03 Marzo 2015

Pagine di memoria 20 - Messaggi di pietra

Per ammirarli bisogna alzare un po’ gli occhi verso l’alto, come nella preghiera. Così si scopre la bellezza di quelle piccole sculture tracciate sulla pietra del Conero in cima alle colonne da artisti capaci di incidere nella materia e nel tempo, certamente ispirati da uno zelo spirituale.

Eppure il fascino va oltre l’estetica. E’ allora che serve la chiave giusta, applicare a quelle figure il linguaggio originale che traduca il simbolo in messaggi, vedere oggi ciò che coglievano i pellegrini nel Medioevo. Solo così quella chiesa spoglia in cima al monte, immersa nel silenzio e nei boschi, slanciata verso il cielo, si anima di presenze “parlanti” con le navate finalmente popolate di animali reali e fantastici, piante ed enigmi numerici. Nessuna casualità o licenza artistica ma un unico libro scritto in modo semplice perché ciascuno ne potesse cogliere spunti per la propria vita. La struttura stessa dell’edifico è un piccolo capolavoro di teologia con l’altare che guarda ad est e l’ingresso posto ad ovest a prefigurare il cammino di ogni uomo che dalle tenebre va verso il sole che nasce, un percorso della luce che conduce a Colui che illumina ogni vivente. E i capitelli di S. Pietro al Conero? Le forme geometriche del cerchio (e della sfera) rimandano alla perfezione, all’unità e quindi alla divinità mentre il quadrato ricordando i quattro elementi della materia (acqua, aria, terra e fuoco) sintetizzano l’umanità. Dalle immagini fitomorfe arrivano le foglie di acanto, simbolo della vita eterna, eppoi la palma legata alla figura dei martiri, i gigli emblema della purezza e della fioritura spirituale. E’ la rosa un capolavoro di sintesi di bellezza, vita e perfezione raffigurata a 6, 8 (pienezza della salvezza) o 12 petali ; in questo secondo caso prefigura la perfezione della creazione, quale prodotto del 3 (Trinità) con il 4 (materia, umanità). La Rosa è prescelta anche perché con i petali il fiore viene rappresentato a forma di cerchio, rimandando quindi alla perfezione, cioè a DIO; per questo anche nelle costruzioni romaniche è presente il rosone. E’ nel mondo animale che gli artisti sembrano trovare terreno fertile e nuovi orizzonti per la loro fantasia  con colombe simboli della pace, sirene dalla doppia coda quali immagini della doppiezza e della tentazione, aquile ad ali chiuse pronte a raggiungere l’altezza delle verità divine (fede e teologia) simili ad angeli alati. Non potevano mancare draghi dalla testa leonina ed il corpo avvolto in spire di serpente perché anche la rappresentazione mostruosa delle nostre paure possano trovare senso e guarigione alla presenza di Dio. Su un antico capitello quasi nascosto nella navata laterale appaiono volti umani ma questa volta non c’è nessun significato nascosto e questi primi ritratti hanno una funzione decorativa. E nella cripta un paio di capitelli con onagro (orgoglio, notte) e serpente a due teste (=ciclo delle stagioni, sole, giorno) hanno anche una di funzione segnaletica. Il capitello verso l’uscita della cripta quindi con l’onagro sopra il serpente è un messaggio per chi uscendo dal luogo sacro avanza verso il mondo e così rientra nella notte. Al contrario il capitello con l’onagro sotto il serpente posto a lato dell’ingresso della chiesa indica che avanziamo verso il giorno, emblema della luce vera che è Cristo. Così nel Mille come oggi in fondo il messaggio principale è sempre quello dell’eterno dilemma dell’uomo posto di fronte alle scelte della vita, della lotta tra il bene e il male; per credenti o laici pur in presenza dell’onnipotente chi trionfa è sempre la nostra libertà. E’ questo è il dono più grande scolpito anche sulle pietre in vetta al Conero.

Archivio Giornale

Sommario

03 Marzo 2015

La mostra: Natura in movimento

Al Festival Istagramers e fotografi per fissare gli angoli più belli di Camerano

Il Parco in 100 passi al Centro Visite

La Conero Buggy si esibisce al Festival con i fuoristrada radiocomandati

Il libro: Numana dalle origini al medioevo

Gli appuntamenti eno-gastronomici del Festival e gli incontri su Mobilità dolce, Agricoltura di qualità e Turismo Sostenibile

Pagine di memoria 20 - Messaggi di pietra

Pagine di memoria 19 – la favola di Pepita
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Pagine di memoria 18 - Idee giovani per un Parco
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

A colloquio con Ermete Realacci e le tavole rotonde del Festival

Per il Festival, a Camerano una conferenza stampa partecipata
Cristina Gioacchini - Direttore Nel Parco c'è

Festival Parco del Conero – Mobilità dolce: Programma dell' evento

Il Festival Parco del Conero dedicato alla Mobilità dolce è anche un grande raduno di Nordic Walking

Anche gli amici a 4 zampe parteciperanno al Festival

Con Mara Silvestrini alla scoperta dei forni neolitici di Fosso Fontanaccia
Fabia Buglioni - Consigliere Ente Parco del Conero

L'agricoltura deve tornare ad essere vita sana
Forestalp - CEA Centro di Educazione Ambientale Parco del Conero

I parchi e l’innovazione ambientale delle imprese: Federparchi lancia la fase 2 della Cets

I seminari sulle tecniche di coltivazione ed allevamento per tutelare e migliorative l’ambiente ed il paesaggio

La violenza di genere ed il Femminicidio con Elisabetta Meyer

Il turismo va alla grande nel Parco e nella Riviera del Conero
Cristina Gioacchini - Direttore Nel Parco c'è

Il Parco d’ inverno

Le Marche, la Riviera ed il Parco del Conero in vetrina alla BIT
Cristina Gioacchini - Direttore Nel Parco c'è

Il Blogger Tour si ferma sul Conero
Cristina Gioacchini

L' incontro pubblico per la redazione del Piano di gestione dei Siti Natura 2000

Antiche tradizioni agricole e nuove tecnologie per la conoscenza del territorio

Area Protetta del Conero: le buone pratiche tra qualità e bellezza

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