Si chiama Slow Food, quell’ importante realtà che s’impegna per tutelare la biodiversità, salvaguardare le piccole produzioni tradizionali e incentivare l’utilizzo di pratiche produttive sostenibili, sviluppando un approccio quanto più possibile etico al mercato.
I Presìdi della Fondazione Slow Food dal 1998 a oggi difendono le produzioni locali di qualità di ciascun territorio che aderisce al progetto e nel nostro Paese sono oltre 200 e coinvolgono oltre 1600 piccoli produttori come contadini, pescatori, pastori, fornai. In Italia sono identificati dal relativo marchio che viene riportato sulle etichette dei prodotti. I Presìdi Slow Food nelle Marche sono 6, e grazie alla loro esistenza possiamo conoscere la Cicerchia di Serra de' Conti, il Salame di Fabriano, il Pecorino dei Monti Sibillini, le Mele rosa dei Sibillini, il Lonzino di fico e, eccellenza di casa nostra, il Mosciolo Selvatico di Portonovo, ovvero la cozza selvatica che si riproduce naturalmente e vive attaccata agli scogli sommersi della costa del Conero. Oggi i pescatori del Presidio lavorano per impedirne la scomparsa, garantirne la provenienza e la tracciabilità lungo tutta la filiera distributiva. Quest’ anno, c’è stato un passaggio di testimone, da parte del fiduciario Slow food Ancona: il Parco del Conero ringraziare l’ uscente fiduciario Franco Frezzotti per l’ impegno profuso in questi anni in direzione dello sviluppo di interessanti politiche ‘sane’ e della valorizzazione delle nostre eccellenze, frutto anche della tutela del territorio. Dà infine il benvenuto, augurandogli buon lavoro, al neo insediato Roberto Rubegni, auspicando nella continuità di una già proficua collaborazione tra Slow Food e Parco del Conero. I Presìdi Slow Food sono una realtà grazie alla quale si conservano tante varietà di prodotti della tradizione locale, salvaguardandole, per promuovere anche l'educazione al gusto e il diritto al piacere.
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