Luigi Conte, Presidente del Parco del Conero

Editoriale

Con l’indicazione del consiglio direttivo e la nomina della Giunta Regionale dal 1 Dicembre mi onoro di essere il dodicesimo presidente nella storia dell’Ente Parco Regionale del Conero.

Ringrazio ovviamente il Presidente Acquaroli e tutta la giunta regionale per la fiducia, i colleghi del consiglio direttivo di questo Ente Parco e tutti coloro che si sono espressi a favore della mia designazione.

Per me è una sfida enormemente motivante che completa idealmente un percorso politico e amministrativo che è constato di numerose esperienze e quasi 40 anni di passione.

Il voto unanime dei membri in rappresentanza dei Comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo oltre a Ambientalisti, Agricoltori Albergatori e Università evidenzia una collegialità di questo consiglio e una rappresentatività che, se messa a frutto, come ha saputo fare il mio predecessore Avv. Daniele Silvetti oggi sindaco di Ancona, diventa un valore assoluto.

Da parte mia posso garantire che mi impegnerò affinché il Parco del Conero divenga sempre più una realtà da vivere 365 giorni l’anno e a disposizione degli utenti di ogni età. E’ indubbio che nell’area geografica del Parco risiedano risorse naturali uniche ma anche potenzialità inespresse capaci di dare impulso alle attività produttive e al comparto turistico.

Attraverso il buon governo del territorio, l’attenzione alla tutela ambientale, la promozione e la valorizzazione sono convinto che sviluppo e turismo saranno le parole chiave da armonizzare e che caratterizzeranno il mio impegno da Presidente del Parco del Conero.

La mia visione di questa area protetta va verso la convinzione che si debba fare di questo Parco non un museo a cielo aperto accessibile a pochi ma un luogo orientato alla fruizione di tutti e come punto di riferimento strategico sia per i turisti che frequentano le Marche che per gli operatori che lavorano in questo territorio. Contestualmente punto a implementare anche gli aspetti scientifici e le progettualità condivise che consentano di fare ricerca e studio del territorio forte del ruolo che l’Università ha visto riconosciuto all’interno dell’Ente Parco.

La mia storia amministrativa e politica conferma la mia naturale inclinazione al confronto, alla condivisione, ma anche all’operatività che si riverbera nella capacità di progettare e fare. C’è un tempo per concertare e uno per decidere e il mio intento è valorizzare il ruolo del Parco come entità autonoma che vive dentro i comuni di Ancona, Numana, Sirolo e Camerano e che opera a stretto contatto con le categorie.

Al contempo, per fare so bene che occorrono risorse e da questo punto di vista sono certo del valore strategico che la Regione Marche assegna alle aree protette delle Marche di cui il Parco del Conero è una delle più visibili e percepite anche all’estero. L’interlocuzione con i vertici regionali è avviata ed è un tavolo che deve rimanere sempre aperto. Sarà mia cura far capire che possiamo svolgere davvero un servizio a sostegno del brand Marche su cui la giunta Acquaroli sta lavorando molto. perché il Conero, anche attraverso il marchio di qualità recentemente acquisito, può essere sempre più un valore aggiunto per l’intera sistema turistico regionale.

Il Regolamento del Parco recentemente approvato ci consegna una evidente semplificazione delle norme per coloro che vivono all’interno del Parco 12 mesi l’anno, parliamo di oltre 20mila cittadini. A loro come alle aziende che vi insistono dobbiamo guardare con attenzione perché il turismo responsabile sia anche sostenibile, naturale completamento della valorizzazione di un territorio che ha storia, arte, cultura, tradizione e capacità imprenditoriale.