26 Marzo 2014

Pagine di memoria 6 - Un pacifica invasione

Era il 1967 e qualcosa di strano stava accadendo al confine meridionale umbro-marchigiano, nel silenzio dei boschi della Valnerina.

Pochi avvistamenti sporadici – dopo oltre 4 secoli di assenza – che gli esperti tennero segreti, scambiandoli per occasionali episodi di vagabondaggio favoriti certo dalla fitta vegetazione e dall’oscurità della notte che rendono difficile individuare sul campo la linea immaginaria di separazione tra l’Umbria e le Marche. Invece era l’inizio di un’invasione silenziosa che in meno di vent’anni avrebbe portato alla conquista di quasi tutto il territorio marchigiano: aculei bianconeri sempre più frequenti ed esemplari uccisi dal traffico hanno consentito di seguire passo passo questa sorprendente avventura. D’altra parte la gola prescelta aveva tutte le caratteristiche strategiche per assicurare il pieno successo dell’operazione: selvaggia, tranquilla, facile da attraversare e soprattutto poco presidiata dall’uomo. E successo fu! Dapprima vennero conquistati i rilievi interni dell’Ascolano eppoi, sfruttando anche altre direttrici di invasione, l’area di diffusione si è estesa verso nord lungo la catena appenninica privilegiando le aree boscate; nel 1980 è la volta del territorio pesarese da cui l’ondata è proseguita per poi sconfinare nella contigua Romagna. Nel frattempo le teste di ponte in quota venivano rafforzate e piccoli nuclei si spostavano verso la costa conquistando quasi tutto il territorio collinare: nel 1984 era la volta di Senigallia. Sembra un bollettino di guerra ma niente paura perché il protagonista di questa vicenda è un simpatico roditore: l’istrice o porcospino, parente stretto dello scoiattolo e del ghiro, un animale caratteristico della fauna africana, presente in Europa soltanto in Sicilia e nella nostra penisola. L’aspetto è inconfondibile con il capo coperto di lunghe setole scure che possono formare una specie di criniera mentre il dorso è interamente coperto di lunghi aculei rigidi e lisci con funzione difensiva, Ha una dieta vegetariana a base di tuberi e frutta: radici e cortecce servono invece a consumare i denti che crescono continuamente per tutta la vita; trascorre l’inverno riposando insieme alla compagna, al riparo di una tana scavata sul terreno soffice e solo saltuariamente esce in cerca di cibo quando il freddo si fa meno pungente. Il periodo degli amori è la primavera e siccome gli acueli non facilitano scambi di effusioni l’istrice si adatta come può: nel suo corteggiamento c’è il caratteristico sfregamento naso contro naso, gli stessi gesti affettuosi che più tardi si scambieranno la mamma con i suoi piccoli. Per gli studiosi, l’invasione delle Marche è stata certamente facilitata dalla protezione accordata a livello nazionale all’istrice, dalla mancanza di predatori specifici ed ancor più dalla diffusione di ambienti adatti (boschi, cespugli, macchia mediterranea, incolti). Per decenni però in questa “riconquista” è rimasto escluso proprio il territorio del Conero: l’ipotesi più plausibile è che il Conero rappresenti per l’istrice una sorta di isola biologica – sostenevano gli esperti - creatasi per la presenza di barriere (ferrovia, autostrada a!4, ss16, zone urbanizzate) che impediscono la diffusione della specie in questa porzione di territorio marchigiano. Per questo motivo Il Consorzio del Parco nel 1994 avvia un progetto per la introduzione dell’istrice (Hystrix Crestata) con la liberazione di alcuni esemplari da prelevare dalle colline di Urbino, dove la specie era già numerosa ed il cui patrimonio genetico offriva le maggiori garanzie scientifiche. Il progetto nasce con tutti i migliori auspici e garanzie scientifiche: elaborato dal prof. Pandolfi dell’Università di Urbino ed affidato alla società Hystrix di Fano per la completa attuazione. Prevede una prima fase di analisi territoriale, quindi la cattura con trappole realizzate dalla cooperativa Nomyx con monitoraggio annuale dei soggetti successivamente rilasciati al Conero attraverso il radio-tracking ed infine un’analisi dei dati scientifici acquisiti con le opportune indicazioni gestionali: un’operazione dallo straordinario valore diadttico, culturale ed ambientale che si basa sulle più moderne esperienze in materia. Nel 1995 con la stipula delle relative convenzioni, il progetto entra nella fase operativa ma ben presto si rivela purtroppo un clamoroso insuccesso perché questa volta l’istrice non si fa catturare dall’uomo: unica comparsa è quella al centro visite su un pannello illustrativo che ne da per scontato l’imminente arrivo. Vista la deludente situazione, il 22 gennaio 1997 la Giunta del Parco decide di formalizzare la rescissione contrattuale nei confronti di Pandolfi e Hystrix sancendo la definitiva conclusione dell’iniziativa e chiedendo la restituzione del materiale già acquistato (gabbie e radiocollari) per la cattura e lo studio degli animali. Sarà il piano di gestione naturalistico nel 2000 a rilanciare l’opportunità di ritentare la via della reintroduzione ma a questo punto non servono altri progetti perché di lì a poco l’istrice al Conero ci arriva eccome, naturalmente da sola. E oggi è parte stabile di una fauna ricca di biodiversità che grazie alla tutela e alla gestione dell’area protetta continua a riservare sorprese piacevoli e nuove scoperte. Sporadici esemplari rinvenuti morti a seguito di incidenti stradali (quello rinvenuto in località la Vedova di Ancona il 18 luglio 2008 – nella foto – è stato il primo riconoscimento “ufficiale”) e soprattutto gli studi faunistici e la documentazione raccolta attraverso foto trappole (alcuni recenti filmati sono disponibili sul sito istituzionale dell’Ente) documentano in modo inequivocabile la presenza di questo roditore nel parco del Conero. A volte con qualche curioso episodio come accadde la sera del 16 settembre 2012 allorché il “nostro” eroe si è presentato al Fortino Napoleonico di Portonovo passeggiando tra i tavoli durante una cena di gala e tra lo stupore dei presenti è stato poi ricondotto all’aperto, nel suo habitat naturale, grazie all’intervento di un operatore esperto. Trattato ovviamente con i guanti ma pur sempre allontanato! Certo non figurava tra gli invitati, forse non avrebbe apprezzato il menu ma comunque non era il caso di lamentarsi perché in altri tempi l’istrice avrebbe rischiato di essere accompagnato ..… in cucina!

Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Archivio Giornale

Sommario

26 Marzo 2014

Trasformare gli Enti Parco in Consorzi è la cronaca di una morte annunciata
Federparchi Marche

Ai futuri amministratori di Numana e di Sirolo...
Lanfranco Giacchetti - Presidente Ente Parco del Conero

Ancona ha le carte in regola per diventare un' importante città turistica
Lanfranco Giacchetti - Presidente Ente Parco del Conero

L' Area Marina Protetta del Conero è un' opportunità da non perdere! Ne è certo il Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci

Prima di tutto PERSONE….. altro che carrozzone!
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Parte il progetto europeo 'Guardian of the sea'
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Una Pasqua alla scoperta del Parco del Conero, con la Forestalp

La Conero Running 2014

Pagine di memoria 6 - Un pacifica invasione
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Pagine di memoria 7 - 7 ottobre 1984, in marcia per il Parco
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

E' nato un Comitato pro Area Marina Protetta del Conero

AAA cercasi nomi per falchetti appena nati
Telecom Italia

Caro Presidente della Regione Marche Gianmario Spacca, è ora di riconoscere ai Parchi il giusto ruolo politico
Lanfranco Giacchetti - Presidente Ente Parco del Conero

Area marina Protetta del Conero, anche il Parco del Conero è nel Comitato promotore

Il libro di Simona Petrelli 'La cattedrale di Ancona e il martirio di San Ciriaco'

Federparchi lancia la fase 2 della “Carta Europea per il Turismo Sostenibile”

E' cambiato il fiduciario Slow Food Ancona: il Parco saluta e ringrazia Frezzotti e dà il benvenuto a Rubegni

Efficienza energetica

Pagine di memoria 8 - Ritorno all' infanzia
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero

Abusivismo edilizio: le Guardie Forestali dello Stato denunciano tre persone
18.2.2014 Corpo Forestale dello Stato

La Comunità Europea vigila sui SIC, i Siti di di Interesse Comunitario
Marco Zannini - Direttore Ente Parco del Conero

I Parchi delle Marche, punta di diamante alla BIT

300 mila euro dalla Regione Marche alle Aree Protette
Fabrizio Giuliani - Presidente Federparchi Marche

Verso nuove azioni energetiche ed ambientali
Costantino Renato - Assessore all' ambiente Comune di Camerano

Parco del Conero e Selva di Castelfidardo, insieme per un unicum di eccellenza
Lanfranco Giacchetti - Presidente Ente Parco del Conero

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