20 Gennaio 2015

Area Protetta del Conero: le buone pratiche tra qualità e bellezza

Il Parco del Conero e le sue buone pratiche sono stati i temi del primo dei Sabati Culturali dopo la pausa natalizia, dell’ Unitrè Numana-Sirolo (ideati dalla Presidente Simona Petrelli), organizzati in collaborazione con il Parco del Conero.

L’ ambientalista Gilberto Stacchiotti, Vice Presidente dell’ Ente Parco ha individuato e presentato una decina di interventi del Parco che, oltre ad aver conseguito gli obiettivi fissati, sono stati occasione di sinergie tra soggetti pubblici e privati, attivando processi di sviluppo economico del territorio o, più in generale, contribuendo a renderne forte la competitività attraverso traguardi di eccellenza. Dei 742 progetti realizzati dal sistema di aree naturali protette nelle Marche, 160 sono quelli del parco del Conero dalla sua istituzione fino al 2013: un ricco campionario di esperienze maturato nei più diversi ambiti gestionali, coinvolgendo così la fruizione, la biodiversità, l’agricoltura, il turismo, l’informazione, la cultura, la pesca, la pianificazione. Dentro questo contesto Stacchiotti ha spiegato che nelle buone pratiche spesso l’efficacia si misura su benefici straordinari per l’ambiente e l’economia sostenibile, fornendo concretezza ad un’azione gestionale talvolta poco conosciuta. Così l’impegno per la cura del bosco, esperienze innovative di monitoraggi ambientali con le api, il progetto “Guardiani del mare”, il Pronto Soccorso per la fauna, la filiera corta nell’agricoltura, la mappa della Primavera ed altri ancora, sono espressione di quella capacità gestionale espressa  dal Conero, che sarebbe bene esportare nel territorio circostante e nel resto d’Italia. ‘Potrebbe essere il “nostro” contributo –spiega il Vice Presidente dell’ Ente Parco- per risollevare finalmente un’economia in crisi nei suoi vecchi modelli di sviluppo’.  Il moderno e funzionale centro visite di via Peschiera  è, oltre che la sede dei Sabati Culturali, un’altra bella conferma di pubblica utilità delle buone pratiche. Era una struttura nata negli anni Ottanta come teatro all’aperto, poi passato all’Azienda Autonoma Riviera del Conero e, quindi, a rischio di diventare l’ennesima incompiuta. Il parco ha scelto di ristrutturarla senza occupare altro suolo e con un “riadattamento” secondo le più moderne tecniche di sostenibilità ed oggi costituisce il punto di accoglienza per migliaia di turisti, è una struttura a disposizione per incontri, punto vendita delle tipicità agricole, percorso didattico coinvolgente. Senza dimenticare che ha dato lavoro a circa 50 persone, di 14 aziende diverse a stragrande maggioranza locali. Nell’ incontro di sabato 17 gennaio, Stacchiotti ha spiegato anche che cosa intende quando parla dell’ intenzione del direttivo di aprire sempre più il parco al territorio: ‘All’inizio ci si è necessariamente concentrati sulle esigenze costitutive, l’assetto, la sede, la promozione poi, la gestione ha guardato verso ambiti sempre più ampi in un percorso di crescita che, oltre alle questioni ambientali, si intreccia con l’economia e le esigenze sociali del territorio. In questo senso, oggi il parco del Conero ha acquisito una solida maturità che lo porta ad occuparsi di agricoltura, turismo e cultura con una indubbia capacità, spingendosi  ben oltre i suoi confini in ottica di area vasta. Il parco è prima di tutto un laboratorio di esperienze innovative da esportare  all’esterno e da questo punto di vista le buone pratiche misurano l’efficacia ditale funzione’. Economia, ambiente ed archeologia, insieme come risorsa del territorio: accade anche questo nell’ area protetta del Conero, grazie alla filiera agro-alimentare Terre del Conero, prima esperienza di questo tipo nelle Marche. Recuperare varietà di nicchia, aggregare 60 aziende diverse, puntare ad un’agricoltura di qualità per ottenere prodotti maggiormente competitivi: è la filosofia di una sfida con cui prima di tutto si vuole mantenere l’agricoltura nel parco. Meno trattamenti e intermediazioni per avere più reddito e qualità. Nonostante un cammino arduo, da un paio d’anni  turisti e  comunità del Conero possono apprezzare il pane, la pasta, la farina, i legumi e tanti prodotti del parco. E dopo la mietitura, nel campo sopra Portonovo scavano giovani archeologi di Roma alla ricerca dei forni neolitici che proprio qui già utilizzavano i cereali, tracciando una linea che unisce panificatori di oggi con quelli di seimila anni fa. Ai fini dello sviluppo ambientale e socio-economico ha un posto di rilevo l’ agricoltura quindi, oltre ad un continuo investimento nel bosco. Per continuità, impegno di risorse ed effetti occupazionali è infatti la cura del bosco la principale esperienza del parco del Conero. ‘Gli interventi sui rimboschimenti di conifere –secondo Stacchiotti- hanno favorito l’espansione di formazioni vegetali naturali che garantiscono oggi la riduzione del rischio da incendi, una maggiore stabilità del suolo ed una notevole biodiversità. E, soprattutto la natura riesce ad esprimersi con le sue straordinarie potenzialità favorendo una fruizione diversificata dell’ area in questione’. Di progetti il Parco ne portati a compimenti un gran numero, come si accennava sopra, e tra questi si ricorda il far lavorare le api per misurare la salute dell’ambiente: ‘E’ la ricetta realizzata con un progetto innovativo che nel 2008 ha coinvolto tutte le aree protette marchigiane. In ciascun territorio sono stati posizionati due alveari con migliaia di api bottinatrici che possono effettuare 10 milioni di prelievi al giorno su una superficie di 7,5 kmq assicurando così un puntuale monitoraggio della qualità ambientale. E…senza costi al sistema sanitario’. Progetti utili per l’ ambiente, per l’innalzamento della qualità della vita, di crescita ma, è recente, il problema dei parchi riguardo i finanziamenti regionali per la loro sopravvivenza: ‘E’ un aspetto delicato. –afferma- Una certa “incultura” vorrebbe porre la questione esclusivamente sul piano dei tagli alla spesa, senza considerare che nei parchi non si spende ma si investe. Si aiuta cioè a guardare al futuro e alla qualità della vita! Per sostenere questo, il contributo annuo della regione Marche per il Conero corrisponde ad appena 50 centesimi per ogni marchigiano.  Basterebbe rinunciare ad un chilometro di strada per mantenerlo in vita decine d’anni. C’è bisogno di rigore, certo, ed ampliare le fonti di finanziamento. Da questo punto di vista il parco del Conero è tra i soggetti virtuosi in quanto ben il 18% dei propri interventi è stato finanziato con risorse esterne al PTRAP regionale’. Un accenno Stacchiotti nell’ incontro al centro visite, lo ha fatto anche alla possibile costituzione dell’ area marina protetta del Conero: ‘Pochi altri territori in Italia possono vantare paesaggi ed ambienti marini e costieri così belli e ricchi di vita. Il parco terrestre del Conero sta già guardando al mare con progetti quali il catalogo delle spiagge, la rete per la salvaguardia della tartaruga marina, il progetto Ecosee e i guardiani del mare. La scommessa attuale più importante è proprio l’area marina protetta, una straordinaria opportunità per gestire in modo finalmente unitario questo patrimonio esaltandone le potenzialità e garantendone una migliore conservazione. Il Ministero dell’ambiente attraverso l’ISPRA sta completando le analisi ambientali e socio-economiche per definire una nuova proposta di zonazione “ottimale”, che tenga cioè conto degli habitat e delle attività economiche presenti.  A marzo 2015 tali studi saranno consegnati agli Enti locali e allora sarà la politica a dover fare le scelte per definire l’impianto normativo e gestionale su cui attivare l’area marina protetta’. Tirando le somme dell’ incontro, in due parole, il Vice Presidente conclude spiegando che le buone pratiche: ‘Sono l’efficace sintesi di come si possa operare abbinando qualità e bellezza al nostro territorio. E’ grazie anche al lavoro del parco che al Conero sono giunti importanti riconoscimenti che ne caratterizzano l’alta valenza ambientale e turistica. Approfondire le conoscenze, migliorare le regole, investire sull’ambiente vuol dire migliorare la qualità della vita prima di tutto per la comunità locale. Per questo, tra le fatiche più recenti,  il Conero ha ottenuto la certificazione europea sul turismo sostenibile CETS, un riconoscimento che vuole aiutare il turismo locale ad intraprendere scelte innovative per una maggiore competitività sul mercato. E il premio Trip Advisor assegnatoci nel 2014 è già un segnale che il buon lavoro produce buoni frutti’.

