Il 1984 è un anno intenso sul piano politico per il futuro del Conero ma che sta concludendosi con l’ennesimo rinvio di ogni decisione, ostaggio di tante prese di posizioni possibiliste o contrarie nessuna delle quali però destinata a raccogliere quella maggioranza necessaria per far uscire la proposta di legge 119 dal limbo delle scartoffie.
E in attesa di stimoli adeguati per una scelta comunque difficile, la Giunta Marche il 30 luglio 1984 esprime a sorpresa il parere favorevole ad un progetto turistico da realizzare presso villa Boccolini di Sirolo, proprio al di sopra di quel limite considerato “intangibile” per un’efficace tutela del Conero: lo scoppio della vicenda “villaggio Barbadoro” determina così una grossa deflagrazione, dimostrando in modo evidente che gli strumenti di pianificazione vigenti non garantivano più la necessaria tutela. Il fronte favorevole all’istituzione del parco (associazioni ambientaliste insieme a illustri personaggi del mondo culturale e scientifico) risponde al nuovo scenario organizzando per il 7 ottobre la 1° marcia per il verde e il parco del Conero con lo slogan marciare per non marcire. Il comitato del no - espressione del mondo venatorio e produttivo - decide di organizzare a Sirolo, in concomitanza con la marcia dei “verdi” un’adunata massiccia per dimostrare che accanto al movimento ecologista c’è anche un “movimento del rifiuto”. Nella stessa giornata di domenica viene convocata una riunione straordinaria del consiglio comunale di Sirolo. Il clima è a dir poco incandescente. L’attrice Valeria Moriconi che si schiera a favore del parco viene trattata con ostilità proprio a Sirolo dove pure gode di straordinaria popolarità e minacciata: “Bruceremo la villa” denuncia in proposito un articolo del Resto Del Carlino. In un volantino dal titolo “Saluto ai marciatori” firmato i cittadini sirolesi si afferma tra l’altro: “Noi vogliamo finanziamenti rapidi, efficaci e senza sprechi, per conservare il Conero e la sua comunità, voi volete un carrozzone all’italiana per produrre carta , timbri e permessi, mentre il Conero muore (però è recintato e l’ecologista diventa impiegato)”. Voi naturalisti sostenendo la proposta di legge 119 non avete nulla da insegnare.” Inevitabile quindi che la manifestazione registrasse qualche tafferuglio ed intransigenza di troppo, soprattutto ai danni dei marciatori anche se nel suo articolo - Conero, difesa senza carrozzoni – Orlandini conclude con un singolare invito: “Nei trambusti, poi, Ginetto Pigini di Sirolo ha smarrito la fede nuziale. Chi l’ha trovata farebbe un bel gesto restituendola”. La politica dal suo canto registra che proprio quel giorno Il consiglio comunale di Sirolo all’unanimità (PCI, DC, PSI) approva una mozione con la quale si invitano i partiti ad apportare modifiche alla proposta di legge regionale sull’istituzione del parco. Le polemiche si trascineranno a lungo. Il sindaco di Sirolo Andreucci Gianfranco dichiara, “I naturalisti marciatori si sono presentati a Sirolo con troppa tracotanza: un fatto deplorevole anche perché quanti vogliono questo parco a tutti i costi si ostinano a voler ignorare le sacre e sincere motivazioni dei sirolesi e di quanti intendono difendere l’integrità e l’autonomia di questo nostro territorio”. Ci sarà pure un’interrogazione parlamentare presentata dal radicale Melega il 18ottobre 1984 al ministro degli Interni Scalfaro, in cui si denuncia come: “ In seguito a carenze del servizio d’ordine i circa 400 pacifici dimostranti, che convenivano di prima mattina a Sirolo, venivano accolti da una contromanifestazione ostile da parte degli abitanti della zona nonché da teppisti che li facevano oggetto di lancio di uova, sassi, pomodori e oggetti vari; il tutto sotto gli occhi del sindaco e della Giunta di Sirolo che assistevano agli scontri dalle finestre del locale municipio, I pochissimi carabinieri in servizio si guardavano bene dall’intervenire e tanto meno identificare gli autori dell’aggressione ai marciatori che, per evitare più gravi incidenti, erano costretti ad incamminarsi verso il Poggio rinunciando ad una dimostrazione pacifica davanti al municipio che avrebbe dovuto essere tutelata da codesto Ministero.” Polemiche a parte, dopo alcuni mesi però la legge istituiva del parco del Conero viene approvata dalla Regione Marche.
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero
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