E’ stata rilasciata in mare aperto la prima tartaruga ospite della
Caletta inaugurata lo scorso sabato nel tratto di spiaggia libera a
Numana, grazie alla collaborazione della Protezione Civile e della
Fondazione Cetacea di Riccione: il recinto di reti realizzato
nell’ambito di un progetto europeo cofinanziato dalla Regione Marche e
in collaborazione con il Parco del Conero è stato in questo modo testato
per verificare il grado di ambientamento degli esemplari dopo la
degenza, che in genere dura alcuni mesi, presso le strutture di ricovero
della Fondazione Cetacea.
La Rete regionale per la conservazione della tartaruga marina si è quindi dotata di una struttura che favorisce le migliori condizioni per un ritorno degli animali curati nel loro ambiente naturale; l’impianto consente altresì di monitorare i comportamenti delle tartarughe e di svolgere alcune ricerche sulla loro biologia. E’ anche in programma la possibilità di approfondire con l’Università degli studi di Ancona alcuni aspetti inerenti la genetica di tale specie, ad esempio prelevando alcuni campioni tessutali e attraverso il DNA stabilire un confronto con analoghi campioni estratti da esemplari recuperati in altre località: è già in corso una collaborazione tra la ns. Università i Centri di recupero dislocati a Manfredonia e lungo le coste della Turchia; da tale confronto è possibile stabilire spostamenti, parentele e condizioni degli animali monitorati. Si potrà in tal modo sapere di più sulle rotte migratorie che le tartarughe percorrono incessantemente da milioni nel Mediterraneo e quindi operare per rendere più sicura per la loro sopravvivenza. Alla presenza delle autorità del comune di Numana e della Capitaneria di porto di Ancona è stato pertanto dato il via libera all’esperimento che vedrà impegnati i volontari della fondazione, della protezione civile di Numana e di quanti vorranno mettersi a disposizione per la sorveglianza della Caletta quando sono presenti gli esemplari in procinto di essere liberati. Una gran folla di bagnanti, soprattutto bambini, si è assiepata nei dintorni del recinto e tale presenza potrà aumentare nel prosieguo della stagione una volta che l’iniziativa sarà resa di pubblico dominio. Occorrerà pertanto prestare la massima attenzione perché gli animali ospitati godano delle condizioni più favorevoli al loro più completo recupero. In questo senso gli esperti invitano la cittadinanza a collaborare per la migliore riuscita dell’iniziativa.
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