Al via il cantiere per la realizzazione dell’Archeodromo del Conero a Sirolo. Il progetto, coordinato dal dott. Filippo Invernizzi responsabile dell’Ufficio Cultura del Parco del Conero, vedrà la luce entro la primavera e accoglierà la ricostruzione di una “casa picena” del V secolo a.C., nonché una nuova struttura in legno con tettoia dedicata alle attività di didattica archeologica.
Si tratta di strutture a grandezza naturale nelle quali turisti e studenti potranno sperimentare la vita e le attività quotidiane di epoca picena. Queste costruzioni costituiscono un primo passo verso la realizzazione di un parco archeologico dove sarà possibile ammirare e fruire delle testimonianze archeologiche dell’età picena grazie all’archeologia sperimentale e ad innovative tecniche di realtà aumentata e 3D. «L’offerta culturale del Parco del Conero si arricchisce di una preziosa proposta didattica - afferma il Presidente Daniele Silvetti - il progetto del Parco Archeologico s’inserisce in un piano di sviluppo dell’attrattiva turistica in grado di soddisfare target più ampi, in un’ottica di implementazione del cluster della cultura».
Il progetto
L’Archeopaesaggio al Conero - Nuovi spazi e nuove pratiche per scoprire, conservare il territorio del Parco è un progetto finanziato dalla Fondazione Cariverona e vede coinvolti, oltre al capofila l’Ente Parco Regionale del Conero, la Soc. Coop. Sociale Onlus Opera che gestisce la struttura del Centro Visite del Parco ed il connesso Centro di Educazione Ambientale CEA, i comuni di Sirolo, Numana e Camerano, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, l’Antiquarium Statale di Numana, il Museo Tattile Statale Omero e l’Associazione Riviera del Conero e Colli dell’Infinito. I lavori di allestimento dell’Archeodromo di via Peschiera a Sirolo mirano alla costruzione di un prodotto turistico/archeologico nuovo capace di raccontare il territorio e le sue straordinarie risorse con modalità innovative e coinvolgenti verso ampie fasce di pubblico, anche al fine di destagionalizzare la domanda e supportare l'economia locale ed il turismo sostenibile. Entro la primavera si realizzerà una “casa picena” in scala 1:1 con annessa struttura in legno con tettoia per lo svolgimento delle attività didattiche e di archeologia sperimentale ovvero la ricostruzione e la realizzazione di oggetti, strumenti, utensili e vasellame del periodo piceno.
La proposta
La proposta prende forma e spunto anche grazie all’attività di controllo e tutela del territorio, effettuata negli ultimi trent’anni dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, in cui sono emerse, nel comprensorio del Conero, importanti testimonianze sugli insediamenti di età picena. In particolare i resti archeologici rinvenuti nel centro storico di Numana grazie all’archeologia preventiva hanno recentemente permesso al dott. Enrico Sartini, nell’ambito del suo dottorato di ricerca sugli abitati piceni, di ottenere dati utili per la prima ricostruzione di una abitazione picena risalente al V-IV sec. a.C. Questo periodo storico corrispondeva al momento di massima ricchezza e apertura dell’emporio di Numana, i cui rapporti commerciali erano ormai consolidati con le varie popolazioni italiche, del centro Europa e del Mediterraneo, anche nelle parti più orientali, modificando significativamente alcuni aspetti del modo di abitare, vivere e costruire piceno.