pittura, in un´allegoria nella quale una figura di donna, appoggiata ad un aratro (l´Agricoltura) presenta un fanciullo (il Maratti) ad una matrona (la Pittura). Sullo sfondo si intravede Camerano visto da S. Germano, patria del pittore. Tale sipario, restaurato nel 2009, è attualmente nella sala consiliare del Palazzo Comunale; il restauro è stato eseguito dalla ditta Camera Picta Srl di Burno Vittorini e M.Benedetta Fazi di Fermignano. Ed oggi si riparla di una rinascita del Teatro, auspicabile per importanza culturale e per ridare a Camerano quel contenitore pregiato per eventi che porterebbe nuova luce in questa cittadina già splendente per i suoi tesori. 

Fiorenzo Santini

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Sommario

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