“Una boccata d’ossigeno che momentaneamente spazza via le polveri sottili che inquinano le nostre città ma non basta”. Così Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche, commenta i finanziamenti che la Regione intende mettere in campo per investire sulla mobilità sostenibile, partendo dalla sostituzione del materiale rotabile che porterà nelle Marche 300 nuovi treni.
“Una scelta necessaria che stavamo attendendo e che ci auguriamo segni l’avvio di un percorso per rivedere e rendere più competitivo il sistema di trasporto pubblico locale e per generare una nuova consapevolezza tra i cittadini. Chiediamo alla Regione di avviare subito un tavolo di confronto sulla mobilità nelle Marche con il coinvolgimento di enti locali, di imprese di trasporto e di forze sociali, per dare gambe e corpo al protocollo d’intesa firmato a Roma tra Ministero dell’Ambiente, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e Anci per migliorare la qualità dell’aria. A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, sono già troppi gli sforamenti rilevati dalle centraline per il monitoraggio di polveri sottili ed è quindi urgente programmare un percorso ampio e condiviso che porti presto ad un deciso cambio di rotta”. Al 18 gennaio, infatti, hanno superato il limite consento dalla legge di 50µg/m3 le centraline di Ancona Cittadella e quella di Chiaravalle/2 con 1 superamento; Falconara Alta ha già superato 2 giorni il limite previsto dalla legge; Falconara Scuola, Fano – Via Monte Grappa, Jesi e Urbino – via Neruda hanno superato il limite 3 volte e Pesaro – Via Scarpellini ha sforato per 4 giorni. Secondo Legambiente, grazie allo studio realizzato nell’ambito della campagna Pendolaria, emerge la necessità dell’adeguamento del materiale rotabile che nelle Marche supera la media di 19 anni e supera i 20 nel 49,5% dei casi. Nelle Marche il parco rotabile è di 100 treni, 56 ad alta frequenza e 44 a media percorrenza, di cui 72 sono elettrici e 28 a diesel. Dal rapporto, inoltre, emerge che la vita dei pendolari non sembra essere migliorata con l’introduzione dei nuovi treni Swing sulla tratta Fabriano-Civitanova dove la vita dei pendolari non sembra essere migliorata visti i tempi di percorrenza e la quantità di posti disponibili, ma la causa è da ricercarsi soprattutto nell’infrastruttura che non permette miglioramenti sensibili delle velocità dei treni. Tra le 10 peggiori linee ferroviarie d’Italia c’è la Orte-Foligno-Fabriano. Su questa linea i pendolari aspettano da tanti anni che si dia seguito alle promesse di un potenziamento. Stiamo infatti parlando di un collegamento nazionale, tra Roma, l’Umbria e le Marche su cui sarebbero previsti investimenti in perenne ritardo e di cui beneficerebbe anche il servizio pendolare. Per ora la linea di 140 km continua ad avere molti tratti a binario unico, una media di velocità di 70 km/h, e i pendolari lamentano continui disagi a causa di guasti dei treni e criticità durante l’inverno per la pioggia, il gelo ed in alcuni casi persino a causa delle foglie che creano problemi di aderenza delle ruote del locomotore sulla rotaia. I lavori per il raddoppio dell’infrastruttura sono in ritardo ormai da anni. I dati del rapporto Pendolaria sugli investimenti per il trasporto pendolare in Italia saranno presentati giovedì 21 gennaio a Napoli
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