Ancora uno spettacolare rilascio di tartarughe sul Conero, due per l’esattezza.
Non sono una coppia e non si sarebbero incontrate probabilmente, anche perché sono due specie diverse: Caretta Caretta lui e Chelonia mydas lei, inoltre provenivano da zone abbastanza lontane tra loro. ‘Entrambe –spiega Fabia Buglioni, vice presidente del Parco del Conero- hanno un passato difficile ma anche fortunato perché grazie al progetto di protezione sono state soccorse ed affidate alle cure della Fondazione Cetacea di Riccione. Lui da Porto Potenza e lei da Sirolo. Dopo le cure hanno ritrovato una spiaggia da cui ripartire nel parco del Conero, ovvero da Portonovo’. Un attento gruppo di bambini della scuola Faiani di Ancona ne ha scoperto la vita e la storia grazie ad una biologa che poi, dolcemente, ha portato in acqua la piccola tartaruga verde (Chelonia mydas). Sarà l’inesperienza per la giovane età oppure le difficoltà ad orientarsi in quel nuovo mondo ma la tartaruga non è riuscita ad immergersi nell’ immediato e, restando in superficie, ha preferito lasciarsi trasportare dalle onde che la riportavano verso riva. ‘C’è voluto un aiuto di un sub –continua Buglioni- che dopo aver indossato muta, maschera e pinne, di lì a poco ha ripetuto il rilascio in acque più profonde, sostenendo l’animale nelle sue prime pinnate in libertà. Poi nessun dubbio e, stavolta, la rotta verso il largo e verso le acque profonde è stata scelta con precisione’. Max invece non ha avuto dubbi; forte delle dimensioni ha raggiunto da solo il mare, percorrendo in fretta i pochi metri di spiaggia che gli restavano per riassaporare l’abbraccio delle onde e la familiare dinamica del suo mondo. Si è immerso subito sbucando dopo parecchi minuti ben lontano dal gruppo di umani per continuare a seguirne questa nuova avventura.
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