“La discussione e l’approvazione all’unanimità della risoluzione sull’economia circolare aprono le porte ad nuovo modello di sviluppo anche per il nostro territorio”. Commenta così Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche, l’esito dei lavori in Assemblea Legislativa delle Marche.
“L’economia circolare spinge con forza sull’acceleratore dell’innovazione, sancendo una volta per tutte il valore della risorsa rifiuti che diventano “materie prime seconde”, dove il valore dei prodotti e dei materiali si mantiene il più a lungo possibile, l’uso delle risorse e la produzione di rifiuti sono ridotti al minimo e quando un prodotto ha raggiunto la fine del ciclo di vita i suoi componenti sono riutilizzati più volte per creare ulteriore valore. L’economia circolare non rappresenta solo una scelta sostenibile per l’ambiente ma oggi spalanca le porte ad una nuova modalità di fare impresa che genera lavoro qualificato, qualità dei prodotti, vantaggio competitivo e innovazione. Tutto questo ha un significato ancora più forte nelle Marche, che da un lato hanno una fortissima vocazione imprenditoriale, prima della crisi si contava una impresa ogni 9 abitanti, e dall’altro i rifiuti sono ormai diventati un’opportunità, nella piena consapevolezza dei cittadini, delle istituzioni e delle imprese”. Infatti, dopo il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia, le Marche sono la terza regione in Italia per percentuale di raccolta differenziata che ha superato il 63% nella media regionale, con punte che superano l’87% di rifiuti differenziati e con ben 123 comuni che hanno superato il 65%, come previsto dalla legge. “Le Marche sono tra quelle regioni che hanno investito fortemente nel recupero dei materiali riciclati e che hanno avviato molti processi innovativi. Forti dei grandi risultati raggiunti, grazie anche a campagne di Legambiente come “Comuni Ricicloni” e “Ridurre Si Può nelle Marche”, riteniamo che le istituzioni, i cittadini e le imprese marchigiani siano pronti per abbracciare appieno l’importante prospettiva che l’economia circolare offre, per costruire un modello economico più competitivo e di qualità. Le Marche partono da una situazione di vantaggio rispetto agli obiettivi che l’Unione Europea propone - conclude Legambiente -, ed è per questo che è fondamentale tenere conto dei risultati raggiunti come stimolo per valorizzare quanto già fatto e per raggiungere nuovi obiettivi, più ambiziosi e quindi più utili per la comunità e all’intero sistema marchigiano”.
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