15 Dicembre 2014

Stacchiotti: Area Marina Protetta del Conero, una nuova sfida tra flessibilità e coraggio

Nell’Italia degli sprechi, della crisi e della corruzione sopravvivono piccoli mondi di buona gestione dove si pratica un’economia davvero sostenibile senza distinzione tra green e blu economy. 

Spicchi superstiti di un Paese smarrito dalla droga del cemento e del massacro del suolo che per questo rappresentano il futuro possibile. Sono spesso ignorati, considerati marginali, Cenerentole di un’economia che parla altri linguaggi e pratica leggi diverse eppure, è da lì che bisognerebbe ripartire con una sana contaminazione di quelle buone pratiche per favorire il futuro che vogliamo. Uno di questi “miracoli” è il sistema delle aree marine protette: 27 perle di eccezionale valore capaci di custodire un patrimonio ambientale e proteggerlo da quella “frenesia” che nel Paese di navigatori così tanto ha distrutto lungo la costa e in mare cancellando spesso in chiave meramente consumistica e speculativa, risorse naturali pure abbondanti. Perché è nel nostro mare protetto che si mostra con orgoglio la straordinaria bellezza e vitalità di una natura ancora protagonista, accanto all’uomo cui restituisce una qualità della vita elevata. Orgoglio che si respira presso il Ministero dell’Ambiente che è il custode di questo patrimonio e ne aiuta la crescita, favorendo la nascita di nuove aree protette laddove la legge quadro abbia già individuato territori di valore straordinario cui far riferimento. Orgoglio legittimo anche perché questo “sistema di coste e mare protetto” oggi rappresenta un modello di gestione avanzata dove i conflitti potenziali o strumentali sono scomparsi, con l’unica eccezione di Torre del Cerrano in Abruzzo per le vongolare, che dopo aver desertificato tutto il restante fondale pretendono di completare l’opera all’interno del mare protetto. Orgoglio perché del nostro sistema ben 10 aree protette italiane sono inserite nella lista ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea). Significa riconosciute a livello internazionale in base alla Convenzione di Barcellona del 1978 che, nel 1995, amplia il suo ambito di applicazione geografica diventando "Convenzione per la protezione dell'ambiente marino e la regione costiera del Mediterraneo", il cui bacino, per la ricchezza di specie, popolazioni e paesaggi, rappresenta uno dei siti più ricchi di biodiversità al Mondo. Per ottenere e poi mantenere questo prestigioso e importante status, bisogna costantemente promuovere iniziative di studio che permettano di monitorare annualmente lo stato di salute dei fondali, in particolare di verificare il mantenimento di un elevato grado di biodiversità. In questo mondo potrebbe entrare la costa del Conero, almeno così ha previsto il Parlamento nel 1994. Dopo una precedente fase progettuale agli inizi del 2000, poi bloccata dall’ostilità del comune di Sirolo, si è aperta ora una nuova fase di confronto istituzionale promosso dal comune di Ancona. Proprio nella sede dorica l’ISPRA ha iniziato la sua missione il 29 luglio 2014 per aggiornare le conoscenze ambientali pubblicate dal CNR di Ancona nel 2000 ed integrandole con la conoscenza degli aspetti socio-economici attraverso un percorso di partecipazione che preveda il coinvolgimento dei diversi soggetti: amministratori, operatori economici, associazioni. Il risultato sarà la costruzione di una fotografia completa ed aggiornata per andare alla realizzazione di una prima ipotesi di zonazione della proposta di area marina protetta della costa del monte Conero, da proporre alla politica per le scelte finali. Un litorale che attraverso un singolare mosaico di fondali rocciosi, sabbiosi e fangosi ospita indubbiamente specie ed habitat di straordinario interesse tra nacchere, astici, polpi e gronghi, tanto per citarne alcuni, senza dimenticare l’importante presenza del “mosciolo”. A cosa serve un’AMP? A conservare e preservare queste caratteristiche, promuoverne e valorizzarne la conoscenza e la fruizione nonché favorire in essa uno sviluppo sostenibile di sostegno al lavoro blu. Con quali fondi? Il Ministero provvede a finanziare sia la costituzione, la fase di avvio con specifici finanziamenti di start-up, per intenderci quelli che già la legge finanziaria 2014 ha previsto per la costa del Conero; ma poi attraverso la Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare assicura annualmente fondi sia di funzionamento che per investimenti e monitoraggi attribuiti in modo trasparente (dati on line sul sito naturaitalia) attraverso una ripartizione delle somme stanziate secondo criteri territoriali e di efficienza gestionale. In sintesi, chi meglio svolge il proprio ruolo riesce ad attingere a fondi più consistenti, premiando così l’impegno e l’efficacia della gestione. E il personale? Le AMP non hanno personale finanziato dal Ministero ad eccezione del direttore. Questa scelta facilita la collaborazione piena dei soggetti coinvolti nella gestione che così possono contribuire con proprie risorse professionali, attingendo a soluzioni di maggior risparmio e rafforzando la costruzione di una rete di soggetti gestori che, secondo il Ministero, possono di preferenza confluire nella forma consortile per comprendere oltre ai Comuni interessati, le università, le associazioni ambientaliste e – nel nostro caso – l’Ente parco del Conero. La gestione diretta ed esclusiva da parte di un singolo Comune è stata sempre fallimentare. Tutto chiaro? Alcune certezze ancora. Il Ministero NON definisce confini, zonazione né individuazione del soggetto gestore dell’area marina protetta. Al prossimo incontro al Ministero, dopo quello dell’11 dicembre 2014, che la Dott.ssa Maria Carmela Giarratano (alla guida della Direzione in sostituzione del Dott. Renato Grimaldi) prevede per la fine del marzo 2015, saranno rese disponibili alle amministrazioni locali tutte le informazioni necessarie per decidere quale area marina protetta potrà avere la costa del monte Conero. E, allora, si vedrà se i timori di una politica locale finora apparsa fortemente distaccata, divisa tra paure ansiogene del cambiamento e timide aperture da campagna elettorale ,ma soprattutto confusa su una questione culturalmente lontana ed ostaggio della disinformazione, saprà cogliere questa straordinaria opportunità di crescita e di sviluppo. Intanto si può notare con piacere come la presenza al tavolo romano del sindaco di Sirolo Misiti accanto al suo consigliere Fanelli sia senza dubbio una bella prova di rispetto istituzionale; peccato invece per l’assenza del collega di Numana, Tombolini, che sembra non avere ancora trovato il tempo da dedicare a questo tema. Per quanti hanno a cuore la creazione dell’AMP costa del Conero però, al momento ci sono forti preoccupazioni anche perché delle 4 aree di prossima istituzione, la “nostra” è quella che registra ancora molte incognite e, stavolta, il Ministero potrebbe non attendere oltre. E così il Conero perderebbe l’occasione di avere finalmente una gestione unitaria del suo straordinario patrimonio marino! Diceva Grimaldi che in questo campo ci vuole flessibilità ed intelligenza e, mi permetto aggiungere, anche fantasia e soprattutto il coraggio di prendere decisioni! Ecco su questo nei prossimi mesi sarà possibile valutare i nostri amministratori.

Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Archivio Giornale

Sommario

15 Dicembre 2014

Buglioni: Le Aree Protette in tempi di crisi, sviluppi futuri
Fabia Buglioni - Consigliere Ente Parco del Conero

Pagine memoria 17 – Gloria, il bus del mare

Pagine memoria 16 – La ninfa del corbezzolo
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Il Presidente Giacchetti incontra Liana Serrani, nuovo Presidente della Provincia di Ancona

La Santa Casa di Nazareth traslata a Loreto, il SS. Crocifisso di Sirolo, venerato a Numana. Due ”contese” religiose all’ombra del Cònero
Aldo Spadari

In Ancona sono tornati i filobus

Stacchiotti: Area Marina Protetta del Conero, una nuova sfida tra flessibilità e coraggio
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Pagine memoria 15 – La Grotta degli Schiavi
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

'In bici con Filippa' sul Conero

I Parchi italiani a Fabriano, per un confronto sul turismo sostenibile e sulla CETS

E' ora di prendere coscienza del grande valore dei Parchi

La visita ai forni neolitici di Portonovo

Coloriamo il nostro futuro: l' edizione 2014 ha come capofila il Parco del Conero

Nuovo PSR Piano di Sviluppo Rurale: il Parco incontra le associazioni agricole

Forestalp: a gennaio inizia il corso per educatore ambientale

Gli Stati Generali delle Aree Protette Italiane
Fabrizio Giuliani - Coordinatore Federparchi Marche e Vicepresidente Federparchi

X Edizione dei Sabati Culturali dell’ Unitrè Numana-Sirolo al centro visite
Simona Petrelli - Presidente Unitrè Numana-Sirolo

Il Soprintendente Malnati visita l' Ente Parco. Si va verso il Parco Naturalistico/Archeologico del Conero

La visita del Sottosegretario alla Cultura alla Chiesa di Santa Maria a Portonovo, riaperta al pubblico

La Biodiversità marina costiera delle Marche

Il Parco Naturale del Conero, paesaggio ed archeologia come risorsa economica
Filippo Invernizzi Archeologo - Ufficio Cultura Ente Parco Regionale del Conero

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