13 Ottobre 2016

Pagine memoria 45 – Aquiloni & candeline, dal Consorzio del Parco in poi

Per fare un parco ci vuole una legge che lo istituisca ma poi, come natura insegna, ci vuole tempo perché il seme cresca fino a mostrare la sua dimensione matura.

 E non poteva essere diversamente per il parco del Conero che dovrà attendere ben quattro anni perché dalla decisione prenda forma l’organismo di gestione. Il nuovo Consorzio muove i primi passi con una modesta sede in affitto, nessun dipendente e poche collaborazioni esterne. Nella delicata fase di avvio gestionale il legame con la cittadina sirolese è quasi simbiotico nella fisicità e sul piano umano perché anche per la contabilità e il ruolo di segretario si attiva una preziosa collaborazione con il personale comunale: una vicinanza espressa persino dal fatto che la sede civica e quella del Consorzio  sono davvero a due passi. A sfogliare un ideale album fotografico del parco, nelle prime immagini compaiono scene spensierate cui il tempo ora conferisce una patina “naif”. Il primo scatto è alla nascita.  Il debutto “ufficiale” del nuovo organismo avviene il 19 marzo 1991 nel salone consiliare di Sirolo sotto lo sguardo del presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ritratto che campeggia ovviamente nelle sedi istituzionali; in prima fila tra i consiglieri c’è un giovane Moreno Misiti destinato poi a diventare sindaco della cittadina sirolese e fiero avversario del parco. In anni recenti infatti il sindaco di Sirolo ha spesso attivato le vie legali contro le decisioni dell’Ente parco come nei ricorsi  amministrativi contro il Me.Vi., il piano del parco,  il  piano di gestione dei siti Natura 2000 e poi battaglie legali per questioni urbanistiche e altro ancora mostrando così una conflittualità che parla con la schiettezza dei fatti. E’ pur vero che la vita per il parco non è mai stata facile, fin dall’inizio. Per esempio a livello politico, oltre ad un faticoso percorso di costituzione dell’organismo di gestione, un duro braccio di ferro tra Consorzio del Conero e Regione Marche sull’utilizzo dei fondi tra spese correnti ed investimenti bloccherà per qualche anno l’erogazione dei finanziamenti previsti dalla legge istituiva; la questione sarà oggetto di lamentela persino al ministro dell’ambiente Valdo Spini in visita al parco. Che poi il primo atto del Consorzio sia la costituzione a difesa contro l’ennesimo ricorso al TAR del sindaco di Camerano Matteucci sulla legittimità del soggetto volontario da cui il suo comune continua a restare fuori la dice lunga sulle fibrillazioni politiche allora presenti in alcuni ambiti ben definiti di contrapposizione al parco. Senza dimenticare i ragionamenti a bilancino per garantire il giusto “dosaggio” di rappresentanza ai diversi soggetti consorziati rispettando il peso di ciascun Ente aderente e senza dimenticare altrettanta sensibilità a garanzia di opposizione e minoranze; un atteggiamento “equilibrista” che, attraverso ripetute modifiche legislative, finirà per generare un organismo con 25 consiglieri. Una partenza in salita anche considerando che in quegli anni la gestione di aree protette per le Marche era una novità assoluta, quindi priva di esperienza e di confronto mentre nel Paese si registrava comunque un discreto ritardo rispetto al resto d’Europa. Così i primi dodici mesi del primo parco regionale delle Marche si festeggiano con una torta; a spegnere la candelina il presidente Strali con il collega di partito Benni, assessore regionale all’ambiente. Nessuno può immaginare che i primi due presidenti del parco e lo stesso Benni saranno presto coinvolti in vicende giudiziarie seppure per questioni estranee al parco del Conero; o  forse lo auspicava quell’ironico antagonista che alla marcia in difesa del parco prospettava già la meta di Montacuto per l’allora presidente Strali. Il parco c’è e la bella giornata diventa occasione speciale di gioco con gli aquiloni al parco della Repubblica in cui i bambini danno libero sfogo alla fantasia; coinvolgendo persino il sindaco Lucio Forastieri che corre portando in alto l’aquilone con il marchio del parco realizzato dagli studenti della scuola media Pascoli. Immagini e ricordi di un tempo passato che con la loro spontaneità restituiscono anche il clima pioneristico in cui il parco del Conero muoveva i suoi primi passi rivelando già quel bisogno di farsi conoscere, far festa e stare insieme. Occorrerà aspettare il 2006 perché, in occasione dei primi quindici anni di vita, da quel primo evento abbia seguito la grande festa del parco: una grande manifestazione che per quattro giorni offrirà un ricco ed articolato calendario di eventi per tutti i gusti. Un successo che verrà riproposto anche in seguito ad inizio estate coinvolgendo sempre più il personale e gli amministratori del parco, accanto ad esperti e appassionati delle diverse tematiche. Ma soprattutto una straordinaria occasione apprezzata da turisti e locali che a centinaia accorrono per conoscere il parco, curiosare nel centro visite, deliziarsi dell’anfiteatro all’aperto e soprattutto partecipare alle attività collaterali che vengono organizzate in quei giorni: sport, musica, cultura, natura, mercatino, proposte gastronomiche. Insomma vera festa!

 

 

 

Gilberto Stacchiotti

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13 Ottobre 2016

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Gilberto Stacchiotti

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