Della sicurezza e della necessità di maggiori controlli sulla Provinciale del Conero, dell’ emergenza cinghiali, di problematiche ed eccellenze del territorio protetto del Conero si è parlato il 25 maggio durante la visita all’ Ente Parco del Conero da parte del Prefetto Alfonso Pironti e del Vice Prefetto Francesca Montesi.

Invitati dal Presidente Lanfranco Giacchetti, i funzionari governativi sono stati accolti presso la sede dell’ Ente anche dal Direttore Marco Zannini, dal Vice Presidente Gilberto Stacchiotti e da Federico Clementi consigliere in rappresentanza del mondo agricolo. ‘La Regione Marche –ha spiegato il Presidente Giacchetti- attraverso le aree protette sta tutelando il 10% del territorio regionale ed intende fare del turismo la seconda economia. Il Parco del Conero non è un territorio di facile gestione, perché molto urbanizzato, comunque siamo riusciti ad ottenere grandi risultati sia dal punto di vista dello sviluppo sostenibile che della salvaguardia incentivando, ad esempio, l’ agricoltura di qualità e dando vita ad un Cooperativa che ha unito gran parte degli agricoltori del Conero. Un tipo di agricoltura, questa, che tutela il territorio. Un altro importante obiettivo che ci siamo posti è la certificazione CETS, Carta Europea del Turismo Sostenibile, che garantisce lo sviluppo purchè sostenibile’. Il Presidente Giacchetti ha richiesto al Prefetto un intervento per intensificare la presenza delle forze dell’ ordine lungo la Provinciale del Conero, strada molto pericolosa a causa dello sfrecciare ad alta velocità di moto ed auto. In questa strada in particolare, c’è anche il problema dell’ attraversamento dei cinghiali. Maggiori controlli aiuterebbero, secondo l’ Ente Parco, l’ osservanza del codice della strada e ridurrebbero i rischi di incidenti. E’ stato chiesto anche un coordinamento tra gli addetti alla vigilanza, volontari e con divisa, per la sorveglianza nel Parco. Nello specifico, un appello Giacchetti lo ha fatto anche al Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato Giancarlo D’ Amato (che ha partecipato a gran parte dell’ incontro), Corpo a cui il Parco ha messo a disposizione i locali per aprire una caserma a Sirolo e con i quali ha anche una convenzione che prevede il mantenimento dei cavalli per il pattugliamento dell’ Area Protetta. ‘Sarebbe auspicabile –ha chiesto Giacchetti- anche una maggior presenza del CFS per coadiuvare alla gestione del territorio sotto il profilo di sicurezza e prevenzione, quindi di controllo, ma, soprattutto, alla luce del corso indetto dal Parco per ulteriori 60 selettori atti agli abbattimenti selettivi del cinghiale. Intensificare la selezione in un territorio come il Conero, significa necessariamente aumentare lo stato di allerta’. Un Parco ben pubblicizzato, sentieri ben tenuti, buona la segnalazione e la cartellonistica: apprezzamenti per l’ operato dell’ Ente hanno introdotto il discorso del Prefetto, dichiaratosi amante del trekking e delle escursioni, appassionato di sentieristica. Il Dottor Pironti ha preso l’ impegno di indire una riunione con i vari corpi militari atti alla sicurezza ed al controllo, per trovare soluzioni alle richieste del Presidente, che comunque arrivano dal territorio, continuamente monitorato ed ascoltato dall’ Ente Parco attraverso la Consulta e numerosi incontri tematici con operatori, comitati, associazioni e cittadini. Dopo la sede del Parco, la visita del Prefetto Pironti e della Dottoressa Montesi è proseguita nel piano inferiore che ospita sia la guardia Forestale che l’ Associazione Riviera del Conero. Qua ha ad omaggiare il Prefetto ed il Vice Prefetto c’erano il Comandante Provinciale Giancarlo D’ Amato ed il Comandante della stazione di Sirolo Jessica Foglia. Per conoscere l’ Associazione Riviera del Conero si è invece confrontato con il Presidente Carlo Neumann. Un giro nel nuovo Centro Visite, molto apprezzato per gli strumenti innovativi eco-compatibili di cui è stato dotato ed un’ introduzione al lavoro svolto dalla Forestalp, braccio operativo dell’ Ente Parco, poi il gruppo si è diretto nella cima del Monte Conero e, a piedi, fino al Belvedere Nord, ‘scortati’ da due cavalieri del Corpo Forestale dello Stato. Il passo successivo e conclusivo è stato a Portonovo dove non è mancato l’ interesse del Prefetto sulle dinamiche dei ripascimenti. Per tutta la durata della visita, il Dottor Pironti si è informato infatti di come vengono affrontate le problematiche e come vengono invece sviluppati i punti di forza del Parco del Conero.

Cristina Gioacchini