Le notizie sulle prime pagine dei quotidiani, a livello nazionale e a livello regionale, esaltano sempre più il valore dei turismi cosiddetti “blu” e “verdi”.
I dati a livello nazionale, regionale e locale, attraverso l’osservatorio interno al Parco della Forestalp, evidenziano come questo tipo di turismo sostenibile legato ai Parchi, sia in crescita nella nostra regione del 40%. In questo contesto, quale è il ruolo del Parco del Conero? Mi preme ricordare in sintesi l’obiettivo generale che il Parco del Conero deve perseguire e cioè tenere le fila di un delicato equilibrio tra lo sviluppo economico ed antropico e la tutela e la valorizzazione dell’ambiente. Premesso questo, la maggiore attività economica rimasta forte dopo, e purtroppo durante, la crisi economica che ha devastato il nostro paese in questi ultimi anni, è senza dubbio il turismo. Ma di turismi ce ne sono tanti, ed è il vanto di chi promuove la nostra bella regione. Al territorio del Parco del Conero non manca di certo alcun tipo di turismo, ma i punti di forza sono essenzialmente due: il verde del Monte Conero a picco sul blu dell’Adriatico. Non è da tutti avere dei sentieri che possano essere considerati di montagna, con panorami mozzafiato sul mare. Non è da molti arrivare in spiagge stupende attraversando piacevolmente l’ombra di pinete odorose. Accanto a questo potenziale ambientale, dono della natura, sottoposto alla tutela dell’Ente Parco ed esportato anche all’estero sotto questo simbolo, viaggiano i diversi livelli di ricettività del territorio. Dalle strutture ricettive, cuore pulsante dell’accoglienza, passando per le attività di ristorazione e commerciali, fino al sorriso del cittadino che rende il soggiorno del turista veramente piacevole. Le nostre strutture ricettive hanno particolari caratteristiche, modulate a seconda del livello di tutela ambientale del contesto in cui sono inserite: molte sono piccoli veri gioielli incastonati nel verde, altre offrono viste mozzafiato sul mare. I ristoranti offrono al contempo delizie per il palato e verande sul blu, oppure addirittura si riesce a degustare i nostri prodotti di terra e di mare fino al confine dove la spiaggia è lambita dalle onde. Ora questi due binari, l’ambiente e l’uomo, viaggiano parallelamente ma tenuti uniti dal valore aggiunto che abbiamo grazie al Parco del Conero, il cui Centro Visite, recentemente ristrutturato, offre una sintesi di tutto quanto si può offrire ed è punto di partenza di numerose visite guidate per i sentieri del Parco. Il Parco del Conero è anche un componente fondamentale dell’Associazione Riviera del Conero, che si propone di offrire in maniera unitaria e di rete la proposta turistica tenendo conto della diversificazione di un territorio composto da quattordici Comuni, ognuno con le sue forti peculiarità turistiche. Questa la fotografia dello stato attuale. E gli sviluppi futuri? Prendo come spunto il processo che ci ha portato, assieme agli altri Parchi marchigiani, all’ottenimento del primo step di riconoscimento per la Carta Europea del Turismo Sostenibile. Un processo durato molti mesi, che ha visto per la prima volta impegnati insieme sullo stesso livello operatori, amministratori ed Ente Parco. Non più una linea di separazione tra chi opera e chi propone, ma un tavolo di lavoro costante per analizzare insieme domanda ed offerta. Ne è scaturito un lungo elenco, una “lista della spesa” in cui tutti credono fermamente. Parola d’ordine: servizi. Un turista nel 2014 chiede una serie di servizi integrati che ancora il nostro territorio non offre ma che è il banco di prova per fare un necessario salto di qualità e per poter sfruttare appieno le potenzialità che il Parco del Conero offre. Per la realizzazione di questi servizi serve l’aiuto concreto economico della Regione Marche e della Comunità Europea, per creare quegli interventi di lungo respiro che guardano ad un futuro non dietro l’angolo, ma neanche troppo lontano. Mi riferisco in particolare alla mobilità dolce, che attraverso una rete ciclabile potrebbe collegare i punti di maggior interesse tramite il ciclo turismo, elemento sempre più richiesto da un turista attento alla natura e desideroso di vivere un contatto maggiore con il territorio. Mi riferisco alla gestione dei trasporti pubblici in maniera sostenibile e di rete tra i comuni di riviera e primo entroterra; alla valorizzazione dell’aspetto storico e archeologico del nostro territorio, mediante una rete di collegamento dei siti e dei musei, anche ciclo pedonale. Tutto questo, ed altro ancora, sono volani per numerosi posti di lavoro, con una cooperazione tra enti pubblici e soggetti privati. Per il prossimo futuro spero principalmente che il territorio del Conero arrivi a due importanti risultati: uno è che si renda fruibile il sentiero del “passo del lupo”, sentiero storico e unico nel suo genere, che in tantissimi, locali, turisti italiani e stranieri, appassionati di escursionismo e non, chiedono a gran voce. Abbiamo perciò avviato un iter per cercare di trovare una soluzione quanto prima, compatibile con le problematiche inerenti. Il secondo è arrivare alla costituzione dell’ area marina protetta del Conero, un’ opportunità ambientale ed occupazionale di sicura riuscita, visti anche gli altri esempi in Italia ed in Europa. Spero che una certa cecità politica, a mio avviso dimostrata da chi ancora la osteggia, si possa superare, evitando al territorio di progredire ed ingessandolo a vecchie logiche che non pagano, forte di retaggi culturali obsoleti, sorpassati, che mal si coniugano con la grande apertura di una forte vocazione turistica come quella del Conero. L’auspicio è che si riesca ad aprire un confronto serio e concreto per coniugare le esigenze dei cittadini con le esigenze di regolamentazione. E’ necessario comprendere che la tutela di un ambiente, marino o terrestre, è solo una pianificazione sostenibile con il fine di incentivare la fruizione e che questa fruizione sia possibile anche dalle generazioni future. Fruizione, non sfruttamento e conseguente desertificazione. Questo è il ruolo dell’ Ente Parco, ad oggi: fare in modo di coniugare correttamente attività economiche, che diano prospettive occupazionali sostenibili, con l’eredità di un ambiente sano per i nostri figli e nipoti.
Fabia Buglioni - Consigliere Ente Parco del Conero
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Fabia Buglioni - Consigliere Ente Parco del Conero
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