di Luigi Conte, Presidente Parco del Conero
“Sono rimasto sinceramente colpito quando Daniele Silvetti, sindaco di Ancona, nel suo intervento
di presentazione del dossier con il quale la città ambisce al titolo di Capitale della Cultura 2028, con
riferimento alle 4 aree progettuali individuate tra le quali “Adesso Parco” al quale abbiamo
contribuito come Ente regionale Parco del Conero, ha detto una frase che indica una svolta storica:
“Ancona città di Porto e città di Parco”.
Chi mai prima d’ora, nei quasi 40 anni di vita del Parco del Conero aveva osato fare un
accostamento del genere?
Il porto di Ancona è storia, cultura, economia, lavoro, sviluppo, infrastrutture ma è anche pace,
speranza, pensando al viaggio di San Francesco 800 anni fa verso la Terra Santa.
Il Parco del Conero ha vissuto interi decenni di oblio, etichettato come nemico dei residenti, dello
sviluppo e dell’impresa, attaccato anche da chi avrebbe dovuto proteggerlo,
“nascosto” da chi avrebbe dovuto esporlo invece tra i gioielli di famiglia e farlo crescere come facciamo con i nostri figli.
C’è bisogno di più Parco. C’è sempre stato.
Negli ultimi 5 anni la percezione è cambiata: siamo stati capaci tutti (non solo chi lo amministra pro
tempore) di valorizzare uno scrigno prezioso, di farlo conoscere, di farne parlare, di farlo vedere
anche a coloro che ce l’hanno avuto sempre davanti agli occhi, non solo ai turisti.
La politica per prima ha fatto la sua parte, da quella locale, i sindaci che hanno proposto di far
diventare questo parco un parco nazionale, al governo regionale che ha avallato e sostiene
convintamente il percorso, al governo nazionale, con il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin per
la prima volta in visita nel nostro Centro Visite e il vicepremier Tajani a dire lo scorso luglio
proprio ad Ancona davanti ad una platea di 1.000 persone che “il Governo ha deciso che il Parco
Regionale del Conero diventerà Parco Nazionale”.
L’iter è avviato e il Parlamento ci sta lavorando.
Dovrebbe mancare solo qualche mese ancora.
Ancona, quindi, può vincere due volte.
Ancona città di porto può diventare davvero città di Parco e poi Capitale della Cultura 2028.
Da amministratore pubblico non posso che compiacermene.
Da anconetano faccio fatica a credere che stia succedendo davvero”.
