Il grido del Parco del Conero è rimasto inascoltato ed ecco che sabato 30 gennaio ci si è trovati di fronte ad un brutto incidente in bici, dove potevano rimanere coinvolte altre persone.
Il sabato e la domenica le famiglie hanno paura ad andare a spasso nei sentieri del Parco per questa presenza fuori controllo di ciclisti che arrivano alle spalle a gran velocità e in silenzio. E visto che il Parco non ha i guardia-parco, si è chiesto più volte a gran voce un maggiore controllo da parte delle Forze dell’ ordine o del personale addetto dei Comuni. Siamo consapevoli della carenza di personale che tocca tutti i corpi addetti a prevenzione e controllo. Purtroppo si è vista anche la soppressione delle Guardie Forestali, ma la sicurezza viene prima di tutto! Sicurezza significa rispettare le regole del buon senso, insieme a quelle del codice della strada e alle indicazioni del regolamento del parco che di fronte a questi incidenti evidentemente manifestano la loro valenza. Il parco non è una pista di allenamento e neppure un circuito scuola per indisciplinati! Senza regole si rischia tutto, compresa la salute! Solo nel rispetto reciproco si può, al contrario, godere di questo patrimonio naturale condividendolo con chi sceglie modalità diverse, a piedi, a cavallo, senza problemi come avviene nel resto d’Italia. Siamo orgogliosi che il nostro territorio sia apprezzato sempre più dagli amici ciclisti, ma proprio questa intensa fruizione spesso effettuata in gruppi numerosi può indurre maggiori pericoli e richiede pertanto una sensibilità crescente. Il parco ha una ricchezza di 18 sentieri molti dei quali percorribili anche da ciclisti, accanto ad una pista ciclabile nella pianura del Musone; segnaletica e percorribilità possono aiutare ad una percorrenza senza problemi. Diversamente per chi sceglie il fuori pista adrenalinico che espone sé stesso a grossi rischi, tralasciando almeno in questo contesto i danni ambientali pure significativi in zone protette dalla normativa europea. Le segnalazioni di tanti cittadini che nelle loro escursioni a piedi hanno avuto la sensazione di pericolo per il comportamento di ciclisti arroganti sono l’avviso di come la situazione sia un problema di pubblica sicurezza; per questo abbiamo segnalato la questione al Prefetto perché le forze dell’ordine garantiscano un maggior presidio. Nel contempo sono state già coinvolte le società sportive che hanno tutto l’interesse a sensibilizzare i propri iscritti verso comportamenti idonei per non rischiare un’immagine negativa di sostenibilità che proprio in questi giorni vorrebbe proporre la bici alla candidatura del Nobel per la pace. Ci spiacerebbe, al contrario, che per colpa di qualche indisciplinato tutto il mondo del cicloescursionismo venga etichettato fuorilegge o nemico del parco, pur ribadendo che non tutte le pratiche su bici possono essere considerate compatibili: il Downhill è sicuramente vietato, così come altre forme di sport estremo che non hanno alcun contato con l’ambiente naturale e mirano soltanto a rapide performance che possono risultare rischiose per sé e per gli altri. Insomma bici si, ma senza eccessi. E per quanto ci riguarda nei prossimi mesi attiveremo diverse iniziative per diffondere una cultura di fruizione “sostenibile” e, soprattutto, per evitare il ripetersi di incidenti da biker indisciplinati.
Lanfranco Giacchetti e Gilberto Stacchiotti - Presidente e Vice Presidente Parco del Conero
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