L'Assemblea legislativa delle Marche ha approvato all'unanimità una proposta di risoluzione in tema di “economia circolare”, un modello di sviluppo che pone al centro la sostenibilità del sistema, in cui non ci sono prodotti di scarto, ma le materie vengono costantemente riutilizzate.
L'atto è stato presentato dal Presidente del Consiglio Antonio Mastrovincenzo giovedì 4 febbraio, in Senato, nell'ambito di un incontro con la XIV commissione “Politiche dell'Unione Europea” che sta approfondendo il programma di lavoro della Commissione Ue per il 2016. “L'incontro fa parte di un'attività di confronto consolidata – spiega Mastrovincenzo - che consente alle Assemblee legislative di prendere parte alla formazione del diritto europeo attraverso la collaborazione con il Parlamento italiano”. E ancora: “Il tema dell'economia circolare occupa un posto di grande rilievo nell'agenda politica delle istituzioni europee. L'obiettivo – prosegue il Presidente del Consiglio regionale - è quello di promuovere un nuovo modo di fare impresa, in linea con le emergenze ambientali causate da un consumo delle risorse a un ritmo che supera la capacità della terra di rinnovarle. Il passaggio a un economia circolare comporterà, inoltre, sostanziosi benefici in termini di creazione dei nuovi posti di lavoro, di sostegno alla ricerca e sviluppo e all'innovazione dei cicli di produzione”.
Tra i tanti temi affrontati nella risoluzione quello legato alla promozione delle cosiddette “etichette verdi” dei prodotti anche al fine di contrastare le pratiche commerciali sleali. Nell'atto le Marche evidenziano la necessità di arrivare una nuova normativa europea in tema di etichettatura ambientale, per rendere effettivo l'impegno a una più efficiente gestione delle risorse, introducendo, ad esempio, l'indicazione della percentuale di materie prime-seconde utilizzate. In primo piano anche l'opportunità di promuovere metodi comuni di misurazione del rifiuto alimentare. In particolare, nella proposta di risoluzione, si auspica che “l'Europa promuova azioni ancora più efficaci per sostenere e diffondere buone pratiche di prevenzione dello spreco alimentare”. Le Marche invitano la Ue a una riflessione sulle percentuali minime di riciclo e auspicano “ulteriori linee di finanziamento specifiche” e maggiore sostegno per “la semplificazione amministrativa e la riduzione degli oneri burocratici connessi con l'attività di recupero della materia prima”.
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