Il 25 settembre 1981  una bimba di ventidue mesi si smarrì nei boschi del Conero e fu ritrovata inspiegabilmente indenne dopo tre giorni di disperate ricerche. 

E’ la trama di “Pepita sperduta nel bosco” un libro che racconta una storia realmente accaduta alle pendici del Conero. Una favola che commosse l’Italia dopo aver tenuto tutti col  fiato sospeso durante le affannose ricerche  di esercito, volontari e forze dell’ordine. Protagonista Maria Corbo, una bambina con gli occhi azzurri, bionda che vive con la famiglia  a pian dei Ciliegi  in una casa immersa nel bosco di fronte a Massignano. All’improvviso sembra sparita nel nulla e così si torna a parlare dei misteri di un monte che nasconde chissà quali pericoli. Il caso diventa quasi giallo finchè giunge il lieto fine grazie ad un cacciatore locale. “Quel ciuffo biondo è la preda più bella della mia vita” sintetizza il Resto del Carlino dando notizia del ritrovamento da parte di Guerrino Moresi, 62 anni, abitante al Poggio. Sono le sette del mattino di sabato. Ad una decina di metri da un cespuglio di rovi, il suo cane Tell punta, poi ci ripensa, fa un giro veloce attorno a cespuglio, poi ripunta. Guerrino punta il fucile ; vede muovere il cespuglio ma lui non ci sta a sparare  ad occhi chiusi. Quando sparo voglio vedere in faccia la preda – dice il pensionato – ed allora mi sono avvicinato anche se correvo il rischio di farla fuggire. Ho visto invece di una lepre un ciuffo di capelli biondi in mezzo alle sterpaglie bruciate dal sole. Mi sono ulteriormente avvicinato e la bimba mi si è messa in ginocchio . Non ho capito più nulla. Era la bimba che tutti cercavano al Conero.”  Dopo tre giorni è sorprendentemente sana: si era salvata mangiando bacche e bevendo acqua di pozzanghera. Al Conero era stata finalmente ritrovata una bimbetta d’oro, una Pepita!”

Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero