La Camera dei deputati ha approvato a fine dicembre il cosiddetto Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità 2016, che contiene misure per la green economy e il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali.
Il provvedimento, dopo due anni, è diventato definitivo ed efficace. Il Collegato Ambientale è un pacchetto di misure che incidono in diversi settori dell'economia verde, un disegno organico di norme che vanno nella direzione della semplificazione e della promozione delle aree protette e di molto altro, premiando i comportamenti virtuosi di consumatori, produttori e istituzioni in campo ambientale. Tra le molteplici disposizioni che contiene il Collegato Ambientale, l’introduzione di incentivi per le imprese, attraverso un credito d’imposta del 50% sulle spese sostenute per gli ecoinvestimenti superiori a ventimila euro, un fondo per promuovere la realizzazione di interventi di bonifica sugli edifici pubblici (qui servirà un decreto attuativo del Ministero dell’Ambiente). E ancora regole e risorse per il fine vita del fotovoltaico (recupero e riciclo dei moduli), via libera all'uso dei sottoprodotti della lavorazione di olio e zucchero per alimentare impianti a biomasse e biogas, 35 milioni per ciclabili, car pooling e mobilità sostenibile nelle città. Infine sono previsti stanziamenti per gli acquisti verdi della pubblica amministrazione (per esempio tutte le lampade dei semafori dovranno essere sostituite con LED, a consumo ridotto), un fondo per il rischio idrogeologico e misure speciali per i rifiuti, alcune che faranno discutere come il divieto di gettare in strada mozziconi di sigaretta e le gomme da masticare, fazzoletti e scontrini. Torna il “vuoto a rendere”, volontario e sperimentale nei bar e nei ristoranti, per i produttori di birra e di acqua minerale. Le ultime novità riguardano l’individuazione delle Oil free zone, aree nelle quali, entro un determinato arco temporale e sulla base di specifico atto di indirizzo adottato dai comuni, si prevede la progressiva sostituzione del petrolio e dei suoi derivati con energie prodotte da fonti rinnovabili. Infine la strategia delle Green Community (cioè finanziamenti specifici per comunità rurali e montane che si votano alla sostenibilità) e il nuovo marchio volontario “Made Green in Italy”, per indicare e comunicare l’impronta ambientale dei prodotti. A noi piace inoltre sottolineare il finanziamento di 1,8 milioni di euro per le aree marine protette, una battaglia che Federparchi Europarc Italia ha portato avanti con determinazione negli ultimi anni. Non a caso il 13 novembre scorso avevamo organizzato a Palermo un convegno con i rappresentanti delle aree marine protette, le organizzazioni di categoria, i Ministeri competenti, le associazioni e i rappresentanti istituzionali, per discutere sul ruolo e la valorizzazione delle aree marine protette, istituzioni importanti anche dal punto di vista sociale e occupazionale, nell’ambito del quale sono custodite, tra l’altro, le più antiche tradizioni pescherecce locali. In quell’occasione Giuseppe Marinello, presidente della Commissione Ambiente al Senato, e Massimo Caleo, capogruppo in Commissione Ambiente al Senato e relatore alla legge di riforma della 394/91, parlarono anche delle opportunità poi concretizzatesi con il Collegato Ambientale. Ci dichiariamo quindi soddisfatti. Per le misure elencate e per le aree marine protette, che negli ultimi anni sono letteralmente sopravvissute a un taglio di quasi il 50% dei fondi, soldi che servivano a garantire il funzionamento e la tutela di importanti tratti di costa. A questo proposito vorremmo evidenziare come gli amministratori, pur con fatica, sono riusciti a garantire la conservazione della biodiversità e
Giampiero Sammuri e Salvatore Sanna, Presidente e Vicepresidente (responsabile aree marine protette) di Federparchi Europarc Italia
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