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Sommario

20 Gennaio 2015

La mostra: Natura in movimento

Al Festival Istagramers e fotografi per fissare gli angoli più belli di Camerano

Il Parco in 100 passi al Centro Visite

La Conero Buggy si esibisce al Festival con i fuoristrada radiocomandati

Il libro: Numana dalle origini al medioevo

Gli appuntamenti eno-gastronomici del Festival e gli incontri su Mobilità dolce, Agricoltura di qualità e Turismo Sostenibile

Pagine di memoria 20 - Messaggi di pietra

Pagine di memoria 19 – la favola di Pepita
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Pagine di memoria 18 - Idee giovani per un Parco
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

A colloquio con Ermete Realacci e le tavole rotonde del Festival

Per il Festival, a Camerano una conferenza stampa partecipata
Cristina Gioacchini - Direttore Nel Parco c'è

Festival Parco del Conero – Mobilità dolce: Programma dell' evento

Il Festival Parco del Conero dedicato alla Mobilità dolce è anche un grande raduno di Nordic Walking

Anche gli amici a 4 zampe parteciperanno al Festival

Con Mara Silvestrini alla scoperta dei forni neolitici di Fosso Fontanaccia
Fabia Buglioni - Consigliere Ente Parco del Conero

L'agricoltura deve tornare ad essere vita sana
Forestalp - CEA Centro di Educazione Ambientale Parco del Conero

I parchi e l’innovazione ambientale delle imprese: Federparchi lancia la fase 2 della Cets

I seminari sulle tecniche di coltivazione ed allevamento per tutelare e migliorative l’ambiente ed il paesaggio

La violenza di genere ed il Femminicidio con Elisabetta Meyer

Il turismo va alla grande nel Parco e nella Riviera del Conero
Cristina Gioacchini - Direttore Nel Parco c'è

Il Parco d’ inverno

Le Marche, la Riviera ed il Parco del Conero in vetrina alla BIT
Cristina Gioacchini - Direttore Nel Parco c'è

Il Blogger Tour si ferma sul Conero
Cristina Gioacchini

L' incontro pubblico per la redazione del Piano di gestione dei Siti Natura 2000

Antiche tradizioni agricole e nuove tecnologie per la conoscenza del territorio

Area Protetta del Conero: le buone pratiche tra qualità e bellezza

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