Sul Conero a spasso nel tempo: un viaggio nell'epoca dei Piceni tra reperti, ricostruzioni e realtà virtuale

Cultura

Nasce l'Archeopaesaggio del Conero. Al via il progetto per la valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio. Qui si trovano, infatti, straordinarie testimonianze della civiltà picena, quali la grande tomba circolare della Regina nell’area “I Pini” o i ricchi corredi funerari conservati nell’Antiquarium Statale di Numana.

Le finalità

Partendo da questa risorsa, ancora oggi poco conosciuta, il progetto Archeopaesaggio Al Conero si pone l’obiettivo di promuovere il patrimonio archeologico locale attraverso la realizzazione di un Archeodromo a tema piceno, ovvero la ricostruzione di una capanna picena a scala reale attraverso pratiche di archeologia sperimentale. Attività ludico-didattiche di archeo-agricoltura e archeo-artigianato permetteranno di recuperare e sperimentare antiche tecniche di produzione artigianale ed artistica dei Piceni con modalità “operative” e coinvolgenti. Saranno inoltre attivati laboratori specialistici dedicati a persone con disabilità sensoriali e cognitive, con un’offerta quindi accessibile ed inclusiva. L’Archeodromo farà parte di un percorso tematico più ampio che comprenderà anche l’“Antiquarium” di Numana, l’area archeologica “I Pini” e il Centro Visite del Parco del Conero. In questi siti si interverrà con nuovi allestimenti che prevedono anche l’uso di tecnologie innovative quali ad esempio librerie digitali in 3D e la realtà aumentata.

Le collaborazioni

La realizzazione del progetto vedrà anche il pieno coinvolgimento della comunità locale attraverso pratiche partecipate e incontri di animazione territoriale. In particolare, saranno attivate collaborazioni con alcuni attori locali che operano nel settore turistico, agro-alimentare e artigianale al fine di definire una strategia condivisa incentrata su un nuovo brand territoriale collegato alla risorsa “archeologia picena”. A tal proposito, si realizzeranno eventi e workshop formativi rivolti ad artigiani, makers e produttori locali al fine di veicolare tecniche di lavorazione picena (es. reinterpretazione delle forme di oggetti quotidiani e monili d’epoca) e mettere in pratica sperimentazioni agricole a tema piceno. In linea con la filosofia del lavoro come processo di integrazione sociale, saranno attivati tirocini specializzati che permettano a tali soggetti di acquisire competenze professionalizzanti da poter spendere nel mondo lavorativo. Oltre all’Ente Parco Regionale del Conero, soggetto capofila e promotore, il progetto vede il coinvolgimento di Opera Soc. Coop. Sociale Onlus che gestisce il Centro Visite del Parco del Conero ed il connesso Centro di Educazione Ambientale, i comuni di Sirolo, Numana e Camerano, il Museo Tattile Statale Omero e l’Associazione Riviera del Conero e Colli dell’Infinito e la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e la Direzione Musei Archeologici del Polo Museale delle Marche con l’importante ed indispensabile supporto scientifico e tecnico. Il costo totale del progetto ammonta a 642 mila euro, di cui 440 mila derivanti dal contributo erogato da Fondazione Cariverona e 202 mila da risorse proprie. Gli operatori coinvolti sono complessivamente 15, di cui 7 provenienti da personale dipendente dell'Ente Parco e dalla Cooperativa Sociale Opera. Tre, invece, sono i tecnici inviati dai Comuni di Sirolo, Numana e Camerano. Cinque tra tecnici esperti ed archeologi.