Nel maggio 1981 l’Airone spicca il volo. Esce il primo numero della rivista per vivere la natura, conoscere il mondo dalla tipica copertina bordata di giallo su ispirazione del National Geographic.
E' subito grande successo editoriale fino a diventare la principale voce del settore, aiutando non poco la crescita ambientale nel nostro Paese. Una rivista battagliera sulle principali tematiche della vita sulla Terra (clima, inquinamento, parchi) e dell’Italia in particolare cui dedica servizi, inchieste ma, soprattutto, offendo infinite possibilità di scoprirne e conoscerne, a piedi o in bici, gli angoli più belli. Anche il Conero apparirà sulle sue pagine con un primo servizio nel marzo 1984 su un itinerario dal Conero ai Sibillini proposto da due famosi “camminatori” Stefano Ardito e Roberto Sigismondi in otto tappe da Ancona a Visso. Nella primavera 1996 la rivista decide di dedicare un ampio spazio al parco regionale del Conero e così dal 31 maggio al 8 giugno gli inviati Giulia Castelli e Marco Vernin vengono accolti da amministratori e naturalisti per essere guidati alla scoperta dei sentieri, dell’ambiente e del mare. E’ un’esperienza bella anche dal punto di vista umano per quanto i due giornalisti (alpinisti e fotografi, insieme nella vita) riescono a curiosare nel territorio, a confrontarsi con le persone e fornire un nuovo sguardo sul territorio sotto molti punti di vista. Un’immagine in particolare terranno nel cuore, anche se non apparirà sulla rivista: una giovane coppia di sposi ritratti nel pomeriggio inoltrato tra le acque di Portonovo con in mano la rivista Airone. Il loro reportage sarà pubblicato nello speciale Airone mare dell’estate 1997, si intitola “Conero in canoa” e descrive accanto ai due itinerari escursionistici principali, traversata dal Poggio a Sirolo e sentiero delle Due Sorelle, un’innovativa proposta in canoa da Portonovo a Numana. Nella descrizione della parte centrale del percorso marino oltre la Vela, i cronisti di Airone illustrano quella meraviglia segreta“. “Entriamo ora in una nuova insenatura proprio sotto gli strapiombi che scendono dalla cima del monte – scrivono - ai piedi dei quali si profilano splendide calette di sabbia e ciottoli, accessibili solo dal mare. Queste pittoresche insenature fanno parte della riserva integrale. Ma l’area protetta è limitata ala terraferma e in estate una folla di natanti si avvicina alla costa disturbando i fondali, peraltro poco profondi.(al massimo 80 metri) Per questo c’è il progetto di estendere la riserva creando un parco marino”. Sarà uno straordinario veicolo d’immagine per il parco regionale ma soprattutto una fantastica occasione per promuovere qui l’uso della canoa; è anche grazie a quelle pagine coraggiose se oggi al Conero si rivolge una moltitudine di canoisti innamorati di questa costa, ben supportati da idonee strutture nate proprio per ospitare le canoe o affittarle.
Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero
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Gilberto Stacchiotti - Vice Presidente Ente Parco del Conero
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Marco Bondini - Fotografo AFNI Associazione Fotografi Naturalisti Italiani