Una fortunata compresenza di mutevoli e favorevoli fattori climatici, idrografici e geomorfologici hanno caratterizzato la storia del Monte Conero e qui hanno permesso la presenza dell’uomo in maniera quasi ininterrotta, a partire dal Paleolitico, sino ai nostri giorni.
L’Ente Parco Regionale del Conero ha di recente intrapreso un coraggioso percorso verso una più attenta conservazione e valorizzazione del suo ricco patrimonio archeologico, per far si che questo diventi un generatore di turismo sostenibile ed una nuova risorsa economica ed occupazionale. Ha inoltre promosso, al fine di tutelare e conservare tale ricchezza storico, archeologico e culturale, ricadente entro i sui confini, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica delle Marche e la Regione Marche, un intenso lavoro di studio, divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale, archeologico e demoetnoantropologico del territorio. Promuovere le ricchezze archeologiche presenti nell’area Parco non è cosa facile in quanto, seppur si disponga di un ampio numero di siti di grande interesse, molti di essi sono sconosciuti al pubblico e non fruibili. Dunque, quello che spesso accade, è che il visitatore si trovi a passeggiare nelle vicinanze di un insediamento archeologico o addirittura parcheggi la propria autovettura sopra una necropoli di età picena, senza rendersene conto. Le innumerevoli testimonianze emerse negli ultimi anni, grazie all’attento lavoro di tutela e controllo della Soprintendenza Archeologica della Marche, che si vanno a sommare a quelle già ampiamente conosciute, hanno fatto emergere una maggiore consapevolezza del valore di questo patrimonio pubblico a tal punto da stimolare da una parte l’interesse del privato che lo vede come nuova risorsa economica ed occupazionale e, dall’altra, del pubblico che sta lavorando verso un ambizioso progetto di realizzazione del “Parco Archeologico del Conero”. Attualmente si stanno cercando finanziamenti utili alla stesura della Carta Archeologica del Parco del Conero da inserire nel Piano del Parco, moderno strumento di pianificazione, programmazione e gestione dell’Area Protetta. Grazie al progetto PARCHI E AREE ARCHEOLOGICHE: COLLABORAZIONE CON I PARCHI E LE RISERVE NATURALI, promosso e finanziato dagli Assessorati alla Cultura e all’Ambiente della Regione Marche, è stato possibile inserire nel percorso espositivo del Centro Visite del Parco, un ampio contributo alla storia del Monte Conero ed una sezione dedicata all’archeologica caratterizzata dalla ricostruzione di una tomba di età picena. La loro funzione è di indirizzare le migliaia di persone che visitano il Parco e le scolaresche che partecipano alle attività del CEA (Centro di Educazione Ambientale) del Conero, a recarsi presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, l’Antiquarium Statale di Numana, l’Area Archeologica i Pini di Sirolo, le incisioni rupestri di Pian dei Raggetti, il Museo Naturalistico di S: Lucia del Poggio, la chiesa di Santa Maria di Portonovo, la chiesa del SS. Rosario di Sirolo, l’ abbazia di San Pietro al Conero, etc…Grazie al sopracitato progetto e con l’obiettivo di garantire un rilancio dell’offerta culturale locale, si sono creati altresì 10 pannelli didattico-divulgativi delle più note emergenze archeologiche e storico-artistiche del Conero. Questi pannelli, ricchi di contenuti inediti (immagini, testi e ricostruzioni grafiche) e realizzati da archeologi e storici dell’arte che da anni lavorano e studiano il Conero, nascono come importanti ausili per progettare e strutturare un museo diffuso, ovvero reti reali e/o virtuali tra siti ed aree archeologiche poco conosciute, musei, chiese, monumenti e strutture ricettive di valenza storico culturale. Il convegno organizzato da Slow Food Ancona e Conero giovedì 18 settembre 2014 all’ Hotel la Fonte Portonovo, dedicato alla presentazione delle risultanze delle indagini archeologiche condotte dall’Università La Sapienza di Roma presso il sito archeologico di età Neolitica di Fosso Fontaccia del Poggio, dimostra il nuovo interesse del territorio verso questo mondo e corona un lungo lavoro di sensibilizzazione e valorizzazione promosso dal Parco e dalla Soc. Coop. Terre del Conero, con il progetto di filiera agroalimentare di qualità che riunisce circa 60 aziende agricole con coltivazioni e allevamenti. E’ opportuno sottolineare che i risultati ottenuti sul sito di Fosso Fontaccia arrivano da un lungo e faticoso lavoro di studio, ricerca, progettazione e di collaborazione tra enti pubblici e privati. Da quando nel 1999 Mara Silvestrini, Archeologa Preistorica, funzionario della Soprintendenza Archeologica della Marche, a seguito di alcune segnalazioni e ricerche di superficie, effettua i primi saggi di scavo scoprendo il sito di età neolitica. Nell’aprile del 2011 la concessione di scavo MIBAC all’Università La Sapienza di Roma apre nuovi scenari verso una più approfondita conoscenza di questo sito. Le conseguenti annuali e fortunate campagne di scavo condotte e dirette dalle Professoresse Alessandra Manfredini e Cecilia Conati Barbaro, sono state possibili anche per all’impegno di molti studenti, laureandi e dottorandi e per l’interesse ed il sostegno del Presidente della Soc. Coop. Terre del Conero Rodolfo Taglierini, che ha messo a disposizione le strutture per ospitare i ricercatori. I risultati sin qui ottenuti sono da considerarsi una vera e propria “buona pratica” che difficilmente è riscontrabile al di fuori dell’area protetta. Le indagini archeologiche condotte in questi anni presso i siti di età neolitica di Fosso Fontaccia del Poggio hanno permesso la raccolta e la divulgazione di dati di grande valore storico e scientifico, favorendo l’integrazione del turismo archeologico-culturale con quello agro-alimentare ed enogastronomico. Il lavoro da compiere è ancora lungo, ma quello che occorre è riuscire a diversificare l’offerta turistica destagionalizzandola, dando occupazione e nuove forme di economia al nostro meraviglioso Parco a garanzia di una più puntuale tutela del territorio e del paesaggio.
Filippo Invernizzi Archeologo - Ufficio Cultura Ente Parco Regionale del Conero
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