21 sindaci ci mettono la firma e questo è già un ottimo segnale, che poi lo stesso documento sia sottoscritto dal parco del Conero e dalla Riserva del S. Vicino accanto ad altri soggetti interessati ad una buona gestione del territorio e della risorsa acqua in particolare lo è ancora di più.
Accade a Loreto, il cui Comune ha dato un contributo prezioso nella fase di aggregazione e il documento in questione è un protocollo d’intesa che sarà firmato nel pomeriggio di domani 7 aprile 2017. ‘Il primo passo ufficiale –chiosa il Presidente dell’ Ente Parco del Conero Gilberto Stacchiotti- per arrivare ad un vero e proprio contratto di fiume per il bacino idrografico del Musone. Insomma una strategia partecipata su un procedimento innovativo che traduce in concreto il motto ‘l’unione fa la forza’’. Il contratto di fiume, cui la regione Marche ha aderito a fine 2014, è uno strumento di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela e corretta gestione delle risorse idriche, la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo alla sviluppo locale. ‘Il concetto di riqualificazione del bacino –continua Stacchiotti- è inteso nell’accezione più ampia e riguarda tutti gli aspetti paesistico-ambientali così da concorrere ad altri strumenti di attuazione richieste dalla politica comunitaria quali il Piano di gestione rischio alluvioni 2007/60/CE e Piano Acque 2000/60/CE’. Obiettivi principali del contratto di fiume sono la riduzione dell’inquinamento delle acque e la salvaguardia degli ecosistemi connessi, l’uso sostenibile delle risorse idriche, la riduzione del rischio idraulico, l’integrazione con i piani di settore, il miglioramento della fruizione turistico-ambientale nonché il coinvolgimento della popolazione locale. Come spiega il Presidente del Parco: ‘Il bacino del Musone con i suoi 642 kmq è tra i più importanti della regione Marche. Costituisce un ambito territoriale connotato da un contesto culturale, ambientale e socio-economico sostanzialmente uniforme, dove prevalgono le aree agricole coltivate a seminativi ma si evidenziano nel contempo alcuni importanti centri urbani ed industriali. Un territorio, tuttavia, che segnala forti impatti ecologici derivanti da una rilevante pressione antropica e da un’intensa attività produttiva che determinano una situazione idrologica compromessa ed una conseguente bassa qualità delle acque’. Considerando quanto siano importanti i corsi d’acqua alla stessa strategia di conservazione della biodiversità, appare evidente come il rilancio della questione Musone possa considerarsi una sfida davvero strategica che porterà benefici all’ambiente e al turismo. ‘Sono molto soddisfatto –si dice Stacchiotti- per questa iniziativa che apre la strada per una prospettiva di positiva sinergia su un tema che non può essere gestito localmente. E ben volentieri ci metto la firma. Dare un futuro di qualità alle acque di questo fiume che dalle sorgenti in comune di Gagliole a circa 775 m di quota si getta nell’Adriatico segnando il confine meridionale del parco del Conero è un obiettivo che sta a cuore a molti. Finalmente! ‘ .
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