28 anni ed è una bella storia! Era il 23 aprile 1987 e quel giorno, dopo decenni di attese e di battaglie, con la legge regionale 21 nasceva ufficialmente il Parco del Conero.
Era il primo figlio di un sistema di aree protette nelle Marche. Ricordare quell’evento vuol dire prima di tutto ringraziare quanti in quel progetto hanno creduto, lottando per sostenerlo e dando energia alla sua realizzazione. Alla politica, intanto, che seppure con qualche contraddizione seppe allora prendere una decisione importante e complessa mostrando coraggio ed innovazione che nel tempo purtroppo sembrano attitudini sempre più sbiadite. Poche altre scelte hanno prodotto un così significativo cambiamento nella gestione del territorio e in una costruzione di modello sociale capace di dare prospettive positive all’economia. Merito indubbiamente degli amici ambientalisti, quelle battagliere associazioni portatrici di valori ideali ma, nel contempo, capaci di esprimersi attraverso la concretezza delle proposte su cui hanno scommesso in modo unitario e convinto, riuscendo a compiere davvero quel “piccolo miracolo” di far condividere alla stragrande maggioranza dei marchigiani l’importanza di una tutela che passi attraverso un sistema articolato di natura protetta e soprattutto gestita, dove sperimentare quelle buone pratiche di cui si avverte tuttora un bisogno crescente. Grazie allora ai marchigiani ed in particolare alla comunità locale, che hanno saputo confrontarsi con idee nuove senza rinunciare alla consapevolezza di vivere in un contesto di straordinaria bellezza di cui esserne consapevoli fruitori, quanto orgogliosi difensori. Non è stato facile individuare appieno le potenzialità della proposta in un dibattito a volte aspro, infarcito di disinformazione e con le lusinghe di chiusure preconcette in un momento storico dove l’idea stessa di parco indubbiamente faticava a delinearsi pienamente e con chiarezza. E, senza dimenticare gli “Irriducibili”, quelli che oggi come allora vorrebbero che questa storia non fosse stata scritta e continuano a denunciare lanci di lupi in un territorio che per loro non ha alcunchè da conservare e soprattutto con un Ente parco simbolo di ogni inefficienza. Senza le loro polemiche forse il parco sarebbe meno conosciuto. Con le loro critiche hanno comunque stimolato a lavorare ancora meglio. Non ultimo, davvero, un GRAZIE enorme a chi proprio a quell’idea di futuro in questi 28 anni ha saputo dare sostanza e immagine ogni giorno: oggi il parco è vivo attraverso principalmente le persone che ci lavorano e continuano nel loro impegno quotidiano, sono loro il risultato più bello della storia. Mi riferisco al direttore Marco Zannini e alla sua “squadra”! Un pensiero va altresì alla folta schiera di appassionati, amici preziosi e competenti, alla loro richhezza, a come sanno divulgare la Bellezza che scoprono nella loro frequentazione del parco. Un mondo di sostenitori spesso discreti ma fondamentali perché la passione è contagiosa! Grazie insomma a tutti coloro che ci mettono la faccia, il cuore, le energie migliori! I ringraziamenti sono occasione per una riflessione altrettanto importante: come sarebbe questo territorio se non ci fosse il parco? Quanto sarebbe competitivo il turismo? Potremmo gustare il pane, la pasta e i prodotti di un’agricoltura di qualità garantita dalle Terre del Conero? La bellezza del territorio, la possibilità di fruirne in mille modi, la ricchezza ambientale e culturale di questo piccolo mondo avrebbe retto alle potenti mire speculative che rendono peggiore la vita nei dintorni? Così, rileggendo la storia, forse noi tutti dovremmo essere grati al parco! Ecco perché è bene festeggiare questo giorno ed augurarci lunga vita al parco del Conero. Senza torta né candeline ma con lo stesso amore che ci lega da sempre a questo straordinario angolo di natura che è il “nostro” bel Conero.
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero
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Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero
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